sid

Membro Attivo
Credo, ma correggetemi se sbaglio, che clienti e fornitori abbiano nei loro archivi i nomi e i conti correnti su cui fare i bonifici. Ad ogni modo devo chiamare quanto prima.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Dal bonifico si risale ai c/c. Comunque tutto questo e' compito dell'avvocato se stai in giudizio. Devono fornirgli anche i transiti sul conto di tuo fratello se avevano una attività in comune. Questo per far apparire eventuali donazioni occulte.[DOUBLEPOST=1384773707,1384773609][/DOUBLEPOST]Questo lo puoi richiedere in virtù del fatto che il lavoro poco transitava sul conto di tuo padre.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Il Cliente che dispone il bonifico è certamente a conoscenza del numero di c/c , ma il fornitore che riceve un bonifico non necessariamente è a conoscenza del c/c di provenienza ( di sicuro si conosce il nome della banca).
 

sid

Membro Attivo
Il commercialista dovrebbe consegnarmi oggi le copie delle dichiarazioni degli ultimi 10 anni, comprese copie fatture. Nel frattempo siamo in mediazione obbligatoria, vediamo se la cosa procede o si arena. Comunque son stupita della relativa preparazione degli avvocati, si studiano qualche paginetta di successione. Questo in vista di una causa, che si rivelerebbe lunga e costosa.
Vado in altra sezione che c'ho una domanda :)
 

sid

Membro Attivo
No no, vi tengo aggiornati.
La discussione che ho aperto è su "usufrutto, nuda proprietà, etc etc", dal titolo "cancello imposto" mi sembra di ricordare.
 

sid

Membro Attivo
Allora, dovevo tenervi aggiornati no? Il commercialista non mi ha ancora consegnato le copie dichiarazioni redditi di mio padre morto due anni fa….. ma acqua ne è passata, e sono, senza esagerare, in un incubo. Io e mio fratello abbiamo quasi raggiunto l’accordo in sede di mediazione obbligatoria, inutile dire che geometra e avvocato (quest’ultima presentatami dal primo come non brava, ma bravissima, ma che a mio avviso neanche studia, ma lascia a lui studiare un po’, per cui a mio avviso mi son anche trovata senza assistenza pratica di avvocato, al punto che tanto avendolo intuito prendo ogni tanto il treno e vado da uno vero, di avvocato, e pago entrambi e finora ho comunque mostrato il massimo rispetto per loro due) hanno carenze incredibili. Al punto che al primo incontro a luglio del 2013con il primo avvocato di mio fratello, il geometra ha presentato una divisione successoria alla controparte in cui le donazioni (senza dispensa dalla collazione o dalla imputazione) le faceva rientrare nella disponibile, e 5 mesi dopo, a novembre,era imperterrito nella sua idea (e la avvocatessa controllava?). e io zitta per rispetto. Ho anche una mail a riguardo scritta a novembre alla avvocatessa, se volete ve la posto.

Redatto quello che dovrebbe essere l’accordo da firmare in sede di mediazione obbligatoria, tutti mi fan pressione di firmare entro quattro giorni, mi oppongo perché voglio andare all’agenzia delle entrate, che però poco sanno ma mi mettono una parola in testa “integrazione di legittima” con cui cercare in internet.

Poi vado dal notaio e … bomba! In tutti i sensi perché di conseguenza io mi arrabbio anche con i miei professionisti.

**

Il notaio redigerà un atto in cui tiene conto del testamento e dell’accordo. Ma :

Il notaio ha rilevato che l’accordo di mediazione, così come anche in fretta si doveva firmare, è una bomba fiscale. visto il primo foglio dell’accordo di mediazione stragiudiziale ha detto :” ma come me lo presentate, per me questo è un trasferimento di beni, e io oltre i 50.000 euro vado via con la tassa di registro al 9% per i fabbricati e al 12 per i terreni …praticamente oltre alla tassa di successione, ulteriori 20 o 25.000 euro; qui non c’è neanche scritto come titolo Reintegrazione Di Legittima, non c’è il calcolo usuale –calcolo ben preciso- con cui il legittimario beneficiario della lesiva reintegra gli altri, si capisce chiaramente che c’è qualcosa che esula dalla pura reintegrazione…(e qui non mi dilungo). Se dovete firmare questa cosa qui e i vostri legali non vi garantiscono le tasse che vi posso garantire io, ovvero tassa di registro fissa di 200 euro( e eventualmente un ulteriore 1% se c’è una divisione,ma secondo me no perché non siete in comunione ereditaria) non firmate, venite qua che ve lo faccio io l’accordo di reintegrazione . Per gli altri punti aggiuntivi cercate di mettervi d’accordo. “ Il notaio si è anche leggermente arrabbiato perché quando si pubblica un testamento e l’erede beneficiario della disposizione lesiva decide di reintegrare gli altri, quello che il notaio alla fine redige è proprio un atto di questo tipo, indipendentemente dagli accordi effettivi. Viceversa se si va in tribunale, quello che si chiede è proprio la reintegrazione… noi eredi fra l’altro nell’accordo di mediazione abbiamo tenuto conto delle volontà del de cuius e abbiamo cercato di reintegrare, pur con qualche scarto e negozio, se vogliamo. Ma proprio queste ultime condizioni inficiano tutto, e le imposte di registro sarebbero di 25.000 euro, a fronte dei 200 euro di un reintegrazione pura. Quindi perché non fare uno sforzo per evitare di pagare la tassa di registro ? inutile dire che noi eredi siamo d’accordissimo col notaio, neanche bisogno di pensarci su.


Abbiamo letto assieme a lui una pubblicazione di un commercialista su come il notaio procede con le tasse, che egli ha confermato:

Ma, quindi, come va tassato l’accordo- atto pubblico o scrittura privata autenticata- in questione?
Se esso va inquadrato nell’ambito della vicenda successoria, atteso che di esso deve tenersi conto nella determinazione dell’imposta sulle successioni, dovrebbe concludersi che esso sia soggetto ad imposta di registro fissa.

Contro la pretesa dell’Erario presentava ricorso il Notaio, sostenendo che l’Ufficio avesse errato nel ricondurre l’accordo tra eredi e legittimari all’art. 9 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 131/86, in quanto esso configurava, invece, un atto mortis causa, di cui tenere contonella determinazione dell’imposta sulle successioni, come espressamente previsto dall’art. 43 del DLgs. 346/90. Pertanto, in applicazione del “pacifico principio di alternatività tra l’imposta di successione e l’imposta di registro”, tale atto, secondo il notaio, andava assoggettato ad imposta di registro in misura fissa.

Se l’atto comporta una divisione, l’imposta è dell’1%


Quello che dice il notaio è vero, mi son letta un paio di cose interessanti, due pubblicazioni online.


Chiamo l’avvocatessa che è in riva al mare, non le riferisco del colloquio ma semplicemente la interrogo. Vi faccio un riassunto:


Le chiedo l’ esenzione oltre i 50.000 euro cosa riguarda?

RISPOSTA :Tasse che verrebbero pagate comunque nella intestazione degli immobili. E’ uno dei benefici della mediazione avere questa esenzione. Dal notaio non si avrebbe questa esenzione, questo beneficio. Riguardo alle tasse, sarà il notaio che dirà quali tasse sono da pagare, il mediatore professionista sa dire solo che c’è un beneficio in ragione del fatto che questo accordo viene fatto nell’ambito di una mediazione. Comunque c’è sempre un vantaggio rispetto ad un atto di integrazione di legittima (l’avvocatessa nomina per la prima volta questa fatidica parola, reintegrazione di legittima, perché era nella mia domanda) fatto dal notaio. Se si conclude un accordo nell’ambito della procedura di mediazione, rispetto di andare direttamente dal notaio per fare la divisione, c’è questo vantaggio fiscale. IL calcolo specifico ce lo dà il notaio nel momento in cui si fanno le intestazioni degli immobili. Si può dare al notaio solo il criterio, perché noi abbiamo stabilito nell’accordo che le tasse sono in ragione della percentuale degli immobili che toccano a ciascuno.

Le chiedo nuovamente :L’accordo di mediazione rispetta il maggiore vantaggio fiscale possibile che noi possiamo avere da un accordo di questo tipo? Nell’ambito di una analisi fiscale globale, un qualsiasi mediatore professionista prende in mano questo accordo e può dire : dal punto di vista fiscale avete fatte la cosa migliore?

RISPOSTA

Certamente, deve stare tranquilla; questo posso dirglielo io senza bisogno di andare dal mediatore professionista romano autore di una pubblicazione ( avv. Giuseppe Marottoli). Non posso dire quanto, in quanto è un calcolo che fa il notaio, non lo posso dire io, non è in grado di dirlo l’avvocato della controparte né il mediatore al tribunale.

**

Da notare che circa 40 giorni fa tutti- i due avvocati, i due geometri e il mediatore erano contro me (e mio marito che mi aiuta) perché volevano che l’accordo praticamente approntato al 4° incontro in tribunale, venisse firmato in fretta; noi ci siamo impuntati per analizzare meglio.

Cosa sarebbe successo se fosse stato firmato l’accordo definitivo di chiusura positiva della mediazione ?

Ora dicono sempre tutti che nel momento in cui l’accordo sarebbe arrivato dal notaio che deve autenticare le firme in caso di trasferimenti immobiliari, in quel momento, rendendoci conto dell’errore, avremmo riscritto l’accordo.

Ora sto facendo una interrogazione con posta certificata presso l’ordine dei mediatori, di norma comunque mi dicono da questa sede che l’accordo definitivo che chiude la mediazione, quello è, si può forse rivedere in casi particolari, e dipende da come è stato scritto l’accordo. Non mi è ancora arrivata risposta scritta al mio quesito particolare, d’altra parte l’ho inviato ieri.

Sono comunque disgustata dalla mancanza di preparazione dei legali. Oppure sono esagerata io? Fra l’altro come è capitato a qualcun altro in questo forum, l’avvocato mi ha fatto il preventivo, su mia richiesta, solo alla fine di questo quarto incontro.Mentre ho appreso che è obbligatorio. Perchè non glielo avevo chiesto prima ? perché nella fase prima era stata a buon mercato, il mio geometra che me l’aveva presentata aveva detto che era tale. E il geometra era anche un mio amico

Ora il geometra se ne lava le mani, lui non si intromette. Anzi è arrabbiato con me perché secondo lui è stato tutto professionale. Ha anche lui stesso revocato l’incarico un paio di giorni fa, ma ieri sera era già cambiato, era disponibile, perché c’è ancora da spremere, infatti ci sarebbe un frazionamento che i due geometri hanno deciso di lasciare a lui.

Ieri l’avvocatessa al telefono ha negato all’incirca la nostra telefonata in riva al mare, e ha detto che non ha nessuna responsabilità fiscale. In realtà a mio avviso non sapeva nulla, credete che se avrà altri casi non avviserà i clienti? L’accordo di mediazione infatti lo possiamo modificare, tenendo gli stessi accordi ma dandogli aspetto di reintegrazione di carattere ricognitivo, le uniche reintegrazioni che rientrano nella tassazione del Testo Unico.

Mi sento un animale ferito che cerca vendetta
 

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