francescosaverio

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buonasera a tutti ho un problema che vi espongo.
DUE condomini si sono distaccati dall'impianto di riscaldamento centralizzato e in base alla nuova normativa sono esonerati dalle spese ordinarie di riscaldamento, quindi non pagano nulla se non le spese straordinarie.

Il dubbio viene qui: dobbiamo ripartire la spesa preventiva, la tabella millesimale è unica (1000 millesimi), come faccio a ripartire tra tutti meno quei due?

Basta che elimino i loro millesimi dalla colonna e ripartisco la spesa tra chi rimane? Naturalmente alla fine non sono più 1000 millesimi, ma saranno di meno.


Grazie per l'aiuto
MS
 

Camillo49

Membro Attivo
Proprietario Casa
Puoi, a mio avviso, suddividere per il totale dei millesimi dei condomini che pagano (senza modificare la tabella, tanto il risultato non cambia) anche perchè l'attuale tabella (tot. 1000/1000) ti servirà per le spese straordinarie.
Saluti
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
secondo me fate male a non addebitare nulla ai separatisti. Il fatto è che la legge alla quale tu fai riferimento è lacunosa e secondo me anticostituzionale perché consente il distacco solo a uno al massimo due condòmini, impedendo lo stesso diritto agli altri.
Mi auguro che ciascun separatista abbia mandato all'amministratore la relazione di un tecnico, termotecnico abilitato, nella quale ciascun professionista partendo dalla situazione di fatto al momento del distacco abbia dichiarato, e dimostrato analiticamente, sotto la propria responsabilità che il distacco non comporterà un maggior onere finanziario a coloro che rimangono allacciati al riscaldamento centralizzato.
Il fatto è che la legge non dice nulla se il condominio porta una dichiarazione contraria redatta da un altro termotecnico: si deve andare per forza in tribunale dove un terzo termotecnico dirà la sua opinione.
Che il distacco non comporti un maggior onere a chi rimane non è vero: basta pensare solamente alle dispersioni. Le dispersioni che prima venivano spalmate su tutti ora, nel tuo caso, verranno distribuite su" tutti meno due". Per questo si dovrebbe fare riferimento alla norma UNI10200/2013 la quale distingue i consumi volontari da quelli involontari (dispersioni) e suggerisce le modalità di calcolo.
Alla fine secondo me non bisogna far pagare a chi si è distaccato solo il costo del consumo di carburante ma tutto il resto, sia le spese di gestione ordinaria della caldaia (messa a norma) che le dispersioni, si. L'amministratore dovrà lavorare di più.
In Lombardia la regione ha ammesso un addebito percentuale fino al 30% della quota spettante in regime normale a chi si distacca.
Buon litigio.
 

francescosaverio

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Ciao Luigi e grazie per l'interessantissima risposta, effettivamente è correttissimo quello che dici, anche perchè ci stavo riflettendo prima, ma a me chi me lo dice che quelli hanno staccato i termosifoni condominiali? Cioè l'impianto condominiale è verticale, quindi se loro staccano i tubi condominiali chi è sotto o chi è sopra non si riscalda, quindi non possono staccarli.....pertanto se il termosifone condominiale è ancora lì lui si riscalda e il condomino "distaccato" non paga il riscaldamento.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
l'impianto condominiale è verticale
Quando l'impianto di riscaldamento è fatto con i montanti verticali (tecnica ormai abbandonata) chi sta sotto l'ultimo piano si trova l'appartamento attraversato comunque dai tubi che non possono essere tagliati quindi solo quelli dell'ultimo piano possono staccarsi perché si modifica l'impianto in modo da far terminare i tubi montanti al piano sottostante. Tutti gli altri beneficiano del passaggio dei tubi caldi attraverso i muri del proprio appartamento. Se costoro tengono l'appartamento senza riscaldamento aumentano le dispersioni di calore. Ugualmente se chi abita all'ultimo piano si distacca senza riscaldare l'appartamento aumentano le dispersioni.
Le dispersioni sono in funzione delle prestazioni energetiche dell'edificio e queste sono in funzione delle caratteristiche qualitative con le quali è costruito l'edificio.
Chi determina le prestazioni energetiche di un edificio è un termotecnico iscritto ad un apposito albo istituito recentemente, o un tecnico che ha seguito un corso abilitante, per cui si può iscrive al medesimo albo.
Non hai specificato se chi si è distaccato ha presentato all'amministratore (che avrebbe dovuto fare delle copie da inoltrare a tutti gli altri condomini) la Relazione Tecnica con la quale il termotecnico dichiara che il distacco non comporterà alcun aggravio di spesa ai condòmini rimasti allacciati all'impianto centralizzato e suffraga la sua dichiarazione con calcoli analitici.

ma a me chi me lo dice che quelli hanno staccato i termosifoni condominiali
il distacco deve essere fatto a spese di chi si distacca (non certamente durante il periodo di funzionamento del riscaldamento) che ovviamente sceglie la ditta: tuttavia il condominio ha il diritto di far presenziare detti lavori da un proprio tecnico, il quale deve controllare la effettiva e corretta esecuzione dei lavori. Quindi rilascerà una propria relazione al condominio.

Alla fine della prima gestione si avrà la conferma o meno della veridicità e dell'esattezza dei calcoli fatti dai termotecnici.
Ci sarà da litigare perché la legge dice genericamente "aggravio di spesa": ma questa può essere dovuta all'aumento del costo del carburante oppure può essere dovuta ad un maggiore consumo del carburante perché la stagione è stata particolarmente fredda.
Bisognerebbe andarsi a calcolare i kW consumati per scaldare l'acqua di circolazione in funzione della temperatura media giornaliera dell'intero periodo nel quale è stato in funzione l'impianto di riscaldamento.
 

francescosaverio

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Sinceramente ora chiederò all'amministratore di inoltrarmi la relazione del tecnico, sempre ammesso che ci sia e che sia stata presentata, a me non è arrivato assolutamente nulla. Il palazzo e l'impianto risalgono agli anni '60 pertanto sono 6 colonne verticali.
Esiste un albo di questi tecnici? dove lo trovo?
 
J

jac1.0

Ospite
Per ripartire occorre mettere a denominatore, in luogo di 1.000, il valore 1.000 - x1 -x2,
ove x1, x2 sono i millesimi delle u.i. per le quali è stato eseguito il distacco.
Quindi, ad esempio, a fronte di una spesa totale R, all'unità x3 competerà una spesa pari a:
R * x3 / (1.000 - x1 -x2).
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Ugualmente se chi abita all'ultimo piano si distacca senza riscaldare
Pertanto chi abita all'ultimo piano e si montano le valvole termocontrollate per dipartire meglio i consumi se la prende in saccoccia senza poter protestare perché in alcune regioni sono obbligatorie.
Ma alla fine quanto potrà essere la differenza?....ripartita tra tutti? .....qualche euro?.... bonariamente vi definisco taccagni, ma vi prego non offendetevi ho usato questo aggettivo per semplificare.
Per chi dice che si consuma di più sappiate che le caldaie quando arrivano a temperatura vanno in modulazione, ossia abbassano i consumi al limite, pertanto si risparmia, e se si abbassano i consumi prima perché gira meno acqua si risparmia prima pertanto....in ultimo vi pare che chi si stacca non si riscalda autonomamente e molto probabilmente si riscalda anche con più ore pertanto aumentando la temperatura anche ai vicini....pagategli il riscaldamento indotto in più :)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
chi si stacca non si riscalda autonomamente e molto probabilmente si riscalda anche con più ore
gli orari andrebbero rispettatti. Comunque caro @chiacchia ho due amici che hanno il riscaldamento autonomo, dopo il primo anno dove andavano alla grande, davanti al costo delle bollette hanno incominciato a chiudere la saracinesca ed ad abbassare il termostato. Una volta, che uno di questi, che abita in una villetta, mi ha ricevuto assieme ad altri amici, il padrone di casa ad un certo punto ha chiesto: "Avete freddo? Perché ho alzato il termostato a 19 gradi!" Ti lascio immaginare io a casa ho 22,7 gradi, avevo freddo si, anche perché c'era una umidità del 66% unidità che aumenta sia la sensazione di caldo che di freddo.

bonariamente vi definisco taccagni
caro mio tutto è relativo. Da me si è staccato il condomino dell'ultimo piano che pagava circa 1.600 euro (non bruscolini) l'anno per riscaldare l'attico di 180 mq. Siccome si tratta di una "new entry" prima di venirci ad abitare aveva fatto delle migliorie tipo cappotto esterno sui muri perimetrali ed isolamento (con rifacimento) della sua parte di copertura. Si è fatto fare una ACE dall'impresa che gli ha fatto i lavori e nonostante tutte le migliorie (anche doppi vetri a bassa emissione) si trova in classe E (l'edificio ovviamente è in classe G). Per 3 anni si è lamentato che stava con le finestre aperte ed i termosifoni spenti. Adesso con la nuova legge ha mandato una relazione di un termotecnico che sostiene che se abbassiamo proporzionalmnete al volume dell'appartamento distaccato la potenza al focolare della caldaia non ci saranno aumenti di costi. Per il momento ha solo staccato i termosifoni mantenendo le colonne montanti che attraversano l'appartamento (l'impianto è del 1962). Ha concordato di pagare quest'anno il 20% di quello che gli spetterebbe secondo i mm di riscaldamento praticamente 320 euro; in estate provvederà ad effettuare a sue spese ma con il controllo del condominio il distacco irreversibile. Tu pensi che 1600-320=1280 euro rappresentano il costo del consumo di gas per scaldare e pompare i mc di acqua calda fino al 5 piano attico? Io, che non sono un termotecnico, avanzo qualche dubbio. Nel frattempo già qualche condomino si lamenta per la minore temperatura che c'é nel proprio appartamento: "una volta i termosifoni erano caldissimi e dovevi sforzarti per mantenere la mano sopra, adesso sono tiepidi".
Prevedo che anche noi andremo in tribunale e finirà che il distaccante pagherà la differenza che sarà superiore al 20 % concordato.
 

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