davidemarco

Membro Attivo
Proprietario Casa
L'amministratore della casa di mia cognata, e di tanti altri condomini, è andato in fallimento, si è mangiato tutti i soldi che i singoli Condòmini avevano versato le utenze.
Non ha pagato luce - gas ed anche tutti gli artigiani che lavoravano per i condomini.
Un buco enorme tanto che il Sindaco della città ha dovuto intervenire affinchè non venissero chiuse le utenze della luce e del gas.
Ora gli artigiani vogliono rivalersi sui condòmini non potendo, evidentemente, attaccarsi all'Amministratore.
La domanda è questa: siccome era risaputa da tempo in città che esisteva questa situazione debitoria e, nonostante ciò, hanno proseguito a lavorare per questo "signore", non possono ora fare questa rivalsa.
Non penso sia giusto questa rivalsa.
Voi cosa ne dite.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
L'amministratore della casa di mia cognata, e di tanti altri condomini, è andato in fallimento, si è mangiato tutti i soldi che i singoli Condòmini avevano versato le utenze.
Non ha pagato luce - gas ed anche tutti gli artigiani che lavoravano per i condomini.
Un buco enorme tanto che il Sindaco della città ha dovuto intervenire affinchè non venissero chiuse le utenze della luce e del gas.
Ora gli artigiani vogliono rivalersi sui condòmini non potendo, evidentemente, attaccarsi all'Amministratore.
La domanda è questa: siccome era risaputa da tempo in città che esisteva questa situazione debitoria e, nonostante ciò, hanno proseguito a lavorare per questo "signore", non possono ora fare questa rivalsa.
Non penso sia giusto questa rivalsa.
Voi cosa ne dite.
Probabilmente hanno continuato a lavorare poiché rassicurati dal recupero dei crediti. Perché non dovrebbe essere giusto rivalersi per gli artigiani sui condomini?? Hanno fatto dei lavori negli interessi di tutti senza essere pagati. Mi sembra il minimo prendere i soldi per il proprio lavoro.Nel mio paese tanti anni fa era successa una cosa del genere, dove l'amministratore non pagava mai niente, non solo si è portato via tantissimi soldi dalla cassa. Processato per truffa, colpevole ma scoperto poi che non aveva più niente, più niente potevano portarli via.
 
J

JERRY48

Ospite
Non penso sia giusto questa rivalsa.

Sembra preferibile la tesi secondo la quale l’ammanco dev’essere reintegrato dai condomini proporzionalmente alle somme totali pagate o da pagarsi da ciascuno di essi in base al riparto del consultivo (se ci si riferisce ad una gestione passata) o del preventivo (se ci si riferisce alla gestione in corso).
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
L'amministratore della casa di mia cognata, e di tanti altri condomini, è andato in fallimento, si è mangiato tutti i soldi che i singoli Condòmini avevano versato le utenze.
Sinceramente è la prima volta che leggo che un Amministratore può essere dichiaqrato fallito.
Piuttosto ritengo che si tratti di truffa e appropriazione indebita e la conseguenza non dovrebbe essere il Fallimento ma la Galera.
I condomini, secondo la mia opinione, sono corresponsabili per assenza di controllo e per aver approvato dei bilanci falsi.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
condivido quello che ha scritto @alberto bianchi. Secondo me, anche alla luce di quanto è successo nel condominio dove abito, i condomini debbono farsi parte diligente nel controllo dell'amministrazione del condominio. Invece la maggior parte dei condomini vede nelle assemblee una rotture di scatole, una perdita di tempo per cui preferisce delegare o non presenziare alle assemblee. Il risultato di questo atteggiamento può essere quello che è successo in quel di Novara. Gente, se l'amministratore non convoca l'assemblea almeno una volta all'anno preoccupatevi; e pretendete di avere gli e/c del condominio per verificare che le spese indicate in uscita (cioé i pagamenti) corrispondano ad effettive uscite dal c/c del condominio e che i beneficiari dei versamenti siano gli stessi che compaiono nel dettaglio delle spese del bilancio consuntivo. Sentendosi controllato l'amministratore non sgarrerà, e, comunque, limiterete i danni al solo esercizio dell'anno appena passato.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
condivido quello che ha scritto @alberto bianchi. Secondo me, anche alla luce di quanto è successo nel condominio dove abito, i condomini debbono farsi parte diligente nel controllo dell'amministrazione del condominio. Invece la maggior parte dei condomini vede nelle assemblee una rotture di scatole, una perdita di tempo per cui preferisce delegare o non presenziare alle assemblee. Il risultato di questo atteggiamento può essere quello che è successo in quel di Novara. Gente, se l'amministratore non convoca l'assemblea almeno una volta all'anno preoccupatevi; e pretendete di avere gli e/c del condominio per verificare che le spese indicate in uscita (cioé i pagamenti) corrispondano ad effettive uscite dal c/c del condominio e che i beneficiari dei versamenti siano gli stessi che compaiono nel dettaglio delle spese del bilancio consuntivo. Sentendosi controllato l'amministratore non sgarrerà, e, comunque, limiterete i danni al solo esercizio dell'anno appena passato.
Ci sono anche quelli che si lamentano sempre, telefonano ogni giorno all'amministratore per ogni cavolata e poi alle assemblee non ci vengono. Ne conosco già 2 che sono nello stesso condominio.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Credo che la legge sia contraria ai condomini e quindi alla ripetizione dei pagamenti per la soddisfazione dei poveri fornitori (poveri...???).
Cosa farei io???: Mi farei dare dagli altri condomini una delega a trattare con i singoli
fornitori (escludendo le grandi aziende) per un sostanziale taglio sulle singole forniture; fiscalmente deducibile con regolare nota di accredito. Con o senza avvocato, mi farei nominare amministratore provvisorio e forte della delega farei intravedere (siamo in Italia...e vale anche per i condomini di percorrere tutte le vie possibili per allungare i
termini...) la possibilità di una lunga vertenza
e costi incoerenti con l'ammontare della singola
fornitura a fronte di un pagamento immediato da parte di ogni singolo condomino. E senza escludere la trasformazione del credito collettivo in tanti più piccoli crediti con relative emissioni di fatture...e relativo disagio di registrazione contabile. I puristi presenti su Propit storceranno il naso...ed io sono con loro..Tuttavia è stato vissuto con successo
in un grande condominio della mia zona.
Insomma: Pochi, maledetti e subito...è una formula che funziona quasi sempre. Non potrà funzionare con le grandi aziende fornitrici delle
famose UTENZE che hanno l'avvocato a busta
paga. Questo mi dà modo di ipotizzare di ottenere in sede legislativa la facoltà di poter suddividere la fatturazione anche per tali grandi aziende rendendo responsabile il singolo fruitore-condomino del pagamento relativo. Sarebbe una stortura...ma una volta tanto a favore dei cittadini che mediamente
vengono dalle storture legislative sempre lesivamente inchiappettati...(o meno... a seconda del ricevente...Jaco stai buono...!!!).
Cosa ne dite? Si può fare???. QPQ.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@quiproquo la tua proposta come al solito premia i potenti e punisce i deboli.
Il tuo sistema non funziona con le aziende erogatrici di servizi acqua luce gas perché queste vendono i loro crediti ad aziende specializzate del recupero. E' il loro lavoro: acquistano un credito al 50% del suo importo ma al debitore chiedono l'importo+ la mora+gli interessi per il ritardato pagamento+ i loro costi. Queste aziende, come i pitoni, sanno aspettare e aspettano che lo loro vittime muoiano per asfissia.
Invece lo applichi ad una impresa a conduzione familiare o ad un artigiano. Tu a queste persone, trovandoti in una situazione di colpevole insolvenza, non puoi patteggiare ad una cifra che sia inferiore alla somma dei costi del materiale impiegato + del costo della manodopera effettivamente impiegata+ una percentuale che rappresenta il costo fisso dell'esistenza in vita dell'azienda.
In ogni caso auspico una centrale di pubblica consultazione dove dovrebbero essere iscritti tutti i condomìni insolventi in modo che i fornitori possano decidere se prestare le proprie attività ed eventualmente sappiano prendere delle contromisure. Lavorare gratis non fa piacere a nessuno.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
@quiproquo la tua proposta come al solito premia i potenti e punisce i deboli.
Il tuo sistema non funziona con le aziende erogatrici di servizi acqua luce gas perché queste vendono i loro crediti ad aziende specializzate del recupero. E' il loro lavoro: acquistano un credito al 50% del suo importo ma al debitore chiedono l'importo+ la mora+gli interessi per il ritardato pagamento+ i loro costi. Queste aziende, come i pitoni, sanno aspettare e aspettano che lo loro vittime muoiano per asfissia.
Invece lo applichi ad una impresa a conduzione familiare o ad un artigiano. Tu a queste persone, trovandoti in una situazione di colpevole insolvenza, non puoi patteggiare ad una cifra che sia inferiore alla somma dei costi del materiale impiegato + del costo della manodopera effettivamente impiegata+ una percentuale che rappresenta il costo fisso dell'esistenza in vita dell'azienda.
In ogni caso auspico una centrale di pubblica consultazione dove dovrebbero essere iscritti tutti i condomìni insolventi in modo che i fornitori possano decidere se prestare le proprie attività ed eventualmente sappiano prendere delle contromisure. Lavorare gratis non fa piacere a nessuno.
Luigi, sono perfettamente d'accordo sulla difesa degli artigiani o dei piccoli imprenditori
o delle partite IVA (..ERO LI'.. anch'io) e potrei
citare innumerevoli casi in un senso o nell'altro. Qua si sta parlando di condomini che hanno già pagato...e la soluzione per ridurre al minimo i rischi sia per i fornitori, sia per i condomini è quella che ho indicato:
la facoltà (non l'obbligo) di preventivare in fase
contrattuale (l'ordine) la suddivisione contabile: Il primo dice: la fornitura ammonta
a tot euro, sarà suddivisa in base alle indicazioni dell'amministratore(millesimi, o altro...) e fatturata ai singoli condomini: prendere o lasciare. Idem se fosse il contrario.
Alla fine è una questione di grande libertà fra due contraenti che liberamente si incontrano
nel mare magnum del "mercato" condominiale.
La mia ipotesi su un eventuale sconto, a parte la concretezza sia giuridica, sia pratica...è ammissibile anche dal lato squisitamente della solidarietà umana...è come dire: siamo stati colpiti da una disgrazia...uniamoci e ripartiamone il peso...Questa è la mia opinione con tutti i se e i ma. Grazie. QPQ.
 

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