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Il figlio unico della mia compagna vedova nel 2002 iniziò una relazione con una divorziata di Roma con unico figlio di anni 18. Quindi lui a Torino dove lavorava come addetto commerciale di una grande società. Lei a Roma come infermiera in una struttura medica privata.
Nel 2005 lei, come spesso ci racconta la storia da secoli, decise "autonomamente" di restare incinta e nel settembre quando lui ne fù messo a conoscenza la relazione cessò. (lui infuriato per il raggiro).
Nel maggio del 2006 nacque una femminuccia e successivamente tramite tribunale lui recalcitrante accettò di riconoscerla come figlia. E in automatico un contributo mensile che fù o non fù (al momento non mi è dato sapere) fissato (lui sostiene mediamente intorno ai 300 euro).
Da quattro anni (2010) lui è disoccupato e non ha più versato questo fisso mensile. Vive a Torino con la madre proprietaria dell'alloggio (valore 205.000 euro) e pensionata al minimo + reversibilità totale euro 580,00.
Ieri un avvocato di Roma le ha inviato un invito con diffida stragiudiziale ingiungendo il pagamento di 600 euro mensili e gli arretrati dal 2006 ad oggi porterebbe a circa 60.000 euro. Più un "PESO" SULL'IMMOBILE A GARANZIA del contributo. (che ritengo non sia altro che una ipoteca giudiziale???).
Abbiamo oggi stesso inviata una raccomandata al legale dove è stato fatto presente l'impossibilità di onorare il contributo richiesto e di evitare l'apertura giudiziale per il più che certo impoverimento di entrambi i due nuclei familiari. E in modo gentile abbiamo ventilato l'ipotesi che non si potrà prescindere da unire le due entrate (lei mendaciamente 1.300 euro meno 800 per affitto=500+ 580= 1.080 diviso 4= 270 per 2= 540 per nucleo. 40 euro di surplus diviso 2= 20 euro mensili come ipotetico contributo) Chiaramente è una ipotesi grossolana. Ma questi sono i numeri in campo. Lei viene aiutata dai genitori. periodicamente la mia compagna inviava altre rimesse di cui abbiamo traccia. L'avvocato quindi ha avallato che la "signorina" sin dall'inizio non ha percepito nessun contributo...!!!Chiaramente Falso!!!
Approssimativamente questo è il quadro. Ora chiedo agli amici di Propit:
1) nel caso che si procedesse alla vendita coattiva dell'alloggio alla mia compagna resterebbe il diritto di
abitazione o no???
2) E' possibile che la mia compagna debba rispondere anche degli arretrati non versati dal figlio disoccupato???
3) Vi è qualche altra legge che vada a mitigare quanto disposto dal terzo comma dell'art.148 in oggetto???
4) La sorella della mia compagna vedova senza figli con una certa disponibilità, quindi zia di suo figlio
e prozia (???) della figlioletta a Roma può essere anche lei coinvolta e chiamata a rispondere in sostituzione della sorella???
5) Mi confermate questo iter giudiziale: Il legale di Roma apre la pratica al tribunale di Roma...(???)
La mia compagna riceverà una notifica a presentarsi...Dove??? Davanti al magistrato lei chiederà per
incapienza reddituale il patrocinio gratuito (???) e quali sono i presupposti per ottenerlo???
Sono addolorato e molto confuso. Credo di poter asserire che anche qui la legge è eccessiva...perchè permette di depredare della propria abitazione pagata ben due volte ad una cittadina di oltre 73 anni che è
in stato di angoscia. Vi ringrazio per quanto potrete chiarire e suggerire in merito. QPQ.
 

Adriano Giacomelli

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Grave mancanza non essersi affidati subito ad un buon legale. Consiglio? andarci subito, la materia spazia su tanti capitoli giuridici, che urge l'intervento di un ottimo legale.
 

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Grave mancanza non essersi affidati subito ad un buon legale. Consiglio? andarci subito, la materia spazia su tanti capitoli giuridici, che urge l'intervento di un ottimo legale.
Grazie Adriano. La lettera è arrivata solo l'altro ieri. Ho già l'appuntamento. Nel frattempo chiedo: l'invito-diffida dell'avvocato è sufficiente a bloccarmi la vendita rapida prima che lui proceda all'istanza in tribunale??? Insomma quali sono i poteri che la legge assegna agli avvocati??? E in caso di inadempienza da parte nostra della sua diffida, quali sono le conseguenze??? E di che genere...
Penali o Civili??? Tu mi dirai: sarà l'avvocato a precisare il tutto...
Certo, ma visto che ho postato su propit sono portato agli
"aggiornamenti" dei quesiti e dei successivi risultati. Così intendo il
"partecipare". Grazie di nuovo. QPQ.
 

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Grazie Adriano. La lettera è arrivata solo l'altro ieri. Ho già l'appuntamento. Nel frattempo chiedo: l'invito-diffida dell'avvocato è sufficiente a bloccarmi la vendita rapida prima che lui proceda all'istanza in tribunale??? Insomma quali sono i poteri che la legge assegna agli avvocati??? E in caso di inadempienza da parte nostra della sua diffida, quali sono le conseguenze??? E di che genere...
Penali o Civili??? Tu mi dirai: sarà l'avvocato a precisare il tutto...
Certo, ma visto che ho postato su propit sono portato agli
"aggiornamenti" dei quesiti e dei successivi risultati. Così intendo il
"partecipare". Grazie di nuovo. QPQ.
Vorrei aggiornare @Adriano Giacomelli e altri amici di propit sul tema esposto.
Ho contattato ben tre avvocati dell'associazione immobiliare alla quale sono iscritto:
"Denigrazione e scherno del collega avversario e incitazione a neanche rispondere
(cosa che ho invece fatto...)"
Preso dal dubbio ci siamo recati a pagamento presso uno studio importante di cui ve ne porgo in sintesi la consulenza:
"-Spedisca pure il certificato ISEE e i tre 730 degli ultimi tre anni...
-Prometta pure l'invio di 100 euro mensili ma solo a titolo di liberalità...
-L'avvocato non dovrebbe più rispondere ...se lo fa lo ignori...(Sic!!!)...
-Nessun giudice con quel reddito potrà mai accettare di iscrivere una ipoteca giudiziale sull'alloggio di proprietà....e comunque se si apre la "pratica" si va avanti almeno per 5 anni."
Ecco, ero e resto perplesso...Leggendo varie analisi di Esperti sembra invece
che il giudice una volta accertata la situazione reddituale e patrimoniale se non potrà rivalersi sul reddito (effettivamente insufficiente) lo farà quasi sicuramente
sull'immobile decretando l'immediata esecutività come previsto dal terzo comma dell'art. 148 c.c.
I pareri degli avvocati confermano quel che ho sempre postato su propit:
Vivono di liti (nel civile)...indurre a una transazione bonaria stragiudiziale
rientra sicuramente nelle loro mansioni...ma stranamente in prima battuta
non la percorrono. Sembrano affascinati di iniziare una causa difensiva palesemente perdente...Ecco perchè sostenni a suo tempo che se non ci fosse l'obbligo dell'assistenza legale i percorsi giuridici andrebbero meglio...
Ora ritornando al tema aspettiamo la reazione dell'avvocato di Roma alla nostra proposta che a mio parere suona anche un pò offensiva, nel momento che, implicitamente, non vogliamo riconoscere il debito del figlio, avendo specificato
l'invio di euro 100 per pura liberalità...mentre a mio avviso si poteva modificare:
"a parziale contributo del debito di mio figlio"...Ipotizzo una brutta reazione.
Vi terrò aggiornati sul prosieguo della pratica, salvo divieto di @Guardiano.
Grazie per l'attenzione e a chi vorrà intervenire. QPQ.
 

Ennio Alessandro Rossi

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Professionista
Mi cimento per dire la mia , ma ovviamente come già consigliato la persona giusta è l' avvocato ma visto che su un forum si puo' dire il proprio pensiero , lo faccio (e se qualcuno obietta anche su questo -senza mai proporre risposte - questa volta non gliele mando a dire )

Fatta breve mi pare così: Mario genera una figlia con Anna ( al di fuori del matrimonio ma riconosciuta dai due ). Pare sia stato riconosciuta una somma per il mantenimento della minore di euro 300,00. Si sappia ,se così fosse,che comunque la somma e revisionabile dal Giudice su istanza del genitore che subisce il carico della minore.
Per cui presumo che per effetto di una sentenza tale somma sia stata stabilita o aggiornata ad euro 600,00 , A prescindere dalla forma (avvocato maleducato o arrogante o meno, non ci è dato sapere ) rimane la presumibile sostanza : il legale della controparte che evidentemente agisce nell'interesse della sua cliente ha notificato la sentenza e potrebbe pignorare lo stipendio entro la quota massima prevista dalla legge salvo che la quota non sia già stata pignorata magari con l'aiuto di un compagno di merende che si sia prestato illegalmente ad una operazione simulata .( credo 1/5 ma tale quorum varia in funzione dello stipendio percepito ) ; in alternativa esige l'iscrizione di una ipoteca volontaria atta a garantire il credito; diversamente minaccia e potrebbe iscrivere ipoteca giudiziale sulla quota di nuda proprietà ereditata da Mario.

Ci si puo' chiedere : alla fin fine la quota di Mario ( in fatto una nuda proprietà gravata dal diritto di abitazione della Mamma di Mario (Rosa) potrà essere messa all'asta ? A mio parere si anche se i compratori non faranno la fila ; in questo contesto la procedente (Anna) rischia di spendere qui 8000 euro ( che già spiegai in un altro articolo - " il condomino non paga che fare? dove è indicata tutta la proceduta ed i costi della esecuzione ) per cui deve avere le disponibilità economiche per sostenere la procedura con un vantaggio immediato di poco conto ( vista la difficoltà a ricavare qualcosa da una quota rappresentante il 50% di una nuda proprietà ) . Ecco perché chiede iscrizione di ipoteca volontaria (e non giudiziale) a garanzia dell'assolvimento del debito mensile di Mario (600,00) che è credito di Anna

Ci si puo' chiedere : ma Rosa rischia lo sfratto ? a mio parere no in quanto rosa non centra ; pertanto il suo diritto di abitazione non puo' essere intaccato fin che rimane in vita

Ci si puo' chiedere : cosa succede quando Rosa morirà ? Evidentemente a quel punto Anna avrà interesse ad agire comunque sia che sul bene ci sia una ipoteca volontaria ( che Anna vorrebbe da subito per evitare di spendere 8000 euro) o ipoteca giudiziale che Anna potrà iscrivere in subordine ora o allora

PS :Se avessi sbagliato qualcosa nell'analisi del caso apprezzerei con piacere le garbate correzioni che vorrà postare chi è più titolato di me (imparare fa sempre piacere)
 
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Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
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ps: in questi casi le difficoltà sono figlie delle modeste possibiltà economiche dei contendenti : gli avvocati lo sanno bene ; la drammacità del problema sta nel fatto " che la coperta è troppo corta "
 
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quiproquo

Membro Senior
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ps: in questi casi le difficoltà sono figlie delle modeste possibiltà economiche dei contendenti : gli avvocati lo sanno bene ; la drammacità del problema sta nel fatto " che la coperta è troppo corta "
Ho letto con molto ritardo (cioè oggi giovedì 15 gennaio 2015) il tuo intervento e ti ringrazio. Proprio oggi ho
ricevuto da Roma la comunicazione che lui,l'avvocato, ha iniziato la pratica in tribunale. Gli ho proposto di sospenderla per percorrere la pratica per una ipoteca consensuale, anche al fine di ridurre i costi.
Lui continua ad insistere per un fisso mensile più corposo di quello poco e insufficiente che la mia compagna mensilmente invia alla controparte.
Ma, come dici tu, la coperta è corta e le cifre in campo e in sue mani sono quelle che sono ed è impensabile che con un figlio disoccupato a carico si possa pretendere di più. Vediamo cosa risponde e adesso che ho ripulito il computer (vi erano 10mila messaggi ripetitivi di tutti i generi compresi quelli di Propit...!!!) potrò essere in tutto più agevole e nella lettura e nelle risposte. Grazie di nuovo. Quiproquo.
 

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