Ho dato la casa a una amica senza contratto e adesso è irreperibile

Un giocatore ha scritto:

Porca miseria, parli anche un dialetto del latino! Complimenti!

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In realtà è la versione maccheronica...Proviene da Saecula, Saeculorum...Te ne do un'altra: Cicero Ciceronis magnavit
maccheronis...e tanto ne magnavit...che Cicero crepavit.
Cappitto "lo" hai??? quiproquo.

Nemesis ha scritto:

Non occorre un interesse giuridicamente rilevante per ottenere un certificato di residenza o di stato di famiglia. Vedasi l'art. 33 del regolamento anagrafico che avevo citato.

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@Nemesis: chiedo cortesemente una precisazione.
Il modulo predisposto dall'anagrafe centrale del Comune di Torino per la richiesta certificato residenza di un estraneo al nucleo familiare del richiedente, deve essere compilato e firmato (dal richiedente) indicando: cognome-nome-data di nascita della persona di cui si vuole il certificato; per quale uso lo si chiede; infine si deve compilare una riga dove sta scritto "per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti quali.............". Lì io scrivo "recupero credito a seguito sfratto per morosità".
Quindi pare che "l'interesse giuridicamente rilevante" sia indispensabile.
Pongo la domanda perché una volta ho suggerito ad una proprietaria di richiedere il certificato per rintracciare un'ex inquilina. Mi ha poi detto che all'anagrafe non glielo hanno dato (lei non aveva scritto il motivo e forse non ha insistito abbastanza con lo sportellista).
Il modulo di richiesta, oltre a citare l'art. 33 indicato da te, fa riferimento ad una circolare della prefettura di Torino: forse è una limitazione imposta dalle singole prefetture?

Secondo me il motivo serve solo ad evitare il pagamento della marca da bollo (16 euro). Pagandola il certificato lo hai.

uva ha scritto:

Quindi pare che "l'interesse giuridicamente rilevante" sia indispensabile

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Ribadisco quanto avevo scritto: L’Ufficiale di anagrafe rilascia a chiunque ne faccia richiesta i certificati concernenti la residenza e lo stato di famiglia.
Ogni richiesta di motivazione non è conforme alla legge. Se s'invoca un'esenzione dall'imposta di bollo, deve essere indicato l'uso a cui è destinato il certificato richiesto.
(tuttavia, stante il divieto per le P.A. di accettare certificati, i casi di esenzione sono ridotti a un numero limitato di fattispecie).

Nemesis ha scritto:

Ogni richiesta di motivazione non è conforme alla legge

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Puoi chiarire? Vuoi dire in soldoni che è vietato addurre motivi?

Un giocatore ha scritto:

Puoi chiarire? Vuoi dire in soldoni che è vietato addurre motivi?

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La legge non prescrive che la richiesta di certificati di residenza e di stato di famiglia debba essere motivata. Pertanto, se mi venisse presentato un modulo di richiesta scritta di quei certificati in cui fosse prevista l'indicazione di una motivazione, non la indicherei, oppure scriverei "per curiosità".

Nemesis ha scritto:

La legge non prescrive che la richiesta di certificati di residenza e di stato di famiglia debba essere motivata.

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Per non motivare 'basta' acquistare la marca da bollo, vero?

Un giocatore ha scritto:

Secondo me il motivo serve solo ad evitare il pagamento della marca da bollo (16 euro). Pagandola il certificato lo hai.

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No.
La marca da bollo e i diritti di segreteria si devono pagare comunque.
La motivazione è richiesta obbligatoriamente, e se il motivo addotto non configura "un interesse giuridicamente rilevante" il certificato di residenza/stato di famiglia di un estraneo non viene rilasciato.
Non metto in dubbio quanto detto da Nemesis (che ringrazio per la risposta), ma all'anagrafe di Torino funziona così. Pensavo fosse una limitazione posta a tutela della privacy della persona di cui si chiede il certificato. Cercherò di rintracciare la circolare della Prefettura di Torino che, a quanto pare, pone questa limitazione.
Temo che dichiarando di volere il certificato "per curiosità" lo sportellista chiamerebbe subito un superiore, si perderebbe del tempo senza ottenere nulla!

Credo che a Roma per alcuni motivi il certificato è solo con diritti di segreteria, negli altri casi oltre ai diritti detti si paga una marca da 16 euro.

Come vedete...è il groviglio...E dire che la chiamano la culla del diritto...Quiproquo.