madmax

Membro Junior
Proprietario Casa
Salve, chiedo aiuto al forum per un errore di accatastamento effettuato dal mio architetto.
Vengo al problema.
A luglio dello scorso anno ho chiuso i lavori del mio appartamento, accatastato ante lavori in categoria A4. Le intenzioni dell'architetto erano quelle di riaccatastare secondo la stessa categoria A4 ma erroneamente l'ha accatastata in categoria A5. Non sono un esperto del settore, occupandomi di altro, ma ho verificato e l'A5 è una categoria ormai in disuso (immobile fatiscente privo di impianti). Non credo potesse essere neanche possibile fare una cosa del genere ma tant'è.
Me ne sono accorto del problema a fine dicembre all'atto del pagamento IMU. Ora, l'architetto si farebbe carico di fare la nuova pratica di rettifica riportando la categoria ad A4, ma mi dice che per riaccatastare come A4 è necessario dichiarare una modifica, e propone di dichiarare le misurazioni "corrette" delle altezze di un corridoio (anche pochi centimetri - dice - possono giustificare la pratica di rettifica).
Mi sembra leggittimo avanzare qualche dubbio sulla strategia proposta e chiedo consigli su cosa sia effettivamente giusto fare.
grazie
Max
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Più che l'errore dell'architetto noto un'errore dell'Agenzia che ha validato la pratica.

La cosa più corretta è parlare direttamente con un tecnico dell'Agenzia e spiegare l'errore.
Poi sarà l'Agenzia a consigliare il modo migliore per rifare l'accatastamento.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Concordo con Massimo. E' veramente strano che l'Agenzia abbia accettato un A/5 e probabilmente non accetterà neanche una A/4 tanto più che l'immobile è stato ristrutturato. Comunque l'accatastamento proposto deve essere confermato o variato d'Ufficio entro l'anno dalla consegna. Evidentemente, tale evento ti verrà notificato.
 

griz

Membro Storico
Professionista
secondo me arriverà il collaudo da parte dell'agenzia, può essere che da luglio ancora non abbiano proceduto, stabiliranno loro e magari sarà anche A/3
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Un appartamento ristrutturato a Bologna, come minimo sarà classificato un A/2
Confermo anche qui a Biella un appartamento ristrutturato finisce in A/2. Mi è capitato anni fa di attribuire (per errore comunque categoria consigliata dal vecchio Docfa in A/3) e l'Agenzia provinciale appena consegnato l'accatastamento mi ha d'ufficio cambiato il classamento in A/2 chiedendomi poi se avessi voluto dimostrare l'A/3 andare in Commissione Tributaria, chiedendo lumi anche a colleghi più navigati mi fu sconsigliato e di lasciare il tutto com'era stato modificato (ossia in A/2).

Comunque non riesco ancora capire come abbiano potuto accettare un A/5, molto probabilmente in quei Comuni (nel Docfa) esiste ancora. Nel caso di uns ristrutturazione interna non può essere ne A/4 (casa popolare); e ne A/3 (casa economica) ma la categoria più corretta sarebbe A/2 (casa di civile abitazione).
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Le caratteristiche delle due categorie devono rispondere a certi requisiti:
A/2 – Appartamento di tipo civile
- superficie commerciale mediamente superiore a mq. 100 e consistenza catastale superiore a 5,5 vani
- dotato di almeno 2 servizi igienici
- marcata suddivisione tra spazi destinati alla zona notte e spazi di soggiorno
- eventuale presenza di vano destinato a soggiorno – pranzo - salotto avente consistenza uguale o superiore alla consistenza massima del vano catastale
- finiture civili e perciò correnti
- epoca di costruzione o di radicale ristrutturazione dagli anni 70 ad oggi
- monolocale di superficie di circa 30 – 40 mq. dotato di impiantistica e finiture di pregio
A/3 – Appartamento di tipo economico
- superficie commerciale inferiore a mq. 100 e consistenza catastale sino a 5 vani
- dotato di un solo servizio igienico
- distribuzione dei vani tale da non creare disimpegni e separazioni tra zone aventi diversa destinazione
- forniture di tipo economico
- epoca di costruzione risalente agli anni ’50 e ’60.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Le caratteristiche delle due categorie devono rispondere a certi requisiti:
A/2 – Appartamento di tipo civile
- superficie commerciale mediamente superiore a mq. 100 e consistenza catastale superiore a 5,5 vani
- dotato di almeno 2 servizi igienici
- marcata suddivisione tra spazi destinati alla zona notte e spazi di soggiorno
- eventuale presenza di vano destinato a soggiorno – pranzo - salotto avente consistenza uguale o superiore alla consistenza massima del vano catastale
- finiture civili e perciò correnti
- epoca di costruzione o di radicale ristrutturazione dagli anni 70 ad oggi
- monolocale di superficie di circa 30 – 40 mq. dotato di impiantistica e finiture di pregio
A/3 – Appartamento di tipo economico
- superficie commerciale inferiore a mq. 100 e consistenza catastale sino a 5 vani
- dotato di un solo servizio igienico
- distribuzione dei vani tale da non creare disimpegni e separazioni tra zone aventi diversa destinazione
- forniture di tipo economico
- epoca di costruzione risalente agli anni ’50 e ’60.
L'immobile a cui mi riferivo io era inferiore ai 100 mq dotato di un solo servizio igienico ma costruito nell'anno 2006, senza finiture di lusso ma rivestimenti e pavimenti in piastrelle medio economiche, senza infissi di pregio ma economici, pitture nella media (no stucchi veneziano) al massimo pitture "spugna te" in alcuni ambienti. L'A/3 non è stato accettato ma tutto è finito in A/2, dimenticavo: anche i vani erano 5,5. Purtroppo non è bastato.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Purtroppo in catasto non c'è uniformità di interpretazione delle regole. Quasi tutto è lasciato alla loro discrezionalità. Ancor più quando vengono previsti prelievi maggiori per coprire gli sperperi delle nostre pubbliche amministrazioni.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Purtroppo in catasto non c'è uniformità di interpretazione delle regole. Quasi tutto è lasciato alla loro discrezionalità. Ancor più quando vengono previsti prelievi maggiori per coprire gli sperperi delle nostre pubbliche amministrazioni.
Sono estremamente convinto anch'io che in base all'ufficio provinciale che vai usanza che trovi, esistono si delle circolari e delle leggi nazionali ma poi ogni pubblico "interpreta"ed i risultati sono questi. Qui però poi ci va di mezzo la collettività! Non so che dire altro...
 

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