quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Ho appena letto la circolare proposta da Key (n.11 - Maggio 2014).
Agenzia delle Entrate assicura che il ricorso alla risoluzione come prevista dall'art.1456 non solo è lecita ma implicitamente scontata( più o meno...). Quindi il proprietario di un negozio può tranquillamente, dopo la notifica della risoluzione, non dichiarare più gli ammontari dei canoni a partire dalla data della risoluzione limitandosi solo al reddito catastale. Mentre sembra escludere non esplicitamente (purtroppo) tale procedimento per gli abitativi. Sarebbe interessante porre un interpello esplicitando che l'art.1456 non distingue fra abitativi e commerciali...e chiedendo quale successiva legge abbia modificato nel senso di quella interpretazione. Chi ha voglia di approfondire
anche quest'altro aspetto??? Quiproquo. P.S. Certamente o quasi, per ottenere il "negozio"
libero da cose e da persone si dovrà attendere lo sfratto esecutivo. Tuttavia avendo ottenuto lo sgravio impositivo come sopra indicato, il proprietario avrà tutto il tempo prima del ricorso al giudice di seguire altre vie...a volte subentra un sentimento umanitario con la
speranza che l'attività posa raddrizzarsi...Insomma si passa da una situazione di coercizione indotta alla libertà facoltativa...Grazie.
 
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key

Membro Assiduo
Professionista
Il giudice piu puntiglioso chiede se e'stata pagata l imposta di registro per l anno in corso.
Non va a certo chiedere se all Agenzia delle Entrate sono stati versati i 67 e di risoluzione contratto.
Quindi si procede con lo sfratto.
Quindi si fa lo sfratto e contrstualmente si pagano i 67 e.
Ma di propria sponte.srnza dire nulla al legale.
Poi si dichiara il percepito.
Non e'una prassi ortodossa,ma funziona...
C'e'il rischio reale che dopo lo sfratto e l ufficiale giudiziario il conduttore non saldi i canoni per l occupazione del locale dopo lo sfratto.
E che ci paghi le tasse?
Certo che no....
Quindi si procede come predetto.
Certo se il conduttore e'una grossa societa solvibile si procede a norma di legge.
Tanto paga fino all ultimo centesimo petchr drduce tutto.
Ma con i piccoli bisogna procedere come suscritto.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il giudice piu puntiglioso chiede se e'stata pagata l imposta di registro per l anno in corso.
Non va a certo chiedere se all Agenzia delle Entrate sono stati versati i 67 e di risoluzione contratto.
Quindi si procede con lo sfratto.
Quindi si fa lo sfratto e contrstualmente si pagano i 67 e.
Ma di propria sponte.srnza dire nulla al legale.
Poi si dichiara il percepito.
Non e'una prassi ortodossa,ma funziona...
C'e'il rischio reale che dopo lo sfratto e l ufficiale giudiziario il conduttore non saldi i canoni per l occupazione del locale dopo lo sfratto.
E che ci paghi le tasse?
Certo che no....
Quindi si procede come predetto.
Certo se il conduttore e'una grossa societa solvibile si procede a norma di legge.
Tanto paga fino all ultimo centesimo petchr drduce tutto.
Ma con i piccoli bisogna procedere come suscritto.
L'esempio che è postato,credo, mediamente il più comune, si riferisce a un commerciante con partita IVA e ancora di più
allo stesso che iniziando l'attività ha speso il poco che aveva accumulato per attrezzature ed altro e non ottenendo il risultato
che si prefiggeva comincia a non pagare i canoni. Se dopo due, tre o quattro mesi di insolvenza il proprietario fa scattare l'articolo 1456 e una volta notificato all'Agenzia delle Entrate,convinto di non pagare più
l'imposta IRPEF sul canone contrattuale, si concede del tempo per
altri percorsi come ho già specificato...perchè nel caso di ricorso successivo al tribunale, il giudice debba porre degli ostacoli per
insignificanti particolari e non accettare serenamente la risoluzione
effettuata legittimamente con il ricorso a tale articolo???
Come vedi è il solito groviglio blindato dove la semplicità di una situazione si trasforma in una complicatissima...Quiproquo.
 

key

Membro Assiduo
Professionista
La risiluzione rspressa e'il cardine di tutti i contratti commerciali.
Chi non inserisce questa clausola per morosita ed altre inadempienze commette un grave errore che lAdE non perdona
 

fabi6

Membro Attivo
Proprietario Casa
In caso di convalida di sfratto si può dare disdetta all'ADEdel contratto di affitto riportando la stessa data della convalida o bisogna aspettare l'esecuzione dell'ufficiale giudiziario e quindi di rientrare in possesso dell'alloggio?

Nel momento della convalida di sfratto ho spedito una raccomandata con ricevuta di ritorno all'Agenzia delle Entrate, poi quando mi è stato restituito l'immobile, sono andata negli uffici dell'Agenzia delle Entrate e ho dato la comunicazione senza pagare nulla. Diciamo che la procedura giusta è ritornare in possesso della propria abitazione, anche se ai fini IRPEF è sufficiente la data di convalida per non pagare più le tasse, basta però che l'uscita del moroso avviene entro l'anno finanziario. Ossia a novembre 2013 in sede di 730 ho pagato gli acconti IRPEF di affitti non percepiti. A maggio 2014 la polizia ha buttato fuori l'inquilino. A luglio 2014 gli acconti sono stati portati a credito e li ho recuperati. Se entro il 2014 non riuscivo a tornare in possesso della mia abitazione, ero costretta a pagare di nuovo le tasse su affitti non percepiti.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Nel momento della convalida di sfratto ho spedito una raccomandata con ricevuta di ritorno all'Agenzia delle Entrate, poi quando mi è stato restituito l'immobile, sono andata negli uffici dell'Agenzia delle Entrate e ho dato la comunicazione senza pagare nulla. Diciamo che la procedura giusta è ritornare in possesso della propria abitazione, anche se ai fini IRPEF è sufficiente la data di convalida per non pagare più le tasse, basta però che l'uscita del moroso avviene entro l'anno finanziario. Ossia a novembre 2013 in sede di 730 ho pagato gli acconti IRPEF di affitti non percepiti. A maggio 2014 la polizia ha buttato fuori l'inquilino. A luglio 2014 gli acconti sono stati portati a credito e li ho recuperati. Se entro il 2014 non riuscivo a tornare in possesso della mia abitazione, ero costretta a pagare di nuovo le tasse su affitti non percepiti.
Probabilmente il tuo caso rientra nei contratti abitativi...dove
comunque non ci sono certezze "certe"...Il dibattito si è spostato
sui contratti commerciali dove sembra quasi accertato che si possa
ottenere la risoluzione del contratto invocando l'art.1456 se inserito
nello stesso. Restano incertezze sul successivo ricorso al magistrato per lo sfratto esecutivo. Alla prossima. Quiproquo.
 

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