Luigi Barbero

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Nemesis, eppure rispondi sempre "in punta " di codice, almeno sul civile e dunque non ti buttare tanto giù. Tanto ormai conosciamo la tua erudizione nel campo. Del resto, solo un "addetto" o un appassionato può avere letto il discorso di Carlo Alberto relativo al "son pauvre Comte. .." o no?
 

Luigi Barbero

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Certo che la via a lui dedicata, nel centro storico di Torino, negli anni '60/70 non era degna di rappresentare un tale illustre personaggio. Ma per fortuna negli anni '90 è stata riportata al suo antico splendore.
Veramente, la via intitolata al Barbaroux era già tale prima della guerra. Vero è che il centro storico di Torino versava in condizioni un po' "precarie" come, del resto, quasi tutti i centri storici delle grandi città.
 

quiproquo

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Post scriptum. Il monumento che si vede è del mio avo più illustre. (1769-1843) non vi dico il nome......indivinatelo da soli!
Ci andrei piano con la divinizzazione della burocrazia in genere
(anche quella degli altri paesi). Anch'io sono stato costretto a risalire la secolarità del mio cognome, non per un prurito "araldico"
ma per un motivo molto pratico. Ho quattro fratelli più una trentina di cugini primi sparsi per l'Italia. Mio padre faceva parte di
un piccolo esercito di fratelli e sorelle (13) e così risalendo ai nonni e bisnonni...ma fermiamoci ai soli terzi e quarti gradi in linea retta e altrattanto per i collaterali. Tutta questa combriccola comprese le "mie" due figlie e i figli dei miei fratelli scrivono il cognome come segue: De Juliis... mentre il sottoscritto quiproquo con l'avvento del codice fiscale scoprì all'età di 50 anni che il suo era:
De Iuliis (la I al posto della J...) Fino a quell'età tutti i documenti
sottoscritti da me nei contratti...nelle varie anagrafe...nei due certificati di nascita delle due figlie (una in Germania e l'altra a Torino) nell'acquisto della casa in val Susa...nel matrimonio a Modena nel 1959...ecc...venivano riportati con la "J" al posto della
"I" con il risultato che dalla Germania e Austria gli enti pensionistici, nonostante le mie richieste di rettifiche, il mio cognome continua a godere della "J" e le mie figlie potrebbero essere non mie e l'alloggio rogitato quando avevo 44 anni, anche.
E veniamo all'intoppo burocratico. Quando scoprii l'anomalità, feci richiesta al comune di Cava de' Tirreni per la rettifica del cognome evidenziando l'errore della trascrizione,
dovuta a mio parere all'impiegato comunale e la risposta fu che era mio padre che avrebbe dovuto al momento del rilascio dell'atto di nascita evidenziare l'errore e pretendere la rettifica.
Ora io dico, se un alloggio "nasce" e viene registrato al catasto e
in altre istituzioni con CERTE caratteristiche come da planimetria,
in caso di variazioni, le stesse accettano e certificano sia le varianti,
sia la titolarità propretaria e quando ad essa inerente, ebbene perchè non si possa fare altrattanto per una rettifica così semplice
che non comporta altro che una dichiarazione firmata e sottoscritta personalmente davanti al responsabile dell'ufficio anagrafico. Confondere l'eventuale cortesia o scortesia del personale pubblico con l'efficienza e con l'elasticità sostanziale o meno, mi sembra almeno azzardato. D'altra parte la burocrazia
è il lungo braccio del Potere ma poi diventa essa stessa potere
indipendentemente da quello a monte. E la domanda in chiusura
sul mio cognome resta senza risposta ed io sarò riportato nella successione ereditaria, come asserisce il mio Notaio, come segue:
De Iuliis Pasquale alias De Juliis Pasquale ecc...ecc...e come disse
Totò...: e cchhè mi chiamo Pasquale??? Perchè io continuerò
a sentirmi e "firmare" come De Juliis...E cchhè mi chiamo De Iuliis??? Gradirò un vostro sorriso. Grazie. qpq.
 

Daniele 78

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@quiproquo errori di trascrizione dei cognomi o sui nomi nei certificati di nascita ai tempi addietro non era una cosa rara. Poi se la qualità delle anagrafi era quella che mediamente constato in un ufficio pubblico (il Catasto in primis ma anche gli uffici Comunali non scherzano) non riesci a stupirmi affatto, nonostante la tua clamorosa situazione.
 

quiproquo

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Proprietario Casa
@quiproquo errori di trascrizione dei cognomi o sui nomi nei certificati di nascita ai tempi addietro non era una cosa rara. Poi se la qualità delle anagrafi era quella che mediamente constato in un ufficio pubblico (il Catasto in primis ma anche gli uffici Comunali non scherzano) non riesci a stupirmi affatto, nonostante la tua clamorosa situazione.
Grazie Daniele, sempre puntuale ai miei quesiti. Il problema relativo agli errori di trascrizione resta marginale...quello che indispettisce è il fatto che non ci si possa porre rimedio. Per logica conseguenziale io non sarei figlio di mio padre, nè fratello dei miei
fratelli e sorelle, nè padre delle mie due figlie, nè il proprietario o usufruttuario di tre alloggi, nè titolare delle due pensioni estere, nè di quella ENASARCO, nè parzialmente di quella INPS...Nè vedovo di mia moglie...non so cos'altro aggiungere...solo che è una vera
sch...a! Alla prossima. qpq.
 

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