Paolik65

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Rispondo a questo thread dopo mesi perchè mi sono consultato prima con un consulente del lavoro molto affermato qui in Torino, che mi ha confermato quanto segue.
L'Amministratore di Condominio che ha almeno un immobile di proprietà nel condominio che amministra e decide di amministrare SOLO quel condominio NON ha obbligo di aprire partita IVA. La cosa è stata ribadita dall'Agenzia delle Entrate con apposita circolare, che prevede tale obbligo solo qualora la professione diventi abituale e prevalente e comunque si amministrino da due condomini in su. L'inquaramento viene impropriamente definito in Co.Co.Pro., anche se tecnicamente è equiparabile all'inquadramento di un Amministratore di Società assunto in gestione separata senza partita IVA (forma che esiste da tempo e per la quale nessuno solleva obiezioni, caso strano). Questa forma di assunzione NON decade col Job Act. Infatti il Job Act prevede espressamente che la Gestione Separata e le assunzioni relative (simil Co.Co.Pro.) continuino ad esistere e ad essere fattibili (esiste proprio una eccezione per gli amminstratori in genere). Per cui l'Amministratore di Condominio in pseudo-co.co.pro (chiamiamolo così, anche se a detta del consulente del lavoro con cui ho parlato è più corretto parlare di assunzione in gestione separata) per un unico condominio contiuerà ad essere fattibilissimo. Contributi versati con F24 e codice Cxx. Emissione di modello e-mens ai fini INPS e emissione CU da parte del Condominio.
Aggiungo che la riforma del Condominio ha definito obblighi e percorsi di aggiornamento obbligatori per gli amministratori di condominio, ma ha volutamente attenuato tali obblighi per il proprietario di immobili che fa l'amministratore all'interno del condominio. Questa figura non credo sparirà, anche perchè ha senso nei micro-condomini di poche unità, che possa piacere o meno. E tutto sommato penso sia anche giusto così.
Aggiungo che l'apertura di partita IVA ha senso per chi vuole fare l'Amministratore di Condominio come professione ed è ovvio che in questo caso sia obbligatorio (infatti l'Agenzia delle Entrate la ritiene obbligatoria laddove si amministrino da due soli condomini in su). Io , ad esempio, faccio il commerciante, e non campo certo con i miseri 500 euro annui che percepisco come amministratore di condominio al lordo dei contributi INPS e delle tasse che comunque pago quando dichiaro in Unico la CU.
 

Paolik65

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Proprietario Casa
passare da Co.Co.Pro./Co. a lavoratore autonomo che problema c'é?
Io faccio parte della parte di quelli che come hai detto tu "ha fatto obiezioni" e sai perché? Leggiti le caratteristiche del Co.Co.Pro.: quale è il progetto di un condominio? essere amministrato finché è in vita. Può un progetto non avere una scadenza? ed essere aggirato rinnovando tutti gli anni, o ogni 3 anni, l'incarico? Tra l'altro la prima Co. significa contratto, la seconda Co. significa collaboratore, cioè una persona che lavora assieme ad altri lavoratori per conto di un committente nell'ambito di un Progetto ben definito. Tra l'altro scrivendo questo intervento mi è venuto in mente che la differenza tra un Co.Co.Pro. ed un lavoratore Autonomo potrebbe essere nel fatto che il Co.Co.Pro. durante il contratto non può fare contemporaneamente alcuna altra attività in quanto lavoratore parasubordinato mentre il lavoratore Autonomo può assumere incarichi anche contemporanei che non siano in conflitto tra loro.
Con chi collabora un amministratore di condominio?
Diciamocela tutta, è perché l'amministratore di condominio, pur essendo una professione, non ha ancora ottenuto l'ufficialità di un ordine professionale: sulla spinta di diverse associazioni sono stati creati dei registri a livello comunale e basta. La recente riforma del condominio del 20 settembre 2012 ha stabilito per legge quali siano i requisiti per esercitare la professione ma non ha ancora pianificato la creazione di ordini professionali.

Scusa, ma stai dicendo alcune cose inesatte proprio dal punto di vista normativo.

Al Co.Co.Pro. NON è assolutamente vietato di evere in essere contemporaneamente più contratti di collaborazione con più datori di lavoro. E' da sempre stato previsto dalla normativa. NON esiste vincolo di subordinazione nel Co.Co.Pro.

Non sta scritto da nessuna parte che un Co.co.Pro sia attuabile solo laddove vi sia collaborazione con altri lavoratori. L'assunzione di un singolo co.co.pro. è ammessa anche da parte di un azienda che non abbia altri dipendenti.

Non sta scritto da nessuna parte che l'amminsitratore di condominio sia tale a vita. E' infatti una carica che va confermata annualmente (ora ogni due anni in base al nuovo codice).

Ora io capisco che magari chi fa l'amministratore professionale veda di cattivo occhio i proprietari che fanno gli amministratori di micro realtà condominiali, ma questa è una figura prevista anche dal nuovo codice di condominio. E non sta scritto da nessuna parte che questa figura non possa essere retribuita.

Come ho già detto nel commento sopra il consulente del lavoro da me interpellato ha ribadito la piena possibilità di continuare con quello che lui chiama assunzione in gestione separata, equiparabile ad un qualsiasi amministratore di società.
 

Angelosky

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Grazie Paolik65, risposta chiara e convincente. Avevo perso ogni speranza ... ringrazio comunque anche tutti coloro che hanno contribuito a risolvere il mio problema-Grazie:)
 
O

Ollj

Ospite
@Paolik65
Che la partita IVA fosse obbligatoria non é mai stato detto., anzi.
Spero che i consigli dati dal suo consulente non si colleghino a ciò:
" l'apertura di partita IVA ha senso per chi vuole fare l'Amministratore di Condominio come professione ed è ovvio che in questo caso sia obbligatorio"
Ciò dimostrerebbe di non aver colto la covenienza di aprire una p.IVA. dei nuovi minimi, assai meno gravosa del co.co.pro
 

Paolik65

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
@Paolik65
Che la partita IVA fosse obbligatoria non é mai stato detto., anzi.
Spero che i consigli dati dal suo consulente non si colleghino a ciò:
" l'apertura di partita IVA ha senso per chi vuole fare l'Amministratore di Condominio come professione ed è ovvio che in questo caso sia obbligatorio"
Ciò dimostrerebbe di non aver colto la covenienza di aprire una p.IVA. dei nuovi minimi, assai meno gravosa del co.co.pro

Aprire partita IVA per fare partire una attività di amministratore con i nuovi minimi è conveniente e concordo, e oltretutto da due a più condomini amministrati è obbligatorio, ma visto il solo carico INPS che si prospetterebbe non è certo conveniente per uno che amministra un solo condominio come condomino dietro un compenso piccolo.
 
O

Ollj

Ospite
..... ma visto il solo carico INPS che si prospetterebbe non è certo conveniente per uno che amministra un solo condominio come condomino dietro un compenso piccolo.
Vuol provare a far di conto?
Onorario 1000,00 Euro
Inps gestione separata 23,5% = 235,00 Euro
Imposta sostitutiva 15% (1000-235,000) = 114,75 Euro
Netto incassato dall'amministratore € 650,25
Spesa per il Condominio € 1000,00

Con una spesa di € 1000,00 per il Condominio, quale sarà il netto per l'amministratore Co.Co.Pro?
A mio avviso, detotta IRPEF progressiva (non dimentichiamo che è un condòmino con altro lavoro, altrimenti come camperebbe?) con un 23% di aliquota media, rimarranno al cocopro poco più di € 500,00 netti
Di qui l'evidente vantaggio di aprire P.IVA nei minimi
Concorda?
 
Ultima modifica di un moderatore:

Paolik65

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Vuol provare a far di conto?
Onorario 1000,00 Euro
Inps gestione separata 23,5% = 235,00 Euro
Imposta sostitutiva 15% (1000-235,000) = 114,75 Euro
Netto incassato dall'amministratore € 650,25
Spesa per il Condominio € 1000,00

Con una spesa di € 1000,00 per il Condominio, quale sarà il netto per l'amministratore Co.Co.Pro?
A mio avviso, detotta IRPEF progressiva (non dimentichiamo che è un condòmino con altro lavoro, altrimenti come camperebbe?) con un 23% di aliquota media, rimarranno al cocopro poco più di € 500,00 netti
Di qui l'evidente vantaggio di aprire P.IVA nei minimi
Concorda?

Non sono un commercialista, ma ci sono alcune cose che non mi tornano.

Scusi, ma il Co.co.pro. non dovrebbe essere soggetto a trattamento IRPEF come un lavoratore dipendente, deduzioni comprese? Ergo sotto gli 8000 euro di compenso annui il condominio non dovrebbe versare IRPEF ? O mi sono perso qualcosa per strada?
Poi ovviamente il dipendente dovrà introdurre il reddito percepito nella sua dichiarazione, visto che avrà altri redditi, e pagherà le tasse a scaglioni progressivi.
Il vantaggio per chi ha altri redditi da lavoro autonomo è quello di potere ad esempio optare per la detrazione da lavoro dipendente o assimilato essendo un cocopro.
O sbaglio in qualcosa?

In merito ai contributi, per i cocopro,per legge i 2/3 sono a carico del condominio e 1/3 a carico del percepiente. Per cui si detrae 1/3 di quello che ha indicato dalla busta paga e non tutto.

Inoltre, ma qui chiedo lumi a lei: chi è soggetto al regime dei minimi non deve pagare l'INPS ? Nel caso di specie come la pagherebbe?
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
O mi sono perso qualcosa per strada?
Dimentichi l'attività commerciale al cui reddito vai a sommare l'introito dal condominio. L'aliquota a cui verrà assoggettato tale compenso sarà quella marginale e cioè quella della fascia più elevata in cui ricade il totale del reddito. L'IRPEF che paghi sul compenso è solo una ritenuta di acconto (in altre parole, è solo una tassazione provvisoria). Il conto finale si fa con il Modello Unico e non con il pezzetto di carta da presemtare al condominio.
 

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