Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Molti degli aspetti svolti sono condivisibili; non di certo questo:
secondo me stiamo facendo un pò di confusione tra il regolamento contrattuale che riguarda il condominio e la clausola di un contratto d'affitto dove il proprietario non permette che nella sua casa soggiornino animali domestici.
Il problema sorge quando un proprietario non desidera avere animali domestici nella sua casa e non cita questa clausola, ed il conduttore non dichiara di avere, o di avere intenzione di acquistare, un cane/gatto/uccellino.
 
O

Ollj

Ospite
@quiproquo: mi creda uso il lei non perchè "me la tiro".
Appena arrivato e ringraziandovi per l'ospitalità, vi chiesi la cortesia di lasciarmi scrivere in tal modo (il regolamento non lo vieta); ci fu anche una discussione su ciò.
Mi piace scrivere usando il Lei (e mi serve per motivi di lavoro)
Saluti.
 
O

Ollj

Ospite
secondo me stiamo facendo un pò di confusione tra il regolamento contrattuale che riguarda il condominio e la clausola di un contratto d'affitto dove il proprietario non permette che nella sua casa soggiornino animali domestici
L'elemento è il medesimo: la volontà negoziale. Legga le sentenze su riportate.
 
O

Ollj

Ospite
il conduttore non dichiara di avere, o di avere intenzione di acquistare, un cane/gatto/uccellino.
Non proprio: indicare solo che il conduttore accetta di non detenere/introdurre alcun animale nel fabbricato, nell' appartamento e relative pertinenze.
Il Locatore non può vietare a qualcuno di acquistare un animale o di averlo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho letto il link e commento:
"Fra le clausole in questione devono ritenersi incluse quelli recanti il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici, posto che tali disposizioni, nella realtà, incidono, limitandola, sulla facoltà di godimento degli appartamenti compresa nel contenuto del diritto di proprietà."
e poco prima aveva scritto:
"Il motivo è presto detto, la concezione degli animali quali mere “cose” è superato, e il nostro rapporto con loro è degno di tutela costituzionale: "
Mi viene difficile capire il nesso tra godimento dell'appartamento e detenzione di animali domestici.
Gli animali sono esseri viventi non sono "cose"; il caminetto o la stufa di ceramica sono una "cosa" che possono completare, o meno, il diritto di godimento di un appartamento.
Se i nostri legislatori, e gli apparati forensi, hanno trattato gli animali come "cose" dovrebbero ritirargli la laurea e farli ritornare in terza elementare quando si studiava la differenza tra regno animale, regno vegetale e regno minerale.
Forse mancava loro un sostantivo per definire gli animali domestici? e differirli dagli animali da cortile e dagli animali da stalla?
In certi stati delgi USA è di moda fra gli americani detenere nelle loro villette a schiera dei maialini al posto dei cani: questo perché è stato dimostrato che se mantenuto indeterminate condizioni il maiale è un animale pulito e socievole; lo portano in giro al guinzaglio. E se questa moda prende piede in Italia come la mettiamo? Non puoi impedire ad un condomino progressista di detenere nel proprio appartamento il suo maialino solo perché anziché abbaiare, e molestare i vicini (cioè un numero di persone insufficienti per ottenere il rispetto della queste, non pubblica, ma privata) grugnisce?
"Dal principio di libertà del singolo condomino di poter godere e disporre come meglio crede della propria proprietà esclusiva deriva che la detenzione degli animali domestici rientra nelle facoltà di godimento del proprietario dell’immobile."
Giustissimo, ma detto principio, in caso di affittanza, vale per il proprietario o per il possessore? Il diritto del proprietario deve seccombere a fronte del diritto del conduttore? Tutti parlano del diritto da parte del condòmino di disporre come meglio crede della propria proprietà ed il conduttore non mi risulta essere proprietario.
Ieri, navigando in condominioweb, avevo trovato il post di uno studente fuori sede che cercava una stanza nella citta dove frequentava l'università, oggi non sono riuscito a trovarlo per postarlo. Comunque il problema di questo studente era che, essendo proprietario di un coniglio domestico (sta 24h nella gabbia, secondo la sua dichiarazione, e che non puzza) appena dichiarava di volersi portare il coniglio nella stanza tutti i proprietari, più o meno gentilmente, concludevano con il non voler affittargli la stanza. Allora lui poneva la domanda "e se io non dico nulla e mi porto ugualmente il coniglio possono farmi storie e annullare il contratto?"
 
O

Ollj

Ospite
Gli animali sono esseri viventi non sono "cose"
Le dò atto della differenza, ma giuridicamente sono sempre "cose" (almeno nell'impostazione iniziale del legislatore); diversamente non se ne potrebbe avere la "proprietà" nè goderne dei "frutti"; finchè il legislatore non cambierà la definizione, stabilendo un nuovo genere (tanto di moda di questi tempi), ciò è quanto.
Spero tanto che la Brambilla non li erga a "soggetti di diritto", allora sì che diventeremo tutti vegani.
 
O

Ollj

Ospite
essendo proprietario di un coniglio domestico (sta 24h nella gabbia, secondo la sua dichiarazione, e che non puzza) appena dichiarava di volersi portare il coniglio nella stanza tutti i proprietari, più o meno gentilmente, concludevano con il non voler affittargli la stanza
Corretto e come su le scrissi; nessuno può impedirgli di tenere un coniglio e nessuno potrà essere obbligato a locargli l'immobile se, nella condizione contrattuale, è previsto "nessun coniglio in casa"; lei affitterebbe ad un dichiarato insolvente e conclamato truffatore?

"Dal principio di libertà del singolo condomino di poter godere e disporre come meglio crede della propria proprietà esclusiva deriva che la detenzione degli animali domestici rientra nelle facoltà di godimento del proprietario dell’immobile."
Vero; ma se lo stesso si autolimitasse (convenzione e/o negozio giuridico) nulla quaestio.
Forse verrà il tempo in cui il legislatore dirà: nulle tutte le clausole a contratto che, se pur sottoscritte, limitino il diritto a detenere animali...

Il diritto del proprietario deve seccombere a fronte del diritto del conduttore?
Ad oggi, non di certo; dipende da come si fanno sottoscrivere gli impegni.
Non un caso se il su citato magistrato così concluse:
"Il regolamento condominiale non contrattuale in sostanza non è suscettibile di vincolare la generalità dei comunisti con riferimento a clausole eccedenti i limiti del rispetto dei diritti individuali di ciascun condomino. Le clausole del regolamento condominale che impongono limitazioni ai poteri e alle facoltà spettanti ai condomini sulle parti di loro esclusiva proprietà incidono sui diritti dei condomini, quindi tali disposizioni hanno natura contrattuale, in quanto vanno approvate e possono essere modificate con il consenso unanime dei comproprietari, dovendo necessariamente rinvenirsi nella volontà dei singoli la fonte giustificatrice di atti dispositivi incidenti nella loro sfera giuridica (in tal senso Cass. civ. 15 febbraio 2011, n.3705). Tali disposizioni esorbitano dalle attribuzioni dell’assemblea, alla quale è conferito il potere regolamentare di gestione della cosa comune, provvedendo a disciplinarne l’uso e il godimento"
Peccato che tal inciso sia stato travisato da chi ne riportò il parere (facendo così un tutt'uno tra reg. contrattuale ed assembleare)
 
Ultima modifica di un moderatore:

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
diversamente non se ne potrebbe avere la "proprietà" nè goderne dei "frutti"
il che significa che il famoso "abigeato" è un reato perché vengono rubate delle cose, non animali dei quali si rivendica la proprietà? Marchiare il bestiame è stata una prassi molto diffusa, prima dell'avvento dei microchips pinzati sulle orecchie o nel corpo dell'animale. Con l'esclusione degli organismi bentonici sessili, che non sono capaci di muoversi autonomamente, la maggior parte delle specie animali si muove, se non li costringi un aree chiuse vagano dove trovano cibo e acqua. Gli animali di cui se ne rivendica la proprietà devono essere identificabili con i mezzi e metodi messi a disposizione dalla correnti tecnologie.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
nessuno può impedirgli di tenere un coniglio e nessuno potrà essere obbligato a locargli l'immobile se, nella condizione contrattuale, è previsto "nessun coniglio in casa";
Scusa ma non capisco.
Se la condizione contrattuale è nulla alla luce delle recenti disposizioni di legge, anche se scrivo nel contratto di affitto che il conduttore non potrà tenere in casa animali di nessuna specie cioé domestici (cani, gatti, pesciolini rossi, canarini, begalini) o assimilati tali, di provenienza esotica (serpenti e rettili di ogni specie, manguste, furetti, tartarughe, cracule e pappagalli parlanti, conigli, criceti, maiali, ghepardi, giuaguari, tigri, pantere e leoni) ed il conduttore non mi dice nulla sulla sua intenzione di detenerli, quando, a contratto in corso io lo vengo a scoprire cosa faccio? devo andare da un giudice di pace per far dichiarare nullo il contratto e trattenere le mensilità versate a titolo di risarcimento del danno patito?
 

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