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Ollj

Ospite
Mettiti nei panni del compratore ...e comprenderai che il notaio (da lui scelto) è stato molto professionale..
Ad esser sincero continuo ad esser assai perplesso e non perché mi piaccia far l'avvocato del diavolo...
Così recita il 3° comma art.2648 Cc:
"Se il chiamato ha compiuto uno degli atti che importano accettazione tacita dell' eredità, si può richiedere la trascrizione sulla base di quell' atto, qualora esso risulti da sentenza, da atto pubblico o da scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente"

Così l'articolo 2643 Cc:
"Si devono rendere pubblici col mezzo della trascrizione:
1) i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili "

Ciò fa ben comprendere su chi dovesse gravare l'eventuale onere della trascrizione accettazione
È infatti evidente a vantaggio esclusivo di chi vada (acquirente) la stessa.

Ovvio, ciò in punta di diritto; altro quanto al libero arbitrio e contrattazione tra le parti; invece asserire fosse obbligo di chi accettò tacitamente é altra cosa.
Il notaio avrebbe dovuto informare diversamente le parti (ma era stato scelto dall'acquirente....)
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Ciò fa ben comprendere su chi dovesse gravare l'eventuale onere della trascrizione accettazione
È infatti evidente a vantaggio esclusivo di chi vada (acquirente) la stessa.

Sulla "punta di diritto" non si discute...infatti avevo in precedenza gia scritto:

Si potrebbe obbiettare che gli alienanti non abbiano interesse ed obbligo alcuno a trascrivere...ma se vogliono vendere...come si suol dire : o mangiano questa minestra o saltano dalla finestra.

...ma tale "facoltà" non può superare il "diritto" di chi vuole acquistare un immobile evitando il più possibile gli effetti negativi di eventuali azioni di terzi.
 
O

Ollj

Ospite
il "diritto" di chi vuole acquistare un immobile evitando il più possibile gli effetti negativi di eventuali azioni di terzi.
E' proprio questo l'aspetto "sensibile" della vicenda: il diritto dell'acquirente a tutelarsi verso terzi, mentre nulla viene svolto a vantaggio del venditore (che stante la legge può o meno trascrivere); l'acquirente, salvo non avesse conseguito diverso impegno dal proprio dante causa, esercitando il suo diritto, quantomeno avrebbe dovuto sostenerne i costi.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Direi che la questine viene superata nel momento stesso che gli eredi/venditori accettano di trascrivere.
Nessuno li "obbligava" materialmente a farlo (dubito avessero pistola alla tempia)...ma evidentemente se volevano vendere non vi erano alternative.

Alla stessa stregua ritengo fossero sufficentemente "adulti" da sapere che se si affida un "compito" poi bisogna pagare.
Se il prezzo è una discriminante...ci si informa prima.
 
O

Ollj

Ospite
Alla stessa stregua ritengo fossero sufficentemente "adulti" da sapere che se si affida un "compito" poi bisogna pagare.
Se il prezzo è una discriminante...ci si informa prima.
Vero dimaraz, tutto giusto.
Ma da un professionista, proprio perchè scelto dalla controparte, mi aspetterei una maggior chiarezza, non invece il dar per scontato che il costo gravi integralmente sul cedente. Poi le parti son libere di decidere come meglio vorranno, anche di addebitare il tutto al dante causa
 

Barbobasket

Membro Attivo
Proprietario Casa
Sempre ringraziando tutti gli intervenuti chiarisco che il problema, dal mio (ignorante sicuramente) punto di vista, probabilmente è scaturito da queste circostanze: 1) le successioni sono state perfezionate nel febbraio 2015 all'agenzia delle entrate di Roma, corredate da tutta la documentazione necessaria. 2) La vendita è stata perfezionata nel mese di settembre, tra l'altro l'ultimo giorno utile per rispettare il compromesso, quindi sicuramente i passaggi di proprietà non erano ancora stati trascritti in conservatoria creando il presupposto di mancanza di accettazione dell'eredità (da ridere) e scusate se uso termini errati, non sono assolutamente ferrato, il notaio dell'acquirente ha così potuto guadagnare altri 1000 eur0, 500 per ciascuno dei due fratelli venditori facendo 2 atti distinti di accettazione eredità (secondo me l'atto di successione già rendeva patente la volontà di accettazione). A lume di naso, avrebbe potuto fare un solo atto di accettazione per i due fratelli eredi comparenti facendoli risparmiare 500 Euro. Questo è il mio pensiero, probabilmente viziato da un sentimento altamente negativo nei confronti di chi fa soldi sfruttando leggi e regolamenti sicuramente autoispirati o causati da inefficienze burocratiche. Mi pare di ricordare che qualche presidente del consiglio si è scrociato cercando di semplificare il lavoro dei notai e quindi i loro lauti guadagni. Magari la mia è solo invidia.....per quanto avviene nei paesi civili.
 
O

Ollj

Ospite
Un chiarimento: dichiarazione di successione e relativa trascrizione d'ufficio ad opera di Agenzia delle Entrate, hanno valore solo ai fini fiscali e non ai fini pubblicitari della trascrizione medesima.
 

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