dada1968

Membro Attivo
Proprietario Casa
Anno 2005, condominio formato da 29 villette a schiera. Un condomino decide, senza chiedere il permesso al condominio, di dividere in due il proprio appartamento, accatastando il nuovo. Di fatto il condominio diventa di 30 appartamenti. Viene utilizzato il condono in quegli anni attivo, che il comune approva salvo diritti di terzi. Nessuno ricorre, anche perché il condomine nel frattempo garantisce al condominio di rifare le tabelle millesimale e quanto altro. Sennonché il condominio ha parti a comune indivisibili per un valore significativo, che i 29 proprietari originali pagarono nel 1992 15.000.000 milioni di lire per ognuno.
Oggi, le tabelle condominiali potrebbero essere state ridefinite, ma permane il dubbio se il 30esimo appartamento debba o meno pagare quota parte al condominio del valore delle parti a comune indivisibili delle quali comunque gode. Preciso che l'intervento sul 30esimo appartamento non ha comportato sopraelevazione e che si è trattato solo di opere di suddivisione interna.
 

clemente

Membro Attivo
Professionista
Buongiorno, mi sorge un dubbio ...
Se avete pagato in quote uguali l'acquisto delle "parti comuni indivisibili" allora avete dei millesimi di comproprietà identici ... In questo caso la suddivisione di una unità immobiliare perchè dovrebbe alterare la quota di comproprietà delle parti comuni indivisibili altrui visto che il condomino che ha suddiviso l'immobile avrà divisi anche i millesimi di comproprietà e di conseguenza anche il godimento delle parti comuni indivisibili.
Diverso discorso se in sede di nuova tabella millesimale, il valore complessivo delle due unità immobiliari originate dalla divisione dovesse essere maggiore di ciascuna delle altre unità, a mio parere ...
 

dada1968

Membro Attivo
Proprietario Casa
Chiarisco e ringrazio intanto per le risposte ricevute.

Le parti indivisibili, come proprietá, all'atto dell'acquisto, furono pagate da tutti i condomini in parti uguali indipendentemente dalle dimensioni dei 29 appartamenti.

I millesimi di proprietà, invece, sono stati usati per ripartire le spese della manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili e, per comodità di ripartizione, per le spese generate (assicurazione, illuminazione, manutenzione del verde, etc) sulla priorità indivisibile condominiale.

Come cercavo di chiarire nel mio quesito, il problema non sussiste sui millesimi che saranno ricalcolati considerando un 30esimo appartamento, i qual millesimi sommati all'appartamento da cui è stato enucleato, chiaramente porteranno un beneficio (sgravio millesimale) per gli altri 28 appartamenti.

Il problema sussiste nel comprendere quale sia il giusto comportamento da tenere nei confronti del 30esimo appartamento, accatastato, che non ha contribuito a pagarsi la proprietà condominiali indivisibili ma ne godrá dei diritti e ne sosterrà le spese.

In sintesi ci sono due ipotesi:
1 - la proprietá indivisibile era già stata pagata dal 29simo appartamento, quindi il 30esimo non deve niente
2 - il 30esimo appartamento assume un diritto di passo, godimento etc che non ha mai pagato, deve proporzionalmente rifondere gli altri condomini il valore quota parte delle proprietà indivisibili

Personalmente, a livello di logica, propenderei per la seconda ipotesi, ragionando per assurdo in questo contesto.

Mettiamo un giorno venisse espropriarla dal comune una parte del terreno indivisibile. L'eventuale introito andrebbe suddiviso tra i 29 che quella proprietà se la sono pagata o tra i 30 che risultano al catasto gli effettivi proprietari?

In mattinata documenterò il caso con le vecchie e nuove tabelle millesimale in cui chiaramente si evince che tra i millesimi è valutata una quota parte delle proprietá indivisibili ripartita in parte uguale tra i 29 proprietari e nella nuova configurazione quest'ultima è riproporzionata tra i 30.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Se quando avete sostenute le spese eravate in 29 nuclei familiari con 50 residenti, ora siete in 30 unità e i residenti anche se sono cambiati sia per eventuali nascite che per suddivisioni di immobili, le spese non cambiano vanno suddivise sempre per mm. di pp. dove non sono presenti dei misuratori che si possa calcolare i consumi personali
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Forse la mia visione è troppo semplice ma forse anche voi vi state complicando la vita.
Il Sig. X, proprietario della villetta che è stata suddivisa, era titolare di una quota di 1/29 delle proprietà indivisibili e di un tot di millesimi per le spese comuni. Ora che ha creato due appartamenti le cose non cambiano. Si dovrà semplicemente attribuire a ciascuna delle due unità create dal Sig. X una quota di 0,50/29 di proprietà comune a ciascuna unità creata e una quota millesimale ricavata suddividendo tra le due unità i millesimi originali.

il problema non sussiste sui millesimi che saranno ricalcolati considerando un 30esimo appartamento, i qual millesimi sommati all'appartamento da cui è stato enucleato, chiaramente porteranno un beneficio (sgravio millesimale) per gli altri 28 appartamenti.
Se diamo per certo che i millesimi rappresentano il "valore" di ogni unità immobiliare, calcolato tenendo conto della superficie, dell'esposizione, del panorama ecc. ecc., non vedo per quale motivo si debbano ricalcolare i millesimi di tutto il complesso. Il valore originario della villetta non è cambiato, visto che non c'è aumento di volume. Credo che il problema nasca dal fatto che voi considerate i 30 appartamenti e non che le 29 villette sono sempre 29.
 

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