Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve. Il 1* gennaio 2017 entra in azione per legge la contabilizzazione del calore. La domanda che pongo è se ci saranno ancora limiti nella durata giornaliera del riscaldamento (come prima dell'avvento della contabilizzazione) oppure no.
Grazie.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
se è stata installata una caldaia a condensazione in grado di lavorare su almeno due intervalli di temperatura si è esonerati dal rispettare gli orari.
Il riferimento normativo che regola l'accensione del riscaldamento è la legge numero 10 del 9 gennaio 1991 e del Dpr numero 412 del 26 agosto 1993 e successive modifiche.
Tutti i Comuni italiani sono stati classificati in una delle sei zone climatiche, individuate in base alla temperatura media registrata durante l’anno, nelle quali è stata divisa l'Italia.
Gli impianti termici di riscaldamento centralizzato avevano dei limiti di accensione, sia nell’ orario, sia nella durata, sia nei periodi dell’anno, che variano a seconda della zona climatica in cui si trova l’immobile.
L’impianto andava acceso dopo le 5 di mattino e spento entro le 23; le ore di accensione permesse dovevano essere frazionate in due o più periodi.
L'obiettivo della norma che impone tali limiti è contenere i consumi di energia.
I limiti di orario alla durata giornaliera non si applicano agli impianti che consentono la contabilizzazione del calore e sono dotati di una centralina climatica o cronotermostato, in grado di lavorare su almeno due intervalli di temperatura dell'acqua circolante.
Teoricamente in una città come Roma dove l'erogazione del riscaldamento va dal 1 novembre al 15 aprile, per 12 ore non consecutive al giorno, dopo l'adeguamento alla legge sul risparmio energetico, il condominio può decidere di tenere acceso il riscaldamento per 24 ore al giorno, cioè tenerlo sempre acceso dal 1 novembre al 15 aprile.
In questo caso ho seri dubbi che si otterrà un risparmio economico. Sostengo ciò perché in una città come Roma viene a mancare uno dei pilastri su cui si basa la teoria del risparmio dei sostenitori delle valvole termostatiche che è quello dello spreco di energia nelle partenze per portare l'acqua di circolazione a 80° che era la temperatura di esercizio. Discorso validissimo nelle città dove le temperature mattuttine e pomeridiane (accensione e riaccensione) rimango attorno ai 5/6 gradi sopra zero ma non nella città di Roma dove per trovare registrazioni prossime allo zero bisogna consultare gli annali delle registrazioni delle temperature.
Forse sarebbe meglio tenere acceso consecutivamente tra le 5 e le 23.
Ci sono condomìni dove, pur avendo fatto l'adeguamento alla legge, hanno mantenuto lo stacco tra l'accensione mattutina e la riaccensione pomeridiana.
Insomma tutto è lasciato alla volontà della assemblea.
 

Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie mille, ben documentato e ben chiaro.
Di nuovo grazie, avevo proprio bisogno di questa conferma.
 

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