ignorante

Membro Attivo
Buongiorno a tutti, é un po' che non capito da queste parti, ma mi serve un aiuto a capire se posso fare qualcosa per evitarmi delle tasse che, almeno moralmente, non sarebbero dovute.
Dal gennaio 2012 al settembre 2014 sono stato in una casa di mio padre dove avevo preso regolarmente la residenza e fatto regolare contratto di comodato registrato all'agenzia delle entrate. Quest'abitazione era stata ereditata da mio padre (residente nello stesso comune) a ottobre 2012.
Ricordo che il patronato ci aveva fatto i conti per l'IMU con una riduzione e quest'anno mio padre ha ricevuto le seguenti richieste:
-IMU 2011 per gli ultimi mesi dell'anno considerato che ne entrato in possesso a ottobre (ma non hanno sforato i 5 anni?)
-il 2012 inspiegabilmente dicono che é coperto (mah...)
-per il 2013 la differenza fra quanto pagato (con la riduzione) e l'IMU piena
-per il 2014 stessa cosa, ma viene un importo inferiore forse perché da settembre, data in cui ho lasciato la casa, era già stata pagata piena.
Logicamente il tutto con interessi e sanzione del 30%.
La motivazione sarebbe che non abbiamo presentato come da regolamento la domanda di riduzione di cui noi non sapevamo nulla perché il patronato, forse per una svista, non ci ha informati.
Al telefono l'impiegata mi ha detto che se noi contribuenti ci marciamo, poi loro sanzionano. Io le ho risposto che se a un contribuente non dicono che va fatta una domanda scritta, non può saperlo ed è facile pensare che la riduzione sia automatica esattamente come l'esenzione prima casa. Ho aggiunto che le normative cambiano tutti gli anni e che il 2012 era il primo anno dell'IMU quindi qualche strafalcione ci sta. Ho anche rincarato la dose dicendo che per me erano loro a marciarci perché se se fossero più tempestivi, il contribuente si accorgerebbe dell'errore e non avrebbe da pagare per lo stesso sbaglio con il 30% di sanzione su 5 anni, ma pagherebbe per il primo anno (o addirittura il primo semestre) e si regolarizzerebbe dal secondo.
Lei ha nicchiato che sono solo in 2 e io le ho chiesto come mai quando si arriva ai 5 anni, e perderebbero qualsiasi diritto a pretendere il "maltolto", riescono magicamente a tenere il passo dal momento che il comune in questione riesce a controllare tutti.
Sfoghi a parte, necessari vista la presa in giro, vorrei sapere se ci fosse una scappatoia, se il comodato possa essere fatto valere in questo caso e se il 2011 gli possa essere negato dal momento che mi pare sia arrivata la prima richiesta nel 2017. Il tutto nel ricordarvi che si parla degli anni 2011, 2013 e 2014 e quindi va fatto riferimento alla normativa di quegli anni.
Grazie infinite a chi avrà la pazienza di leggere tutto e rispondermi.
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Forse il tuo comune non aveva deliberato riduzioni per i familiari in comodato gratuito e così ti tocca pagare la differenza fra quanto pagato e l'IMU "piena"...per il 2011 effettivamente non c'era IMU ma ICI. I 5 anni dovrebbero decorrere dall'anno della dichiarazione per l'anno interessato. Per il 2011 la dichiarazione ICI (se dovuta) doveva essere fatta nel 2012.
 

ignorante

Membro Attivo
Il comune aveva l'agevolazione se nella casa risiedeva il figlio, ma dicono che dovevo fare una richiesta di agevolazione che probabilmente non abbiamo fatto dal momento che né loro né noi ce la ritroviamo. Nel 2011 non ci abitavo quindi quei 3 mesi di possesso pagava ICI piena e noi forse ci siamo scordati di pagarla. Mi chiedevo però se possano esigerla nel 2017 visto che dalla scadenza (dicembre 2011) sono passati più di 5 anni.
Per il resto il comune dice che da regolamento per accedere alla riduzione per parenti di primo grado (concessa dal comune) dovevamo fare la richiesta di agevolazione al comune con apposito modulo quindi stanno cavillando su questa involontaria omissione, ma di fatto avremmo avuto diritto. Mi chiedevo se il comodato possa essere fatto valere oppure se, come dice il comune, doveva per forza essere presentata la richiesta di agevolazione.
 

Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
Recati all'Ufficio Tributi del Comune, fatti ribattere i conti da loro e chiedi conferma del fatto che occorreva una dichiarazione.
Vai con:
- la delega di tuo padre
- il contratto di comodato.
 

ignorante

Membro Attivo
Buongiorno! Loro confermano che ci vuole la richiesta di agevolazione, e hanno già visto il comodato, ma non lo accettano. Mi chiedevo se é vero che a questo punto possono richiedere la differenza (magari sapendo qual'é mi leggerei la normativa). Fidarmi di chi chiede soldi per esperienza non sempre é la scelta giusta.
 

Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
I riferimenti normativi li trovi certamente nell'accertamento che il Comune ha inviato a tuo padre.
 

clemente

Membro Attivo
Professionista
E' il problema dei patronati ... quando hanno a che fare con ICI e poi con IMU spesso non sono a conoscenza del contenuto delle singole delibere di ogni Comune; purtroppo per te ha ragione l'impiegata perchè anche nei comuni che "frequento" abitualmente per questi tributi, ai tempi dell'ICI non richiedevano il comodato registrato (introdotto obbligatoriamente poi con l'IMU) bensì una dichiarazione in cui il proprietario dichiarava di concedere in uso gratuito al parente stretto l'immobile.
 

ignorante

Membro Attivo
Ma io il comodato ce l'ho. Però il comune dice di volere una domanda di agevolazione per parenti di primo grado. Praticamente dicono che senza questa domanda, anche se avresti avuto diritto all'aliquota ridotta, ormai non ci puoi fare nulla e devi pagare la differenza.
 

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