fulviots

Membro Junior
Conduttore
Non sono un legale, quindi non entro in polemica nemmeno con te. Però...

Il condominio rispetta la legge quando stipula un contratto di fornitura energia: sia questa erogata con gas, elettricità, gasolio, teleriscaldamento ecc. In tutti questi casi la fatturazione avviene a fronte di letture di strumenti che dovrebbero essere omologati.

Ora i contacalorie sulla mandata principale del teleriscaldamento direi che lo sono
Forse lo sono anche i contatori elettrici
Comincio ad avere qualche dubbio sui contatori del gas (aggiornati solo recentemente)
Sono pieno di dubbi sui contatori (e sulle misure) fatti dalle autocisterne private che forniscono il gasolio.

La legge non credo possa invece interferire sulle modalità discrezionali all'interno di una compagine privata come è il condominio: impone solo che si adotti un sistema che tenga conto dei consumi individuali, ma il fine non è fiscale: ha lo scopo di sensibilizzare l'utenza a contenere i consumi.

E' fuor di dubbio che sarebbe preferibile la contabilizzazione diretta, dove questa sia tecnicamente ed economicamente attuabile.
Dove ciò non è possibile si fa di necessità virtù. Ma mi sembra eccessivo parlare di violazione delle leggi: conosci dei precedenti giurisprudenziali?
Non sono un legale, quindi non entro in polemica nemmeno con te. Però...

Il condominio rispetta la legge quando stipula un contratto di fornitura energia: sia questa erogata con gas, elettricità, gasolio, teleriscaldamento ecc. In tutti questi casi la fatturazione avviene a fronte di letture di strumenti che dovrebbero essere omologati.

Ora i contacalorie sulla mandata principale del teleriscaldamento direi che lo sono
Forse lo sono anche i contatori elettrici
Comincio ad avere qualche dubbio sui contatori del gas (aggiornati solo recentemente)
Sono pieno di dubbi sui contatori (e sulle misure) fatti dalle autocisterne private che forniscono il gasolio.

La legge non credo possa invece interferire sulle modalità discrezionali all'interno di una compagine privata come è il condominio: impone solo che si adotti un sistema che tenga conto dei consumi individuali, ma il fine non è fiscale: ha lo scopo di sensibilizzare l'utenza a contenere i consumi.

E' fuor di dubbio che sarebbe preferibile la contabilizzazione diretta, dove questa sia tecnicamente ed economicamente attuabile.
Dove ciò non è possibile si fa di necessità virtù. Ma mi sembra eccessivo parlare di violazione delle leggi: conosci dei precedenti giurisprudenziali?
Guarda che io sono favorevole ai contabilizatori tipo diretto sono contro agli nciuci all'italiana il ripartitore ha di partenza che non quantifica il consumo in modo preciso tantevero che non non ha la marchiatura CE M quindi non è uno strumento omologato quindi lui stima un consumo a un circa perche ci sono molte variabili che non tiene conto. e come andare dal benzinaio e chiedere mi dia circa 10 litri e quanto paghi ? per 10 litri , per 9 o per 11?quando c'è uno scambio di denare contro bene o servizio ricade l'art 11 legge 7088/1890 che obliga usare misure metriche e strumenti omologati quindi la stessa legge 102/14 e modifche 2016 non imporre di montare strumenti che non rispettano leggi metriche il voler usare comunque detti strumenti è farsi male da soli peche molto probabilmente non torneranno i consumi e si paghera di piu il riscaldamento per oqni condomino, tanto quello che fa differenza attiva è la valvola termostatica il ripartitore è un deterente.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
e vai a cercarti le leggi e vedrai come ci prendono per il naso
Ho visto il blog al quale mi hai rimandato: dire dispersivo è il termine esatto.
Inoltre non risponde alla mia domanda: avevo chiesto di citare le sentenze, come quelle che sono riportate nel mio ultimo intervento, perché sono le sentenze che contano, le leggi, se nessuno le applica, valgono come il due di picche quando la briscola è fiori.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Scusa @fulviots se insisto, ma la tua posizione, per altro rispettabilissima come principio, mi sembra mal applicata.

Guarda che io sono favorevole ai contabilizatori tipo diretto
... e ci mancherebbe altro: è come se stessi dicendo guarda che io sono favorevole a misurare le distanze in metri.
sono contro agli inciuci all'italiana, il ripartitore ha di partenza che non quantifica il consumo in modo preciso
Non vedo alcun inciucio all'italiana. I ripartitori da utilizzare devono rispettare una normativa europea EN834. E poi che significato dai al termine preciso?

molto probabilmente non torneranno i consumi e si pagherà di più il riscaldamento
Questo è inesatto: al massimo potrai dire che qualcuno pagherà un pò di più, a beneficio di qualcun altro che pagherà un pò di meno del dovuto. Cumulativamente si pagherà quanto dovuto al fornitore, ne più ne meno.
Qualunque strumento, omologato o no, sia adottato, si dovrebbe conoscere la classe, cioè la precisione (termine equivoco, perchè in sostanza si parla correttamente di errore relativo di misura): ora se cito uno studio dell'Università di Cassino e Lazio, sono stati riscontrati i seguenti valori

Contacalorie UM : incertezza min 2%; massima 9%
Ripartitori HCA : min 3% massima 24%

Non esiste errore nullo, in nessun caso: e ad accuratezza crescente corrispondono costi di strumentazione crescenti. Senza considerare le condizioni o i vincoli di installazione.

Ovvio che dove possibile si adotterà la contabilizzazione diretta
Dove questo diventa impraticabile per i costi (es. distribuzione verticale) , ci si accontenta della contabilizzazione indiretta.
 

fulviots

Membro Junior
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Ho visto il blog al quale mi hai rimandato: dire dispersivo è il termine esatto.
Inoltre non risponde alla mia domanda: avevo chiesto di citare le sentenze, come quelle che sono riportate nel mio ultimo intervento, perché sono le sentenze che contano, le leggi, se nessuno le applica, valgono come il due di picche quando la briscola è fiori.
mi sembra che non ha le idee chiare le sentenze vengono fatte in base alle leggi e non l'incontrario che poi i giudici interpretino le leggi a modo loro questo e un'altra questione
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
mi sembra che non ha le idee chiare
penso che tu abbia ragione.
Tuttavia non hai ancora citato il numero di una sentenza emessa da un qualsiasi tribunale italiano che abbia condannato una impresa installatrice di contabilizzatori (che tu chiami ripartitori) che abbia usato i dispositivi installati per suddividere il costo del riscaldamento secondo i prelievi volontari di calore.
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
Scusa @fulviots se insisto, ma la tua posizione, per altro rispettabilissima come principio, mi sembra mal applicata.


... e ci mancherebbe altro: è come se stessi dicendo guarda che io sono favorevole a misurare le distanze in metri.

Non vedo alcun inciucio all'italiana. I ripartitori da utilizzare devono rispettare una normativa europea EN834. E poi che significato dai al termine preciso?


Questo è inesatto: al massimo potrai dire che qualcuno pagherà un pò di più, a beneficio di qualcun altro che pagherà un pò di meno del dovuto. Cumulativamente si pagherà quanto dovuto al fornitore, ne più ne meno.
Qualunque strumento, omologato o no, sia adottato, si dovrebbe conoscere la classe, cioè la precisione (termine equivoco, perchè in sostanza si parla correttamente di errore relativo di misura): ora se cito uno studio dell'Università di Cassino e Lazio, sono stati riscontrati i seguenti valori

Contacalorie UM : incertezza min 2%; massima 9%
Ripartitori HCA : min 3% massima 24%

Non esiste errore nullo, in nessun caso: e ad accuratezza crescente corrispondono costi di strumentazione crescenti. Senza considerare le condizioni o i vincoli di installazione.

Ovvio che dove possibile si adotterà la contabilizzazione diretta
Dove questo diventa impraticabile per i costi (es. distribuzione verticale) , ci si accontenta della contabilizzazione indiretta.
certo in laboratorio potra dare quei risultati con i ripartitori ma nella realta? come mai ci sono gia due rinvii dell'entrata in vigore?
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
penso che tu abbia ragione.
Tuttavia non hai ancora citato il numero di una sentenza emessa da un qualsiasi tribunale italiano che abbia condannato una impresa installatrice di contabilizzatori (che tu chiami ripartitori) che abbia usato i dispositivi installati per suddividere il costo del riscaldamento secondo i prelievi volontari di calore.
le sentenze passa del tempo se ci sono delle leggi che si possono applicare arriveranno anche le sentenze ovviamente pochi sanno come stanno le cose ed ovvimente non aggiscono
Non vedo alcun inciucio all'italiana. I ripartitori da utilizzare devono rispettare una normativa europea EN834. E poi che significato dai al termine preciso?
i ripartitori sono strumenti omologati? rispettano la legge metrica?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
i ripartitori sono strumenti omologati? rispettano la legge metrica?
Ti ripeto: la legge metrica la si deve applicare nei negozi commerciali, dove a fronte di un contratto di fornitura si emette fattura.

Nessuna legge, che mi risulti, impone che la ripartizione e riscossione di una spesa condominiale debba essere fatturata, ( da chi poi, dal condominio che non ha personalità giuridica?, a fronte di misure metriche?)
Forse che le spese di pulizia si misurano? Idem per le manutenzioni ordinarie e straordinarie?

Se per caso il parlamento legiferasse nel senso da te detto, sarebbe una ulteriore prova della incompetenza tecnica dei componenti il parlamento. Forse farebbero meglio ad iscriversi a qualche scuola serale: quando ero giovane andava per la maggiore la Scuola di Radio Elettra.
 

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