fulviots

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Conduttore
Beate certezze...: niente da aggiungere.

però una cosa è curiosa.

Perchè ti affanni a dichiarare nulla una decisione assembleare in contrasto con una legge del 1890 (la legge metrica) , e non ti chiedi perchè nessuno abbia fatto un esposto per dichiarare invece nulla la legge che prescrive la adozione dei sistemi di contabilizzazione, compresi i ripartitori?

Ti sei chiesto se l'art di legge 1890 sia o no derogabile nei rapporti tra privati?
Se non espressamente indicata la inderogabilità, le decisioni assembleari prevarranno sempre sugli articoli di legge o codice civile.
Perche non ti sei preso la briga di leggere di l'art 11 ti rispondi da solo e non comprendi bene la legge chiedere che mastica un po legge.
Poi io non contesto i contabilizzatori in generale ho gia affermato che i contacalorie diretti sono omologati legali e rispettano anche la legge metrica i ripartitori non mi risulta che ci siano dei omologati e strumenti metrici CE+M
 

basty

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@fulviots
La tua tesi è chiara: ma non è obbligatorio che noi dobbiamo cambiare idea.

Piuttosto, sai qualcosa di come è andata a finire la interrogazione che posto qui sotto?

Dici che in due anni non ha ancora avuto risposta?

p.s.: la avevo già citata ben prima che tu riaprissi questa discussione....
 

Allegati

  • Interrogazione su Contabilizzazione calore.pdf
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fulviots

Membro Junior
Conduttore
@fulviots
La tua tesi è chiara: ma non è obbligatorio che noi dobbiamo cambiare idea.

Piuttosto, sai qualcosa di come è andata a finire la interrogazione che posto qui sotto?

Dici che in due anni non ha ancora avuto risposta?

p.s.: la avevo già citata ben prima che tu riaprissi questa discussione....
Al momento non ho info ma vedo i risultati dal pugno di ferro dicevano niente rinvii ad ora gia al secondo rinvio oltre qui da me studi edili che esonerano i condomini al montaggio di ripartitori e avvocati in attesa di partire oltre a una situazione molto particolare qui da me che tale legge non è applicabile e solo in italia possono succedere questi paradossi.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
ti ripeto le sentenze si basano sulle leggi
proprio per questo ti avevo chiesto di citare almeno una sentenza di 1° grado che avvalorasse la tua tesi. Da almeno 5 anni vengono montati i contabilizzatori e non ci sono notizie di condanne.
Però tu sei libero di sostenere la tua idea e di cercare proseliti.
certo non c'era a sensibilita di tenere bassa la temperatura dell'abitazione e chi teneva alta la temperatura il suo costo veniva spalmato sul condominio.
Non era e non è proprio così. Partiamo che il sentire caldo e sentire freddo è un fatto soggettivo: in un'altra discussione io ho sostenuto che, secondo me, la temperatura confortevole, per chi come me è sempre seduto davanti al pc, è di 21°,7/22°,5; altri hanno sostenuto 20°,5.
In ogni caso prima del DLgs 102/2014 la suddivisione della gestione ordinaria del riscaldamento era fatta con una apposita tabella "riscaldamento" che si basava sui volumi o sulla potenza termica installata. Per installare dei contabilizzatori in modo di "pagare quello che si consuma" prima del 2014 bisognava indire una assemblea ed approvare la delibera che rispettasse una congrua maggioranza. Quindi in quel tempo se un condomino aveva l'appartamento disabitato ed i caloriferi chiusi pagava ugualmente la sua parte sulla base del criterio scelto per la suddivisione. Ugualmente chi sentiva caldo e chiudeva i termosifoni.
In questa situazione si è poi sovrapposto il problema del risparmio energetico e del controllo dell'inquinamento dell'aria.
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
proprio per questo ti avevo chiesto di citare almeno una sentenza di 1° grado che avvalorasse la tua tesi. Da almeno 5 anni vengono montati i contabilizzatori e non ci sono notizie di condanne.
Però tu sei libero di sostenere la tua idea e di cercare proseliti.

Non era e non è proprio così. Partiamo che il sentire caldo e sentire freddo è un fatto soggettivo: in un'altra discussione io ho sostenuto che, secondo me, la temperatura confortevole, per chi come me è sempre seduto davanti al pc, è di 21°,7/22°,5; altri hanno sostenuto 20°,5.
In ogni caso prima del DLgs 102/2014 la suddivisione della gestione ordinaria del riscaldamento era fatta con una apposita tabella "riscaldamento" che si basava sui volumi o sulla potenza termica installata. Per installare dei contabilizzatori in modo di "pagare quello che si consuma" prima del 2014 bisognava indire una assemblea ed approvare la delibera che rispettasse una congrua maggioranza. Quindi in quel tempo se un condomino aveva l'appartamento disabitato ed i caloriferi chiusi pagava ugualmente la sua parte sulla base del criterio scelto per la suddivisione. Ugualmente chi sentiva caldo e chiudeva i termosifoni.
In questa situazione si è poi sovrapposto il problema del risparmio energetico e del controllo dell'inquinamento dell'aria.
vabbe io l'ho messa più sul superficiale, ma concordo se c'è la possibilita di modificare e addebitare chi piu consuma piu paga, ovviamente a quanto consuma sono pienamente concorde tanto i costi aumentano sempre, e mettere la responsabilta ai singoli pià scaldo + spendo ok
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
Finalmente una bella novità per quanto riguarda i ripartitori, finalmente ho ricevuto una risposta importante da parte del ufficio metrico che fa cadere tutto il castello sulla idoneità dei ripartitori di calorie. L'ufficio metrico mi da conferma che i ripartitori NON sono omologati e sul display appare un numero adimensionale di conseguenza non sono strumenti metrici quindi non abilitati a quantificare il consumo ( anche tutto da ridere visto che fanno una stima) quindi sono in violazione del T.U. 7088/1890 sui pesi e misure e il MID004 che indica il contacalorie diretto il solo strumento legale per misurare calorie. Una bella notizia che farà tremare tutti gli amministratori violando il T.U. 7088/1890 art 11 tutte le delibere delle assemblee condominiali sono nulle in quanto in violazione di legge come indica l'art 11. Ora partirà una bella denuncia.
 

basty

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Proprietario Casa
Dubito fortemente che vengano annullate tutte le delibere condominiali

I ripartitori forniscono un "criterio di ripartizione", previsto da un'altra legge sulla contabilizzazione, ed accettato dall'assemblea condominiale.
Non credo siano mai stati dichiarati come "Strumenti di Misura" secondo il TU, quindi presumo che la eventuale denuncia cadrà nel vuoto.

p.s.: anche l'acqua se la "misuri" dovrai esprimerla in metri cubi. E tale sarà denominata sulla bolletta.

Ma nulla vieta , se concordato, di ripartire la spesa all'interno del condominio, per numero di utenti, che certamente non sono una unità di misura.

Il tuo discorso reggerebbe, se aveste stipulato un contratto di fornitura energia, e vi venisse fatturato l'importo complessivo, solo in base alle letture dei ripartitori:
darei per certo che in questo caso esisterebbe una unica bolletta basata sui metri cubi di combustibile fornito, o un regolare misuratore di calorie in caso di teleriscaldamento
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
Dubito fortemente che vengano annullate tutte le delibere condominiali

I ripartitori forniscono un "criterio di ripartizione", previsto da un'altra legge sulla contabilizzazione, ed accettato dall'assemblea condominiale.
Non credo siano mai stati dichiarati come "Strumenti di Misura" secondo il TU, quindi presumo che la eventuale denuncia cadrà nel vuoto.

p.s.: anche l'acqua se la "misuri" dovrai esprimerla in metri cubi. E tale sarà denominata sulla bolletta.

Ma nulla vieta , se concordato, di ripartire la spesa all'interno del condominio, per numero di utenti, che certamente non sono una unità di misura.

Il tuo discorso reggerebbe, se aveste stipulato un contratto di fornitura energia, e vi venisse fatturato l'importo complessivo, solo in base alle letture dei ripartitori:
darei per certo che in questo caso esisterebbe una unica bolletta basata sui metri cubi di combustibile fornito, o un regolare misuratore di calorie in caso di teleriscaldamento

Vede mi sta bene per il discorso ripartizione delle spese ma non deve calcolare la misura, il numero fornito dal ripartitore perchè è e rimane una scambio economico tra calorie contro soldi e si deve effettuare se non sono solo soldi per misure metriche come prescrive il TU 7088 art 11 qualsiasi altro tipo di accordo anche per scrittura privata è nullo. Poi mi dovrebbe dire quel'è la legge che fornisce il criterio di ripartizione e dov'è scritto che che si possono usare apparecchi non omologati e non ripettino la legge metrica?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
DECRETO LEGISLATIVO 4 luglio 2014, n. 102 .
In particolare art. 9 comma 5 lettera d che richiama espressamente come metodo di riparto la UNI 10200, che prevede l'impiego dei ripartitori dove non sia disponibile o applicabile un sottocontatore di calorie.

Che la UNI10200 presenti molte anomalie non è una novità: ma ripeto, nel caso di non disponibilità di un contacalorie (come sottocontatore), la norma, divenuta cogente, prevede una "quantizzazione" del consumo volontario, a fronte di un calcolo termotecnico e redazione di nuove tabelle millesimali.
Secondo me quindi, la legge metrica non è applicabile perchè aggirata.
 

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