angelobuono

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Ho acquistato un ex casello ferroviario nel 2005 in base alla legge 560/93 e sono in procinto di venderlo nei prossimi giorni. Chi redige l'atto dal notaio mi ha fatto notare che questa legge prevede che gli immobili acquistati ai sensi di questa legge non possono essere alienati per un periodo di 10 anni e nel caso di vendita gli IACP e i loro consorzi hanno diritto di prelazione.
Leggo da più parti che per poter vender l'alloggio dovrei comunicare la mia intenzione all'ATER e aspettare 60 giorni e se non viene esercitato la prelazione posso procedere alla vendita o per non rischiare pagare l'acquisto da parte dell'ATER pagare 10 volte la rendita catastale più IVA all'ATER.
Nel rogito di acquisto si fa riferimento esplicito all'impossibilità di alienazione prima dei 10 anni ma non viene indicato nessun diritto di prelazione.
Anzi viene scritta la seguente frase: la parte venditrice garantisce che sull'immobile venduto non vi sono aventi diritto a prelazioni, non gravano garanzie reali ecc ecc.
La legge560/93 art 25 dice che: Il diritto di prelazione di cui al nono comma dell'articolo 28 della legge 8 agosto 1977, n. 513 , e successive modificazioni, si estingue qualora l'acquirente dell'alloggio ceduto in applicazione del medesimo articolo 28 versi all'ente cedente un importo pari al 10 per cento del valore calcolato sulla base degli estimi catastali.
Io invece penso che non ci sia nulla da pagare perchè:
a) non viene indicato il diritto di prelazione nel rogito; b) Ferrovie garantisce che non vi sono aventi diritto a prelazioni; c) l'eventuale 10 % va pagato a Ferrovie perchè ente cedente e non all'ATER.
Grazie per l'aiuto.
 

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