moralista

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burocraticamente parlando siamo in italia, cosa pretendi, mica siamo extra che di assistenza e consulenza ne anno fin troppo
 

uva

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Per ora sei stata fortunata.
La mia fortuna è durata poco!

Mi ha ritelefonato la solerte funzionaria (bisogna darle atto che è stata di parola: non ero proprio sicura che si informasse meglio e mi richiamasse): ha parlato col suo capo e hanno escluso nel mio caso l'applicazione dell'aliquota IMU agevolata.

L'agevolazione spetta solo nel caso in cui il contratto originario sia in essere e il locatore abbia stipulato col conduttore un accordo di riduzione canone (registrato all'Agenzia delle Entrate).
Ovviamente si ha diritto all'IMU agevolata solo per il periodo in cui il canone è ridotto.
Tutto ciò va documentato al Comune inviando un apposito modello compilato e allegando copia del contratto di locazione e dell'accordo riduzione canone.

A me non sembra giusto, ma pare proprio che mi dovrò adeguare alla loro interpretazione.
 

basty

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A me non sembra giusto, ma pare proprio che mi dovrò adeguare alla loro interpretazione.
Più che altro è poco logico: specie se il locatore è il medesimo del precedente contratto.
Ma si sa: in quegli uffici sono sempre ligi alla lettera più che allo spirito della norma.
Del resto anche i cavilli stanno in piedi giocando sulla lettera invece che sullo spirito.

Siamo appunto la patria del "diritto romano": però non sappiamo molto di come i romani lo applicassero
 

basty

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burocraticamente parlando siamo in italia, cosa pretendi, mica siamo extra che di assistenza e consulenza ne anno fin troppo
...pretenderei che il personale addetto, fosse mediamente preparato, e che la struttura fosse in grado di fornire le delucidazioni richieste. E formasse i propri dipendenti.

Invece si delega ad organismi esterni (caf, commercialisti,...) deresponsabilizzando il personale da noi stipendiato, e lasciando spazio agli umma umma. è quasi normale avvertire in questi personaggi solo l'atteggiamento inquisitorio, pretendono di vedere "le carte", come se dovessero fare un accertamento, non fornire istruzioni sulla base di una precisa descrizione del problema. Se penso che questi medesimi sono gli stessi che poi verificano le dichiarazioni, mi vien male.

... domani è un altro giorno (ohps, è già domani...)
 

uva

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Sì, però è un cavillo burocratico ingiusto e anche stupido.
Mi spiego con un esempio pratico.
Locatore A - Conduttore B
Contratto libero 4 + 4 (come richiesto dal Comune) già rinnovato per il secondo quadriennio, che scadrà tra 2 anni.
B chiede ad A la riduzione del canone, e A gliela concede.
Tutto è documentato da corrispondenza intercorsa tra le parti.

Caso 1)
Se la riduzione canone fosse stata accordata con accordo tra le parti per il contratto in essere, B rischiava di non vedersi prorogato il contratto fra 2 anni alla scadenza naturale della locazione.

Caso 2)
Invece il contratto è stato risolto anticipatamente e ne è stato stipulato uno nuovo 4 + 4 con canone ridotto, con le stesse clausole di quello precedente (il tutto senza pagare nessuna imposta, perché si tratta di contratti con cedolare secca).
Quindi B è sicuro che il nuovo contratto con canone ridotto sarà in vigore almeno per 4 anni.

Si è optato per il caso 2) così B è contento e più tranquillo.
Invece A si sente preso in giro dal Comune che gli nega l'aliquota IMU agevolata.

E' una palese ingiustizia!
 

uva

Membro Storico
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Più che altro è poco logico: specie se il locatore è il medesimo del precedente contratto.
Locatore e conduttore sono i medesimi, per la stessa unità immobiliare, con tipologia contrattuale e clausole identiche (salvo ovviamente la nuova decorrenza e il canone ridotto del nuovo contratto).
 

moralista

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di questi casi in questo periodo ce ne sono a iosa l'importante che tutte le amministrazioni siano d'accordo nella applicazione dell' IMU ridotta
 

basty

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E' una palese ingiustizia!
E' proprio una questione di mentalità ed impostazione giuridica.
Qui la burocrazia ragiona col paraocchi: non conta il merito della norma, ma la sua applicazione letterale. E la si constata in tutti i campi.

Ti faccio un esempio opposto:

una 30-ina di anni fa ho vissuto per lavoro negli USA. Non c'era ancora skype e compagnia, e si usava il tradizionale telefono per chiamare l'Italia.
Spesso la linea cadeva dopo pochi secondi e si doveva richiamare: a volte anche 2 o 3 volte. Problema imputabile a vari soggetti: all'operatore locale, all'operatore italiano, al gestore della linea trasmissiva o del cavo transatlantico. La bolletta, rigorosamente in chiaro con la documentazione egli addebiti, riportava questa sequenza di chiamate, la durata ed il corrispettivo.

Bastava chiamare la propria società telefonica, far notare all'addetto del call-center la sequenza, che non aveva alcun senso logico se non che era stato necessario richiamare ripetutamente, per mancanza di connessione.

Risposta: ha ragione, le sarà defalcato l'importo nella prossima bolletta.

Qui avremmo dovuto spedire raccomandate, pec, copia delle bollete, documento d'identità, codice fiscale, colore dei capelli, ecc. , aspettare, e forse non avremmo nemmeno avuto risposta.

Non tutto ciò che straniero è migliore del nostro, ma questo aspetto si rifletteva in molte situazioni: il contribuente o cliente era un normale interlocutore, e gli operatori avevano un grado di autonomia e discrezionalità per noi impensabili. Questione di culture diverse.
 

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