Gianco

Membro Storico
Professionista
Ti sbagli di grosso. Uno può vendere un bene che dichiara di avere usucapito anche se non sia possibile verificare la sua dichiarazione..
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ti sbagli di grosso. Uno può vendere un bene che dichiara di avere usucapito anche se non sia possibile verificare la sua dichiarazione..


Se è così non so, mi sembra strano però che in una vendita passando dal notaio, questi non chieda almeno la sentenza di usucapione e/o voglia l'atto di provenienza e/o chiami almeno chi risulta proprietario al catasto o i suoi eredi.

Pure per vendere in comune un auto usata ti chiedono il CDP e verificano che chi vende sia il proprietario, per un immobile non credo che i controlli possano essere minori o possa bastare al notaio una dichiarazione.

Poi se parli di una vendita fatta con una scrittura privata allora tutto è possibile.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ti ripeto, il compito del notaio è garantire l'identità delle persone, la forma dell'atto e deve, ripeto deve, ricevere le dichiarazioni delle parti, punto. Non può entrare nel merito degli accordi fra i contraenti. Gli compete fare le verifiche ed i controlli, ciò nonostante, non si può rifiutare di ricevere un atto pubblico. Io posso vendere la tua casa e l'atto il notaio lo deve stendere, sottoscrivere, registrare e trascrivere. Saranno poi problemi miei se ho tentato una truffa.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Quando acquisto un immobile devo essere certo che chi vende possa farlo e che pago alla persona giusta.
Gli compete fare le verifiche ed i controlli
Se come compratore pago l'onorario al notaio (e non prendono poco . . . . .) devo avere certezza senza nessun dubbio di quello che compro. Vabbè che stiamo in Italia e tutto è possibile ma questa mi sembra esageratamente grossa.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Stai tranquillo che quello che scrivo non lo può contestare neanche Nemesis, che è un luminare. Il notaio non può essere il garante del contratto, ma solo della regolarità formale del rogito e del risultato delle sue ricerche. Questo non vuol dire che chi vende sia il reale proprietario. C'è sempre un limite al suo intervento: non può garantire il reale diritto di chi interviene all'atto.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Gianco, sono tranquillo di mio, mia moglie dice anche troppo, esco dall'ufficio e da questa querelle (per l'orario non altro).
La cosa mi sembra impossibile, che sia garante solo della forma e non anche della sostanza è assurdo per quello che chiedono come onorario. Penso che nelle tue certezze ci sia qualcosa che non quadri. Non me ne volere ma la mia "esperienza" non mi fa accettare la cosa come tu la riporti.
Ti leggo domani e buona serata
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
in ogni caso, visto che vi siete fatti prendere dalla foga della discussione, siccome si tratta di una comunione ereditaria e due dei comunisti vogliono vendere le loro porzioni di proprietà a terzi (vero @Gianco) costoro hanno l'obbligo di comunicare al terzo comunista di aver trovato di vendere le loro parti ad un estraneo in modo da consentire il diritto di prelazione. Trascorso il termine entro il quale poteva essere esercitato tale diritto i due comunisti possono rogitare le loro parti di proprietà.
Quindi un agente immobiliare che accetta di trattare la vendita di un immobile in comunione ereditaria infischiandosene di avere il consenso di tutti i comproprietari mi puzza da lontano.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto