Gugli

Membro Attivo
Salve a tutti, vorrei sottoporre il seguente quesito riguardo alla conseguenze che si potrebbero patire nel titarsi indietro rispetto ad un accordo siglato tra eredi con scrittura privata per dividere l' eredità con patti ulteriori rispetto a ciò che ha stabilito il padre.
Mi spiego meglio : da testamento olografo i due fratelli A e B hanno ereditato due appartamenti confinanti ma indipendenti che consistono in ulteriori locali sottotetto raggiungibili con scala in comune. Gli accordi siglati oltre tre anni fa erano che A lasciava la scala esistente a B per realizzarla ex novo dal suo appartamento entro due anni dalla data della firma. A ci ha ripensato e vorrebbe rivedere gli accordi che non si trovano perchè B insiste nonostante non abbia ancora liquidato A della parte di conguaglio che gli spetta. A è senza soldi e B dice che lo liquida a lavori conclusi... Quali sarebbero le conseguenze se B si rivolge ad un giudice?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Che li manda davanti al Plotone di Esecuzione.

Battute a parte....unica cosa presente il testamento.... e in mancanza di copia del "patto" sarebbe la parola di uno contro l'altro.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
prima scrivi
Gli accordi siglati oltre tre anni fa erano che A lasciava la scala esistente a B per realizzarla ex novo dal suo appartamento
poi aggiungi
B insiste nonostante non abbia ancora liquidato A della parte di conguaglio che gli spetta
forse dovevi scrivere che A avrebbe venduto la sua parte di proprietà (50%) della scala a B.
Non trovandosi alcun documento, comprovante tale accordo, la proprietà della scala che porta ai locali del sottotetto rimane in comunione al 50% tra i due fratelli.
 

Gugli

Membro Attivo
Grazie a Dimaraz :)
ma anche a Luigi Criscuolo ...

volevo precisare che il citato conguaglio riguardrebbe un ulteriore immobile che B ha ricevuto e utlizza da quasi 10 anni poichè assegnatogli nel testamento del padre (in effetti il de cuius ha diviso le sue sostenze in parti uguali tra i figli invitando il figlio B a liquidare la quota del 50% di quel cespite al figlio A ma per ora sembrebbe che abbia ricevuto solo 1/3 del totale). La situazione è questa: A è ancora in attesa di percepire il resto del valore concordato cioè i 2/3 di questo ulteriore immobile; B tentenna e non vuole liquidare il fratello, sembra che abbia non meglio precisati problemi di mutuo, e che comunque liquiderebbe il fratello solo a lavori finiti per la divisione della soffitta (odore di ricatto?). Mah ... Gli accordi siglati con scrittura privata prevedevano che A verrebbe liquidato del valore del 50% della scala con l'impegno di realizzarne una ex novo dal suo appartamento come accesso escluviso al sottotetto con l'aggravio di sostenere gli oneri per il foro del solaio etc. senza un progetto ne aver chiesto preventivi...
Ora A è tornato sui suoi passi visto le ingenti spese a suo carico quindi dice di no alla divisione e ai lavori per il momento vuole lasciare lo status quo della scala in comune come da testamento del padre e pretende la liquidazione della sua quota a prescindere...
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
(in effetti il de cuius ha diviso le sue sostenze in parti uguali tra i figli invitando il figlio B a liquidare la quota del 50% di quel cespite al figlio A
Forse dovresti scrivere che il de cuius con testamento ha lasciato ai due figli due appartamenti giacenti sullo stesso piano di una palazzina, inoltre il testante ha lasciato al figlio B la proprietà di un altro appartamento con l'onere di liquidare l'altro fratello con il 50% del valore dell'appartamento medesimo.
Non so se sia valido un siffatto testamento: perché non si può vincolare un legato obbligando il beneficiario a fare una azione che intacca le sue disponibilità economiche.
E poi è non è vero che le parti non sono uguali se un erede deve conguagliare in denaro la differenza dei valori dei legati.
Quanto uno si mette in testa di fare testamento forse è meglio che si informi prima di come e cosa può disporre, oltre a conoscere se lo spirito dei propri eredi è competitivo o meno.
In ogni caso il valore dell'appartamento A1 + valore dell'appartamento A2 + valore dell'appartamento B = X
Quota legittima del figlio A = X/3
Quota legittima del figlio B = X/3
Quota disponibile da destinare a chiunque = X/3
Quindi il figlio B potrebbe, andando in giudizio, pretendere di modificare il testamento in queste parti X/3 + X/3 = 2/3 di X e quindi rifondere il fratello A fino ad 1/3 di X.
 

Gugli

Membro Attivo
Grazie per l' esaustiva risposta ...
mi mancava di precisare che il padre nel testamento ha espresso la sua chiara volontà: che i suoi due figli ottengano il 50% del suo patrimonio immobili o l'equivalente in denaro poco importa. Quindi teoricamente non esisterebbe la quota disponibile.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Grazie per l' esaustiva risposta ...
mi mancava di precisare che il padre nel testamento ha espresso la sua chiara volontà: che i suoi due figli ottengano il 50% del suo patrimonio immobili o l'equivalente in denaro poco importa. Quindi teoricamente non esisterebbe la quota disponibile.
Dalle mia parti dicono che ne sa più un ignorante a casa sua, che uno istruito a casa di un altro.

Premesso questo mi chiedo che necessità ci sia a fare un testamento, quando si lasciano le quote come da successione legittima.
nel vostro caso più che di testamento parlerei di auspicio, visto che i patti successori tra vivi, e condizioni imposte agli eredi sarebbero illegittime.

Comunque auguri.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto