ugo60

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Nel Comune di S. Benedetto del Tronto per la chiusura di una porta interna per la divisione, senza lavori tranne la chiusura in muratura del vano porta, di un appartamento grande in due unità abitative, causa vendita di una di esse il cui proprietario poi farà la sua brava SCIA o CILA secondo i lavori che vorrà farci, hanno chiesto oltre alla CILA anche il Certificato Acustico solo della parte dove avviene l'intervento, cioè il vano porta. Assurdo !! Quindi sinceratevi prima di creare due unità da quella grande. Alla faccia della SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE !!!! Ma è così in tutta Italia ? Grazie a chi vorrà dare un contributo secondo la propria esperienza.
 

Gianco

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Trattandosi di frazionamento di un immobile la scia deve essere presentata prima dell'atto e deve seguire l'agibilità e l'APE. Prima dell'atto altre a quanto scritto occorre presentare le due nuove planimetrie con la pratica DOCFA per frazionamento in catasto.
 

ugo60

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Proprietario Casa
Trattandosi di frazionamento di un immobile la scia deve essere presentata prima dell'atto e deve seguire l'agibilità e l'APE. Prima dell'atto altre a quanto scritto occorre presentare le due nuove planimetrie con la pratica DOCFA per frazionamento in catasto.
Se la risposta vale per la mia richiesta, devo precisare che il Comune non ha accettato la SCIA indicandoci che era più appropriata la CILA per un frazionamento di immobile. Inoltre, siccome si tratta solo di chiudere una porta interna per dividere materialmente l'immobile più grande, il Comune ha chiesto il Certificato Acustico SOLO riferito alla muratura del vano porta da chiudere. Assurdo secondo il geometra che ci segue e secondo mio genero ingegnere che esercita a Bergamo. A parte, a seguire, l'agibilità e l'APE quest'ultima per il notaio. Anzi, per dirla tutta, vogliono anche il Certificato Energetico per il pezzo di immobile piccolo staccato, quando invece pensavamo che doveva provvedere il subentrante, il quale dovrà fare necessariamente dei lavori di ristrutturazione, essendo una parte non abitata anche se originariamente collegata con una porta. Secondo me al Comune c'è gente incompetente o vogliono qualche mazzetta.
 

Gianco

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Quale sia la pratica più idonea la devi concordare con l'ufficio tecnico comunale. Ognuno ha una sua interpretazione. E' assurdo pensare ad un certificato energetico limitato ad una parete. Probabilmente c'è molta gente incompetente nell'ufficio che hai contattato.
 

basty

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Intanto sarebbe meglio assicurarsi che l'alloggio adiacente faccia parte del medesimo condominio. Fosse anche mi pare di capire che l'insieme adiacente abbia su parti comuni diritti distinti da quelli del blocco A.
Una unione di fatto potrebbe quindi comportare per correttezza una precisazione per quanto riguarda i rapporti nei confronti delle due sezioni condominiali. Si pensi ad es. alla esistenza di due tetti distinti. Ogni locale sottostante dovrebbe in caso di manutenzione contribuire.

Quanto alle pratiche catastali a me risultava essere dovute in caso di unione. Che poi questo spesso non avvenga per tacito è temporaneo accordo tra le parti è altro discorso. I proprietari continueranno a comportarsi come se questa cessione-acquisizione non fosse mai avvenuta. Fiscalmente potrebbe non cambiare l'importo. (Sempre che entrambi i locali avessero la medesima classe e categoria)
 

basty

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Non è un problema di condominio, sono due proprietà distinte in due condomini adiacenti, @maxmagnus60 vuole collegarle internamente.
Piuttosto, verifica preliminarmente la quota dei due pavimenti finitimi.
Quello che hai scritto.... non è corretto.

Fossero effettivamente due condomini distinti, l'apertura sarebbe vietata per creazione di servitù. Basterebbe l'opposizione di un qualsiasi condomino.
 

Gianco

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Non è una servitù, ma un collegamento diretto fra due immobili posseduti dallo stesso titolare. Il vano dell'altro condomino, adiacente l'ufficio di @maxmagnus60, è un locale intercluso. Il varco dovrà essere occluso alla riconsegna di uno degli immobili per ripristinare la separazione fra le due proprietà.
 

basty

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Secondo me ti stai arrampicando sui vetri: facciamo prima a dire che ipotizzando una sistemazione transitoria, l'accordo resta privato tra i due proprietari, non dicono niente a nessuno; e finita la locazione ripristinano.
IO fossi un condomino ci penserei due volte a concedere il permesso.
 

ugo60

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Proprietario Casa
Quale sia la pratica più idonea la devi concordare con l'ufficio tecnico comunale. Ognuno ha una sua interpretazione. E' assurdo pensare ad un certificato energetico limitato ad una parete. Probabilmente c'è molta gente incompetente nell'ufficio che hai contattato.
No, forse mi sono spiegato male. Chiedono di un Certificato Acustico per una semplice chiusura di porta tra due immobili ? Poi è assurdo anche la richiesta del Certificato Energetico su un immobile che poi dovrà subire tutta una ristrutturazione. Alla faccia della legge sulla Semplificazione Urbanistica nel frazionamento di immobile in due unità !!
 

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