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User_53443

Ospite
Buongiorno a tutti.
Vi pongo un quesito. Cosa succede se sul preliminare è stata stabilita una data (entro e non oltre) per effettuare il rogito e questo termine non può essere rispettato per motivi urbanistici - catastali da sistemare?
Entro nel merito.
In buona fede il proprietario e l'acquirente hanno firmato un preliminare (stilato dall'agente / mediatore) in cui si dichiarava che l'immobile era conforme sia catastalmente che urbanisticamente, fissando una data per il rogito. Questo pur sapendo le parti che di fatto c'erano piccole difformità da regolarizzare. Il proprietario si è attivato immediatamente presentando la pratica edilizia in comune. E' però scaturito un ostacolo. Per ottenere l'autorizzazione su quell'immobile occorre parere preventivo della sovraintendenza beni architettonici (che sicuramente la rilascerà perchè opere di poco conto...). L'unica cosa che la sovraintendenza potrebbe tardare o addirittura attendere il silenzio assenso dei 90 giorni.
A questo punto l'atto dovrà necessariamente essere posticipato.
Possono gli acquirenti richiedere un risarcimento danni o recedere dal contratto?
Grazie.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
La cosa migliore sarebbe di firmare un'integrazione al preliminare indicando una nuova data per il rogito.In quest'occasione,se ancora interessati nonostante il ritardo, gli acquirenti potrebbero legittimamente chiedere un piccolo sconto(o risarcimento danni,ma praticamente è lo stesso) per proseguire nella vendita .
Altrimenti i venditori saranno inadempienti e potrebbero essere costretti a restituire il doppio di quanto ricevuto come caparra.
Qualsiasi accordo va messo per iscritto.
 
U

User_53443

Ospite
Nel caso ci sia buona fede e comunque la posticipazione dell'atto è solo dovuta a motivi - tempistiche "burocratiche", ci sono attenuanti?
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Ci si accorda se va bene a entrambi,come in ogni situazione.
Ma se non ci si accorda la "buona fede" non rende l'inadempimento scusabile,sempre inadempimento è.

Io non sono sicura che acquisterei di certo un immobile ,se dovessi aspettare tre mesi più del previsto.
 

griz

Membro Storico
Professionista
è chiaro che sia un problema, così come è chiaro che il venditore si sia mosso subito, le tempistiche burocratiche sono queste, è vero che il promittente acquirente potrebbe citare il venditore per inadempienza ma la cosa è discutibile, se sono già stati messi soldi sul tavolo, la soluzione più pratica è accordarsi per aspettare
 

magia2002

Membro Attivo
Proprietario Casa
Sempre e comunque e' un inadempienza che comporta la restituzione del doppio della caparra o della sola caparra .Il venditore che non puo' aspettare ( deve acquistare entro un anno altrimenti perde le agevolazioni prima casa ecc.ecc.) .Recide il compromesso per inadempiezza da parte del venditore . In questo caso specifico al compratore cosa gli viene restituito ? L'agente immobiliare ha delle responsabilita? Oppure l' agente addiritura ha gia' ricevuto la commissione dal compratore e venditore e addiritura non e' neanche tenuto a restituirli ?Anzi il venditore che dovra' risarcire il compratore anche la commissione data all' agente?
 

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