magia2002

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Se invece non vuole piantare le viti , ovviamente gli eucalyptus ricrescono e quando rivuole aria ti prepara di nuovo una bella provvista di legna .
 

magia2002

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Comunque a parer mio in campagna non puoi applicare sempre il codice civile .Situazioni come le tue tra vicini ragionevoli si risolvono come proposto sopra con dei favori reciproci e concessioni reciproche .
Tu sai benissimo che secondo gli usi e costumi agropastorali della zona , spesso valgono piu' le usanze che le norme di legge .
 

Gianco

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Art. 1158:
Ratio Legis
La disposizione richiama la natura strumentale del condominio sulle parti comuni dell'immobile rispetto agli appartamenti, ovviamente di proprietà esclusiva dei singoli condomini.
Non capisco???
Non per metterti in difficoltà, ma per essere io preparato a nuova richiesta del mio confinante.
Ecco perchè ho bisogno di un riferimento preciso.

Art. 1158. Usucapione dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari.
 

Gianco

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Rispondevo a @toto.s:
Questi sono i principi da seguire per un impianto regolare.
Normalmente quando si parla di creazione di un impianto si parla di “sesto d’impianto”. Il sesto d’impianto significa che le piante sono collocate in filari paralleli distanti tra loro 6 metri ed occupano idealmente i vertici di un quadrato o di un rettangolo la cui base è appunto di sei metri.
La distanza delle piante sul filare determina il sesto che può essere quadro o rettangolare. Il 6x6 sarà dunque il sesto quadro mentre in caso di distanze inferiori avremo il sesto rettangolare (es. 6x5; 6x3 etc). i filari distano 6 metri per permettere il passaggio di mezzi meccanici e la lavorazione. Sul filare invece la distanza può essere variabile da un minimo di 3 a un massimo appunto di 6 metri in dipendenza di quanto si vuole che sia “intensivo” l’impianto
Ok, tutto questo per il suo impianto, magari per ottemperare ai regolamenti imposti dalla regione, avendo usufruito di un contributo previsto per i nuovi.
Ma tutto ciò cosa c'appicica col mio terreno e le piante?
 

giogiolu

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Comunque a parer mio in campagna non puoi applicare sempre il codice civile .Situazioni come le tue tra vicini ragionevoli si risolvono come proposto sopra con dei favori reciproci e concessioni reciproche .
Tu sai benissimo che secondo gli usi e costumi agropastorali della zona , spesso valgono piu' le usanze che le norme di legge .
Sto pensando, dopo questo intervento, alle piante di alto fusto, pini, o soprattutto cipressi, almeno in Toscana, venivano messi a dimora ad indicare i confini di proprietà su terreni agricoli o no........
 

Gianco

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piante di alto fusto, pini, o soprattutto cipressi, almeno in Toscana, venivano messi a dimora ad indicare i confini di proprietà su terreni agricoli o no........
Se c'è l'accordo fra i confinanti si pianta ciò che si vuole. In Sardegna si pianta l'asfodelo, fiore caratteristico bianco con foglie semigrasse, lentisco, mandorlo e sopratutto fico d'India, oltre ai muretti a secco.
Il problema principale è dato dall'invadenza delle radici e mentre il cipresso sviluppa le radici in profondità, l'eucaliptus le estende superficialmente andando a rubare la linfa che servirebbe alle colture in atto. Inoltre questa radici essendo le piante sul confine sarà difficile limitarne lo sviluppo perché occorre l'accordo fra i proprietari finitimi.
 

toto.s

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Rispondevo a @toto.s:
Questi sono i principi da seguire per un impianto regolare.
Normalmente quando si parla di creazione di un impianto si parla di “sesto d’impianto”. Il sesto d’impianto significa che le piante sono collocate in filari paralleli distanti tra loro 6 metri ed occupano idealmente i vertici di un quadrato o di un rettangolo la cui base è appunto di sei metri.
La distanza delle piante sul filare determina il sesto che può essere quadro o rettangolare. Il 6x6 sarà dunque il sesto quadro mentre in caso di distanze inferiori avremo il sesto rettangolare (es. 6x5; 6x3 etc). i filari distano 6 metri per permettere il passaggio di mezzi meccanici e la lavorazione. Sul filare invece la distanza può essere variabile da un minimo di 3 a un massimo appunto di 6 metri in dipendenza di quanto si vuole che sia “intensivo” l’impianto

Ok, tutto questo per il suo impianto, magari per ottemperare ai regolamenti imposti dalla regione, avendo usufruito di un contributo previsto per i nuovi.
Ma tutto ciò cosa c'appicica col mio terreno e le piante?

Non ho avuto una gradita risposta.

Riepilogo:

  1. confine con muretto a secco
  2. eucalypti a 3 mt. dal confine
  3. piantati da 30 anni
  4. usucapione
  5. di solito gli alberi danno problemi sugli asfalti o nei marciapiedi esterni e intorno a 4-5 (max 10 metri dalla pianta nel caso di alberi secolari). Più lontano le radici si dividono e restano filiformi. Gli eucalipti hanno radici molto profonde.
  6. distanza dal muretto 3 mt. - muretto 1,5 mt. - distanza dal muretto degli ulivi 6 mt. quindi ci siamo per il non disturbo delle radici
  7. il muretto a secco non presenta alcuna "intrusione"

 

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