Eredità con Debiti - Donazione eAccettazione tacita?

Buongiorno a tutti,
mio padre ha debiti ingenti (che mi aveva sempre nascosto) con Equitalia.. Essendo ora molto anziano, mi preoccupa quello che potrà succedere quando verrà a mancare. Qualche anno fa gli arrivò, per successione da sua sorella, una certa somma di denaro, che poi lui ha donato a me.
Questa donazione fatta da lui in vita potrebbe poi comportare automaticamente una mia accettazione tacita della sua eredità??
Io infatti, quando sarà il momento, vorrei poter rinunciare all’eredità oppure accettare con beneficio di inventario: secondo voi quale sarebbe la strada migliore per evitare i debiti??
Da quel che ho capito essendo in possesso di suoi beni (questa somma di denaro ricevuta qualche anno fa) dovrò fare in tutti i casi l’inventario, e dovrò quindi scriverci che sono in possesso di questa somma??
Sarà poi da restituire e rimettere nel patrimonio del defunto??
La mia più grande paura è che per colpa di questa sua donazione fatta in vita, i suoi creditori un domani mi possano contestare la mia rinuncia alla sua eredità/accettazione con beneficio di inventario, trasformandomi in un “erede puro e semplice” ed accollandomi i debiti..
Spero sia la sezione giusta, e che qualcuno sappia darmi qualche consiglio. Nell'attesa ringrazio per l'attenzione.
Saluti. Cristina

cristinaviola ha scritto:

Questa donazione fatta da lui in vita potrebbe poi comportare automaticamente una mia accettazione tacita della sua eredità?

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L'accettazione, espressa o tacita, si può configurare soltanto quando si è chiamati a un'eredità attuale (quando la successione si è già aperta).
Caso mai, devi interrogarti se la donazione disposta da tuo padre possa essere soggetta all'azione revocatoria da parte dei suoi creditori. I creditori dovranno dimostrare un’unica cosa: che tuo padre conoscesse il pregiudizio che l'atto arrecava alle ragioni dei creditori o, trattandosi di atto anteriore al sorgere del credito, l'atto fosse dolosamente preordinato al fine di pregiudicarne il soddisfacimento. Tale azione ha un termine prescrizionale di cinque anni dalla data dell'atto.
Altro aspetto è quello concernente la forma di quella donazione di denaro. Se fosse una donazione diretta e non fosse di modico valore, doveva necessariamente essere disposta con atto pubblico. In mancanza di tale forma, la donazione sarebbe nulla.

Se non c'è traccia della somma avuta in eredità dalla sorella a tuo padre e da questi a te, lascia perdere. Comunque la somma ricevuta da tuo padre quando era in vita, non vale come accettazione tacita dell'eredita.

E' ancora in vita!

moralista ha scritto:

E' ancora in vita!

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Si, ma lui la donazione l'ha fatta, ovviamente, quando era in vita. Pertanto, se non ce n'è traccia è inutile dichiararla.

peccato che non hai specificato la grandezza della
'' certa somma di denaro ''.......se si tratta solo di qualche migliaia di euro appare di modica entità e quindi trascurabile, anche agli occhi di equitalia(questo in caso di eventuali revocatorie)................ma aver avuto soldi in donazione non significa certo aver accettato una eredità, atto che peraltro si può fare solo dopo la morte del testatore

e poi, come hai ricevuto quei soldi?...se sono contanti non sono dimostrabili, se sono assegni non è detto che siano dimostrabili, se dici a chi ti chiama che quella non era una donazione ma il pagamento magari di assistenza prestata

Intanto vi ringrazio per le risposte e per gli spunti di riflessione.

La mia più grande paura era, come dicevo, che questa donazione fatta in vita da mio padre potesse precludermi, un domani, la possibilità di rinunciare alla sua eredità o accettare con beneficio di inventario.. ma da quello che mi avete detto in tanti, il problema non sussisterebbe perché si rinuncia/accetta solo DOPO che si è aperta la successione. Se è cosi, almeno mi sono tolta un problema.. ed è il problema principale..

Per quello che riguarda quella donazione, si parlava onestamente di una cifra bassa.. La donazione fu fatta semplicemente con un trasferimento bancario dal conto della sorella di mio padre direttamente al mio conto, perché mio padre firmò un foglio dove “lasciava” tutto a me (non c’è un atto dal Notaio): in pratica i soldi non sono mai transitati dal conto di mio padre al mio.. semplicemente c’è una successione che dice che questa cifra andava a mio padre; ma poi lui l’ha fatta liquidare a me, “liberando la Banca” con una firma di un foglio..

Però il mio dubbio rimane questo: essendo quindi io nel possesso di beni (questa donazione, che comunque è tracciata perché c’è la successione e questo trasferimento bancario), dovrò per forza redigere l’inventario, quando sarà il momento?? E dovrò inserire tale cifra??

A quel punto cosa succederà?? Dovrò rimettere nel patrimonio di mio padre quella cifra?? Oppure i creditori potrebbero provare a revocare tale donazione (dato che mio padre i debiti li ha da una vita)?

Essendo una cifra bassa, non mi preoccuperebbe molto..

Ma per concludere.. Sapendo però che i debiti sono ingenti e la situazione patrimoniale parecchio “fumosa”, secondo voi quale sarebbe la soluzione migliore?? La rinuncia o l’accettazione con beneficio di inventario??

Perdonatemi per le tante domande, ma la materia mi è decisamente sconosciuta e i dubbi mi assillano.. grazie di nuovo a chi vorrà darmi qualche consiglio.

accettazione con beneficio di inventario
sara opportuno farti assistere da qualche professionista, prima di incorrere in qualche ingarbuglio

Si, mi farò certamentente assistere, quando sarà il momento..
Adesso più che altro mi premeva togliermi questi dubbi riguardo la possibilità di ereditare debiti..

Posso chiedere come mai mi consiglia l'accettazione con beneficio d'inventario?

l'accettazione con beneficio d'inventario si fa solo quando debiti e crediti non sono ben quantificati, fatto che può impedire di capire se conviene accettare o rifiutare l'eredità.......se invece si è già sicuri che i debiti sono superiori ai beni lasciati si farà rinuncia