giasca

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Buon giorno. Mi interesserebbe sapere come ci si deve comportare nel seguente caso. Tra poco scadrà un anno dalla morte del padre di mia moglie. Col testamento ha lasciato degli immobili in eredità ai tre figli riservando la disponibile solo a due di loro. Ora è tempo di provvedere alla successione degli immobili ma il figlio che non godrà della quota disponibile non si è presentato nello studio del notaio incaricato di svolgere l'atto e lo ha diffidato con una raccomandata inviata dal suo legale anche ai due fratelli, di procedere in tal senso senza una sua precisa delega. Per evitare complicazioni il notaio ha preferito non procedere alla definizione della secessione adducendo che si tratta di un atto che deve trovare l'accordo di tutti gli eredi. Dal momento che l'atto di successione deve essere fatto obbligatoriamente entro un anno dalla morte del padre come ci si deve comportare se uno degli eredi si rifiuta di assolvere a questo obbligo? Ringrazio in anticipo chi mi darà dei suggerimenti.
 

Dimaraz

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Notaio troppo "paranoico".
Esiste un testamento e se la "legittima" è correttamente proporzionata nulla si potrà contestare al Notaio...e non serve il "placet" di tutti per procedere alla successione.
 

Franci63

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La dichiarazione di successione può tranquillamente essere fatta da uno solo degli eredi.
Provvedete e poi cercate di capire se il fratello escluso dalla disponibile ha ragione a protestare,ovvero se gli è stato attribuito meno di quanto gli spetta per legge.
 

giasca

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Nel testamento il padre lascia la disponibile a Tizio e a Caio senza citare Sempronio che perciò si è risentito e intende impugnare il testamento. Nel contempo non da la sua disponibilità alla vendita degli appartamenti, alla successione, al ritiro dei soldi sul c.c e della poliza, cointestata questa fuori dal testamento. con gli altri due fratelli salvo che tutto sia diviso in parti uguali.
 

Gianco

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La quota disponibile poteva essere destinata a discrezione del de cuius, fatto salvo il rispetto delle quote spettanti ai legittimari. Ovviamente per quanto attiene i beni che restano in comproprietà ci deve essere l'accordo per la divisione e la spartizione dell'importo del cc.
 

Franci63

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Nel testamento il padre lascia la disponibile a Tizio e a Caio senza citare Sempronio che perciò si è risentito e intende impugnare il testamento.
È suo diritto impugnare il testamento,altra cosa dire se avrà ragione.
Solo voi sapete se ,da testamento,ha ricevuto abbastanza ,come da legge.
Non dai abbastanza info sul testamento per rispondere meglio.
Sono citati tutti i beni del defunto,dicendo cosa va a chi?
O è solo scritto la quota disponibile va a tizio e caio?
Siete certi sia valido il testamento? Cosa dice il notaio in merito?
Nel contempo non da la sua disponibilità alla vendita degli appartamenti,alla successione
Prima dovete fare la dichiarazione di successione,poi potete vendere gli appartamenti.Se “l’escluso” non è d’accordo dovrete prima fare una divisione della comunione ereditaria,poi ognuno farà quello che crede con la sua parte.
 

giasca

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Fino ad ora il testamento, anche se non condiviso, è stato riconosciuto valido dai legali di entrambe le parti e dice semplicemente che i beni sono lasciati ai figli ma che a due di loro va riconosciuta la parte di cui lui può disporre (la disponibile)fatto salvo la legittima. Esiste inoltre, fuori dal testamento, un foglio anche quello messo in discussione dove invece il padre lascia a qualche nipote e ancora ai due figli beneficiari della disponibile alcuni oggetti più personali legati a ricordi e affetti.
 

Gianco

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Tutte le proprietà o le quote che ha lasciato esenti da collazione devono rientrare nella quota disponibile. Se non fosse rispettata la quota legittima per i legittimari, questi potranno impugnare il testamento.
 

Franci63

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Fino ad ora il testamento, anche se non condiviso, è stato riconosciuto valido dai legali di entrambe le parti
Se è riconosciuto come valido,come può opporsi il figlio “escluso” ?
Può non piacergli il testamento,ma se è valido ed evidentemente non lede la legittima che ostacoli ci sono ?
Esiste inoltre, fuori dal testamento, un foglio anche quello messo in discussione dove invece il padre lascia a qualche nipote e ancora ai due figli beneficiari della disponibile alcuni oggetti più personali legati a ricordi e affetti.
Qui capisco che l’escluso metta in discussione,poiché tutti i beni del de cuius vanno considerati per stabilire quanto è la legittima,e i “fogli “ vanno bene solo se non ci sono discussioni,perché non hanno valore (se non morale).
Ma non si può pretendere di fare differenze tra i figli nel testamento,senza che l’escluso si risenta e contesti quanto è contestabile,secondo me.
 

Gianco

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Professionista
Ma non si può pretendere di fare differenze tra i figli nel testamento,senza che l’escluso si risenta e contesti quanto è contestabile,secondo me.
Partendo dal presupposto che tutti i figli hanno uguali diritti, qualcuno merita di maggior riconoscenza perché magari si è adoperato per dare una mano importante all'azienda di famiglia o è stato vicino al genitore in alcuni momenti grigi. Non necessariamente l'essere riconoscente con uno non vuol significare il disprezzo per l'altro.
 

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