basty

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Il caso è reale. E sono la parte vincente.
Il muro del fianco del vicino è posto sul confine. C'è stata una sorta di demolizione e ricostruzione, che ha introdotto delle varianti bocciate dalla sentenza.
La falda sud del loro tetto sporge e la sua proiezione verticale insiste quindi sul nostro cortile. Ed è quella dove la sentenza prevede la rimozione. Non è l'unico abuso censurato.
Per la cronaca la falda verso nord , senza motivazioni apparenti, è invece quasi a filo parete (sporge giusto per evitare infiltrazioni all'interno del muro).

La mia domanda può apparire strana, ma non è difficile spiegarla:
- mi danno fastidio i prepotenti, che pur avvisati, perseverano degli errori.
- mi danno ancor più fastidio quando ti costringono ad adire le vie legali, e pensano comunque di farla franca.
- non sono a mia volta dispettoso, ma non voglio perdere sacrosanti diritti; in questo momento questa falda non mi crea particolare disturbo: credo invece la eliminazione sia per loro operazione non indolore (almeno per il portafoglio).

Non tutte le irregolarità contestate hanno al momento lo stesso impatto e disturbo nei nostri confronti.
Mi chiedevo quindi se fosse possibile/prudente soprassedere al momento a far demolire la falda, senza che il diritto cada in prescrizione e si instauri la servitù. L'ipotesi di indennizzo temporaneo è una ipotesi di lavoro , dovendo immagino negoziare con personaggi che si sono già dimostrati irragionevoli, e prepotenti.
 

Luigi Criscuolo

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- mi danno fastidio i prepotenti, che pur avvisati, perseverano degli errori.
- mi danno ancor più fastidio quando ti costringono ad adire le vie legali, e pensano comunque di farla franca.
questo non ha rilevanza ai fini legali .
Mi chiedevo quindi se fosse possibile/prudente soprassedere al momento a far demolire la falda, senza che il diritto cada in prescrizione e si instauri la servitù.
richiesta incongruente con quanto esposto sopra.
Se il vicino non ottempera alla decisione del giudice devi rifare una vertenza nella quale chiedi che il giudice fissi la data limite entro la quale i lavori devono essere eseguiti.
L'ipotesi di indennizzo temporaneo è una ipotesi di lavoro , dovendo immagino negoziare con personaggi che si sono già dimostrati irragionevoli, e prepotenti.
ipotesi che ti fa consegnare in bocca ad un "lupo" quasi accertato.
 

basty

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questo non ha rilevanza ai fini legali .
... ci arrivavo anch'io: sei stato tu a scrivere non ti capisco .
Se il vicino non ottempera alla decisione del giudice devi rifare una vertenza nella quale chiedi che il giudice fissi la data limite entro la quale i lavori devono essere eseguiti.
Vero. Ma mi sembra sia possibile anche una preliminare diffida ad adempiere, anche al fine di interrompere la prescrizione decennale.
ipotesi che ti fa consegnare in bocca ad un "lupo" quasi accertato.
.. e questo è quanto volevo sentire. Grazie
 

Anna18

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Se il vicino non ottempera alla decisione del giudice devi rifare una vertenza nella quale chiedi che il giudice fissi la data limite entro la quale i lavori devono essere eseguiti.

Scusate ma anche nel mio caso se il vicino che non ha ancora ottemperato alla decisione del giudice , e sono trascorsi circa nove anni, dovrò rifare una vertenza se dopo la mia raccomandata non ottempera alla sentenza del giudice che stabiliva che avrebbe dovuto rimuovere tutta la terra riportata per riempire lo spazio che si creò fra la roccia ed il muro di contenimento al fine di riportare la roccia alla luce del sole ed alla mia vista?
 

Gianco

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Se hai una sentenza e prima che cada la prescrizione decennale invii un sollecito, tracciabile, hai sempre il diritto di pretendere la sua esecuzione.
 

basty

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Se hai una sentenza e prima che cada la prescrizione decennale invii un sollecito, tracciabile, hai sempre il diritto di pretendere la sua esecuzione.
Sarebbe a parer mio più utile rispondere alla domanda, o alle domande se sono multiple.

Se ricordo il caso di Annna, i problemi sono 2
1) Interrompere il corso del tempo, per evitare la prescrizione ==> quindi bene la raccomandata con diffida ad adempiere.

Ma rimane la seconda domanda: e purtroppo la risposta è si: per obbligare il vicino a "fare" occorre di nuovo avviare una azione legale. Solo il Giudice potrà ordinare l'esecuzione coatta dei lavori, addebitando le spese al soccombente

Se questo poi non paga i costi sarà lo stato ad avviare azioni di pignoramento sui beni del soccombente, o per caso dovrà preliminarmente farvi fronte la vittima?
 

Gianco

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Se questo poi non paga i costi sarà lo stato ad avviare azioni di pignoramento sui beni del soccombente, o per caso dovrà preliminarmente farvi fronte la vittima?
Sarà l'attore che poi si dovrebbe poter rifare sul convenuto, se avrà capienza. Altrimenti sarà un'altra sconfitta della giustizia.
 

basty

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Proprietario Casa
Sarà l'attore che poi si dovrebbe poter rifare sul convenuto, se avrà capienza. Altrimenti sarà un'altra sconfitta della giustizia.
No. Non posso crederlo. Ho tu non hai capito la domanda o altri in questa sede hanno detto il contrario.

Credo di ricordare che i
1) n una situazione simile, sia stato da più voci affermato che la parte vittoriosa, in caso di inadempienza della parte soccombente deve riproporre una azione legale per far intervenire la magistratura.
2) in questi casi il giudice, su indicazioni di un CTU, incarica una impresa e commissiona l'esecuzione forzosa dei lavori, con addebito alla parte soccombente
3) In caso di ulteriore insolvenza fa scattare il pignoramento dell'immobile interessato agli abusi.

Vediamo se fin qui siamo d'accordo. Sembra però che la tua risposta contraddica l'assunto 3.

Adesso possono verificarsi due situazioni
4) L'immobile in questione ha un certo valore, ed è lecito sia ben superiore all'ammontare dei costi legati alla esecuzione forzosa. Qui il proprietario, o provvede o finirà per perdere la casa a valori irrisori
5) l'immobile in questione non ha mercato e rimane un rudere. Il proprietario non manifesta interesse a difenderlo. Strano che allora abbia messo in atto interventi edilizi, pure illeciti. In ogni modo, qui la parte vincente, seppur parzialmente scornata, parteciperà ad un'asta deserta, risolvendo la questione in maniera definitiva: acquisterà il fondo del vicino per 4 soldi, ed una qualche compensazione l'avrà ottenuta.

Se ci sono altre vie sarei curioso di conoscerle.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se questo poi non paga i costi sarà lo stato ad avviare azioni di pignoramento sui beni del soccombente, o per caso dovrà preliminarmente farvi fronte la vittima?
Sarà l'attore che poi si dovrebbe poter rifare sul convenuto, se avrà capienza. Altrimenti sarà un'altra sconfitta della giustizia.
Tradotto in italiano vuol dire che la vittima (attore) anticiperà i soldi che richiederà al prepotente (convenuto). Spero (h)abbia capito la risposta!
Conseguentemente l'attore dovrà chiedere un decreto ingiuntivo per recuperare i soldi anticipati al convenuto, che al limite potrà portare anche al pignoramento immobiliare.
Concordo sui punti 4 e 5. Comunque, prima di procedere al pignoramento dell'immobile, sarebbe opportuno bloccare i conti correnti del convenuto per ottenere il pagamento del dovuto.
 

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