Vendita senza incassare assegni

Hai capito la sostanza del mio intervento: se glielo vendi, lui resta comunque con una quota inferiore alla quota di legittima spettantegli.

grazie Gianco per avermi aperto gli occhi...
comuque con la donazione questo problema lo evito giusto ?

Certamente, ma lui sarà vincolato e per almeno 10 anni non potrà utilizzarlo per accedere ad un mutuo. La soluzione potrebbe essere che lui ti faccia una dichiarazione nella quale dichiara di essere soddisfatto della sua quota di eredità ricevuta sottoscritta davanti a due testimoni che sottoscrivono o con firma autenticata dal notaio ovvero all'ufficio anagrafe del comune.

ne ha molti altri di immobili userà gli altri come garanzia...

JR1987 ha scritto:

ne ha molti altri di immobili userà gli altri come garanzia...

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Le difficoltà non saranno per lui ma per chi acquista l'immobile oggetto di precedente donazione.
Prendi una giovane coppia che intenda comprare quel particolare immobile e che ha bisogno di accedere ad un mutuo bancario per poterlo pagare. La banca non concederà mai il mutuo e non credo che tuo zio, pur di vendere l'immobile, sia disposto a dare una garanzia (al posto degli acquirenti) per tutta la durata del mutuo (mediamente 25/30 anni).

e allora io come mi tutelo ... quella che lui mi propone è una finta vendita ...
a me questa storia degli assegni sinceramente non mi piace proprio per niente...

JR1987 ha scritto:

e allora io come mi tutelo ... quella che lui mi propone è una finta vendita ...
a me questa storia degli assegni sinceramente non mi piace proprio per niente...

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Bisogna vedere che rapporto esiste tra il valori dei due patrimoni assegnati a te e a tuo zio da parte del nonno ed i valori che spetterebbero in base alla legge.
Penso che una differenza del 20/30 % si possa agevolmente "manovrare" in più o in meno, soprattutto in questo periodo di crisi dell'edilizia, rispetto al valore reale, per definire i valori da dichiarare nel rogito. Tale operazione (in pratica sotto forma di permuta unitaria) servirebbe per eliminare una serie di atti più difficili da giustificare. Un conguaglio monetario sarebbe più che accettabile se non auspicabile da parte di chi ha ricevuto di più verso l'altro erede.
E' chiaro che se uno ha ricevuto 100 e l'altro 25 una permuta alla pari, pur manovrando i valori dei cespiti, sarebbe impossibile e poco credibile.
N.B. è una mia considerazione del tutto personale.

attualmente siamo su un 40% e 60%
donandogli quell'appartamento siamo al 50% entrambi

avendo fatto un rapporto valore reale tra i vari immobili ed essendo tutti daccordo sulla cosa

alberto bianchi ha scritto:

permuta unitaria) servirebbe per eliminare una serie di atti più difficili da giustificare

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Francamente non riesco a capire come possa realizzare una permuta: il nonno ha in precedenza donato degli immobili; in modo diseguale. E viene invece sollecitata una sorta di riduzione delle donazioni. Ora presumo che le donazioni siano già avvenute e trascritte.
JR1987 deve "restituire" una parte di quanto ricevuto, e non ha nulla in cambio da chiedere. Non so quale sia l'atto più appropriato, (donazione o vendita ,con atto di rinuncia a rivendicazioni ereditarie) ma in buona sostanza deve essere trasferita la titolarità di un solo immobile da JR allo zio: intanto sconterà le imposte ipocatastali; quanto alle spese di registro e notarili, dipenderà dalla forma utilizzata.
Un notaio lo potrà consigliare al meglio

eh infatti la permuta in questo caso la vedo impossibile...

credo che sentiro un notaio se posso fargli la donazione ed eventualmente poi vi faccio sapere

p.s: ma l'atto di rinuncia a rivendicazioni ereditarie in atti di donazioni anche se inserito negli atti... non era invalido? forse lo avevo letto da qualche parte o forse mi sono sbagliato