cristinagerola

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Buongiorno è la prima volta che scrivo. Tempo fa mio padre ha costruito una casa colonica su di un terreno agricolo. Io ora vi abito con mio marito è per poter avere i titoli per farlo mio padre mi ha affittato i suoi terreni e la casa in questione ed ho ottenuto il titolo di imprenditore agricolo professionale. La mia domanda è: posso fare il cambio di proprietà ora (mio padre ha 86 anni) e se in un futuro (spero lontanissimo) io venissi a mancare mio marito che fa tutt'altro mestiere potrà continuare ad abitare in questa casa?. Grazie mille a chi mi chiarirà questi dubbi che mi stanno togliendo il sonno
 

Gianco

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Certamente, sarà sua. L'unico problema è che dovrà fare il cambio di categoria catastale da fabbricato rurale, A/4 a fabbricato urbano, A/3, A/2. Mentre i locali dell'attività dichiarati D/10, diventeranno C/2.
 

griz

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Certamente, sarà sua. L'unico problema è che dovrà fare il cambio di categoria catastale da fabbricato rurale, A/4 a fabbricato urbano, A/3, A/2. Mentre i locali dell'attività dichiarati D/10, diventeranno C/2.
un dubbio che ho e non ho mai avuto occasione di sviscerare: casa edificata coi diritti del coltivatore come nel caso, venendo a mancare il coltivatore e gli eredi non intendono proseguire l'attività, la costruzione rimane senza alcun problema, semplicemente modificando la categoria catastale? Dal punto di vista urbanistico, esendo in zona agricola, è corretto?
 

Gianco

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Esti sa mellu cosa! E' la cosa migliore, più giusta!
Scusa griz ma moralista sta facendo un corso accelerato di sardo, visto che talvolta viene a ristorarsi nelle acque smeraldine della "mia " isola e probabilmente godendo della cucina nostrana.
Tornando al problema, se per edificare e godere delle agevolazioni riservate ai soli coltivatori, è necessario lavorare direttamente il fondo interessato dall'intervento da dichiarare nel catasto fabbricati come fabbricato rurale. Ovviamente, nel momento in cui uno o viene a mancare o non intende più spezzarsi la schiena, non può essere costretto a demolire o a svendere l'immobile, ma dovrà presentare la variazione DOCFA come fabbricato urbano.
 

griz

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ok, è possibile, grazie. Il mio dubbio era proprio relativo alla perdita del diritto di esistere della costruzione edificata come abitazione dell'agricoltore, effettivamente imporre qualcosa che costringa gli eventuali eredi a vendere o demolire sarebbe esagerato
 

Daniele 78

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Ovviamente, nel momento in cui uno o viene a mancare o non intende più spezzarsi la schiena, non può essere costretto a demolire o a svendere l'immobile, ma dovrà presentare la variazione DOCFA come fabbricato urbano.
Oltre a presentare un pratica in Comune per la variazione d'uso dell'immobile già esistente pagando gli oneri concessori come da costruzione. Giusto?
 

moralista

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Gianco vengo si per un paio di mesi all'anno per ristorarmi, almeno così tu dici, ma anche per foraggiare, per 2 mesi partono più di 2000.00 cucuzze oltre al viaggio e le bollette del non consumo come seconda casa, se non ci credi ti invio copia dell'ultima bolletta acqua, €. 3,50 consumata €. 76,80 da pagare, se questo è ristorarsi te lo lascio dire, comunque va bene così
 

Gianco

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Ogni occasione è buona per tartassare i contribuenti. Generalmente, il turista viene considerato un ospite da "spennare".
 

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