Gio48

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Un parente vedovo è malato terminale e desidera sposare subito la sua compagna convivente da 8/10 anni, moldava più giovane di 20 anni, che in passato faceva la assistente famigliare, per farle ottenere la pensione di reversibilità. Ho due quesiti.
1) L'INPS erogherà la pensione a così pochi mesi fra matrimonio e decesso ?
2) Se si sposa in comunione dei beni, l'unica figlia eredita tutto? oppure secondo testamento? oppure secondo la legge? Cioè il soggetto può disporre liberamente dei suoi beni, acquistati insieme alla precedente moglie deceduta?
3) Cosa succede invece se si sposa in separazione dei ben?
Grazie
 

Nemesis

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L'INPS erogherà la pensione a così pochi mesi fra matrimonio e decesso ?
Sì, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato.
Se si sposa in comunione dei beni, l'unica figlia eredita tutto?
Il regime patrimoniale è ininfluente per stabilire chi saranno chiamati alla sua eredità. Se muore senza lasciare testamento, eredi legittimi saranno la figlia e la moglie. Se fa testamento, sia la moglie sia la figlia sono eredi necessari, che avranno diritto alla quota che la legge riserva loro.
 

Franci63

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Se si sposa tutti i suoi beni ,alla sua morte,se non c'è testamento, saranno divisi a metà tra moglie e figlia.
Se desidera fare testamento potra disporre come vuole di 1/3 del patrimonio, mentre 1/3 a testa sono riservati alla moglie e alla figlia.
 

Gio48

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avevo sentito dire che i matrimoni con stranieri prevedevano restrizioni perché c'erano stati matrimoni per motivi opportunistici

per quanto riguarda il patrimonio che va nell'asse ereditario, avevo sentito che i beni detenuti prima del matrimonio fossero fuori dalle regole che citate
 

Franci63

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I beni detenuti prima del matrimonio non entrano nella comunione matrimoniale,anche se si opta per quel regime.
Ma fanno parte del patrimonio,quindi alla morte seguono le regole normali della successione.

Ovviamente se il parente si vuole sposare sarebbe utile che valutasse bene le conseguenze,per evitare problemi e litigi tra nuova moglie e figlia.
 

Nemesis

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avevo sentito dire che i matrimoni con stranieri prevedevano restrizioni
Esiste una norma del 2011 - che però non fa distinzioni a seconda della cittadinanza del coniuge - che prevede una riduzione dell'aliquota percentuale della pensione a favore dei superstiti nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contratto a età del medesimo superiori a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni, del 10% in ragione di ogni anno di matrimonio con il dante causa mancante rispetto al numero di 10.
Ma nel 2016 la Corte Costituzionale ne ha dichiarato l'illegittimità costituzionale. Pertanto quella norma deve essere disapplicata.
 
Ultima modifica:

basty

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Solo se il padre "vende" o dona gli immobili alla figlia assicura che il patrimonio sia devoluto alla figlia in toto. Meglio una donazione indiretta, dove vengono donati gli assegni dati in pagamento, credo con atto notarile, per evitare contestazioni con la compagna è evitare vincoli alla commerciabilità degli immobili
 

Gio48

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Grazie!
Mi è venuto in mente un'altra domanda: se il padre cede alla figlia un immobile e o del denaro 15 giorni prima del matrimonio, non è che poi alla morte (che segue più o meno di uno oppure due tre mesi il matrimonio) la moglie può impugnare queste cose?
 

basty

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In vita, dei suoi beni fa ciò che vuole: anche dopo il matrimonio se i beni sono suoi personali acquisiti prima dell'ultimo matrimonio.

La donazione ha però l'inconveniente che le banche tendono a non concedere il mutuo ad un potenziale acquirente dell'immobile di provenienza da donazione.

Quanto invece alla cessione, non deve essere una finta vendita: la moglie potrebbe impugnare la successione se dimostra che i proventi della vendita non sono mai stati percepiti: ecco perchè accennavo alla possibilità di consegnare effettivamente gli assegni; l'atto di acquisto registrerà questi assegni come prova del pagamento.
Con atto separato redigerà poi una donazione di questi importi a favore della figlia. Anche qui la moglie non potrà eccepire.

C'è sempre il rovescio della medaglia: sia la compravendita, sia la successiva donazione di importo non banale, sono soggette ad imposta di registro: per cui si va incontro ad una tassazione forse doppia.

Bisogna quindi valutare i pro ed i contro.

Se l'immobile lo si intende tenere per se almeno 20 anni (forse 10 anni dalla morte del donante), non ci sono problemi sulla donazione.

Sui contanti ho già detto: perchè figuri ufficialmente e non sia impugnabile una eventuale donazione , deve risultare un atto .
 

Franci63

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Il termine "cede" è equivoco;la cessione può essere vendita o donazione.

Se il padre vende un immobile alla figlia incassando i soldi della vendita ,andranno in successione i soldi (quindi li erediterà anche la vedova).Vendere prima o dopo il matrimonio non cambia.

Se il padre dona alla figlia un immobile o dei soldi la moglie potrà impugnare (dopo la morte del marito) se la donazione alla figlia lede la quota di legittima riservata alla moglie,cioè 1/3 del patrimonio,calcolato comprendendo i beni donati.
 

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