fabuon

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Salve qualche mese fa moriva zia. ha voluto me come unico erede dichiarandolo tramite testamento olografo scritto diverso tempo fa. zia È morta nelle piene facoltà di intendere e volere. ho un fratello x motivi suoi si è allontanato e adess impugna il testamento xke lo ritiene un falso. apparte la mia completa disapprovazione x quanto cita mio fratello. mi accorgo che dalle visure catastali 1/2 della casa chd ho ereditato sono a nome di un fratello di zia deceduto 30anni fa il quale ha 1 figlio in vita .essendo che questo fratello morto poco dopo la morte di entrambi i nonni proprietari di casa si decise verbalmente credo di lasciare a zia la casa dei nonni. mi domando potrebbe essere errata la visura visto che morendogli il fratello a zia automaticamente la casa sarebbe diventata sua al 100%. e se non fosse così a distanza di 30 anni c'è per questo cugino qualcosa da ricriminare .potrebbe essere d'accordo con mio fratello per impugnare e poi dividere? forse ho sbagliato ad ereditare sinceramente solo ereditando vedo le visure online oppure queste sono semplicemente errate? spero di essere stato compreso grazie
 

Gianco

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Se tua zia ha indicato l'immobile posseduto da lei ma catastalmente intestato anche al fratello premorto 30 annifa, è regolare in quanto il figlio del de cuius ha perso il diritto ad ereditare e tua zia l'ha usucapito. Vai avanti tranquillo, procedi, sarà tuo fratello a cercare di dimostrare che il testamento è un falso.
 

romettor

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Proprietario Casa
..Ci andrei piano. tua zia poteva lasciare solo ciò che aveva e se il cugino non ha rinunciato all'eredità del padre (ma occorre vedere se tuo zio aveva anche una moglie o altri successibili) è chiaro che metà dell'appartamento è del cugino. Per l'usucapione occorre dimostrarla ed ottenerla e quindi tocca fare l'apposita azione e tocca vdere se il cugino e d'accordo o ha lasciato il possesso alla zia per mera tolleranza tra parenti o altro (p. es. un comodato gratuito. C'è poi il fratello da non trascurare...insomma un bel lavoretto per un avvocato direi. A parte il catasto che non fa stato sulla proprietà devi specialmente vedere i registri immobiliari. Buon lavoro
 

Gianco

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L'erede ha perso ogni diritto non avendo fatto l'accettazione d'eredità nei previsti 10 anni e non ha posseduto tacitamente, sia lui che gli altri presunti congiunti. Hai le idee poco chiare sull'usucapione. L'immobile si usucapisce con il possesso pubblico continuato ed incontestato per vent'anni consecutivi. Al giudice ti rivolgi solo per avere la continuità storica, poiché la legge parla chiaro: possesso ventennale, salvo altri casi.
 

romettor

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Proprietario Casa
certo Gianco, possesso ventennale, lo dice la legge, a parte i casi di decennale (art. 1159 cc.) o abbreviata per fondi rustici in comuni montani art. 1159 bis ed è fatta!
Bello. Prova però a vendere una casa dicendo che oramai l'hai usucapita e vedi cosa ti dice il notaio: devi ottenere una sentenza "dichiarativa" con cui la tua proprietà sia riconosciuta e trascritta. A chi devi notificare? a chi in atti risulta il proprietario (in questo caso gli eredi dello zio(cugino salvo altri) a meno che non abbiano rinunciato all'eredità per sei erede. Se questi mettono bastoni delle ruote si va avanti anni - è noto -anche se in effetti noi abbiamo tutti i requisiti con prove controprove etc., Per l'actio ad usucapionem ci vuole un avvocato il CU etc. Si può anche risolvere con una mediazione. Sta di fatto che in genere, per ottenere in tempi decenti la proprietà l'unica è dare una cifra al proprietario "formale" e chiudere. Tutto qui. Poi cè il fratello che dice che il testamento della zia è fasullo: anche li attenzione, meglio tacitarlo. io la vedo cosi e ho una certa esperienza. per chi vede rosa meglio, vive più tranquillo. saluti ed auguri ettore
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Io ho molta esperienza. Se tu hai il possesso ultraventennale, vai dal notaio e "pretendi" di stipulare l'atto. Il notaio non si può rifiutare perché commetterebbe un reato: Lui deve garantire l'identità dei contraenti e della forma dell'atto. L'oggetto è dichiarazione della parte nella quale lui non può interferire. Stai tranquillo!
 

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