Ciao a tutti, sono nuovo del forum e quindi perdonatemi fin da ora se dovessi scrivere cose fuori argomento o non sufficientemente precise.
Ho già provato a cercare in giro ma di situazioni come la mia non ne ho trovate..quindi apro questa discussione nella speranza che possiate aiutarmi e consigliarmi nel progetto che vorrei realizzare.
Dunque: attualmente abito nel comune di Peschiera Borromeo (MI) e sono residente/convivente nell'appartamento di proprietà della mia futura moglie (ci sposeremo a settembre). Siamo al 3° piano di una costruzione condominiale di 4 piani totali.
Faccio questa premessa perché nel mese di marzo/aprile sarebbe mia intenzione acquistare l'abitazione soprastante per poi unire i due appartamenti tramite una scala interna. Ma, a tal proposito, ho alcuni dubbi "burocratici" per i quali chiedo la vostra assistenza.
Fermo restando che l'appartamento dove abitiamo attualmente è già di proprietà al 100% della mia futura moglie (acquistato prima del fidanzamento), quello che andremmo ad acquistare fra un paio di mesi lo intesterei a me medesimo, ancore da "celibe". Pertanto si andrebbe a configurare una situazione per la quale ognuno è proprietario al 100% di un appartamento. Dal momento che ci sposeremo in comunione dei beni, la mia domanda è se sia possibile considerare l'unione matrimoniale come condizione sufficiente per poter presentare la domanda di fusione delle abitazioni, ovviamente successivamente alla celebrazione delle nozze.
Se così non dovesse essere, sarebbe allora opportuno rogitare dopo le nozze in modo da poter garantire la comunione del bene a mia moglie quantomeno sull'abitazione a me intestata (evitando almeno uno dei due atti notarili)? Ovviamente dovrei comunque provvedere tramite notaio ad un passaggio di quote (il 50%) dell'abitazione di mia moglie a me medesimo. A proposito: Quale atto notarile mi consigliate? (cessione, donazione, vendita, etc) ed a quali costi andrei incontro più o meno? Le 2 u.i. hanno rendite catastali di 60000 (quella dove abitiamo) e 70000 (quella che vorrei comprare)
Oppure, se nessuna delle condizioni sopra descritte fosse sufficiente, mi confermate che matrimonio o no, l'unica condizione accettabile è che la reciproca proprietà del 50% dei rispettivi appartamenti sia specificata su 2 atti notarili distinti?
Altro dubbio, forse banale: se in fase di acquisto intestassi direttamente metà del nuovo appartamento alla mia futura moglie potrei trarne dei vantaggi? Il mutuo potrei comunque intestarlo solo a me?
Per quanto riguarda le agevolazioni prima casa andremmo incontro a qualche problema?
La mia fidanzata ha acquistato 7 anni fa l'appartamento dove abitiamo come 1° casa ed io risulto proprietario al 50% insieme a a mia sorella di un immobile nel comune di Roma (dovrei liberarmi delle mie quote entro 12 mesi, giusto?)
Temo di essere stato prolisso...spero comunque di essere riuscito a farvi capire la mia situazione ma soprattutto che possiate aiutarmi a risolvere questi mille dubbi!
Grazie!!
Ho già provato a cercare in giro ma di situazioni come la mia non ne ho trovate..quindi apro questa discussione nella speranza che possiate aiutarmi e consigliarmi nel progetto che vorrei realizzare.
Dunque: attualmente abito nel comune di Peschiera Borromeo (MI) e sono residente/convivente nell'appartamento di proprietà della mia futura moglie (ci sposeremo a settembre). Siamo al 3° piano di una costruzione condominiale di 4 piani totali.
Faccio questa premessa perché nel mese di marzo/aprile sarebbe mia intenzione acquistare l'abitazione soprastante per poi unire i due appartamenti tramite una scala interna. Ma, a tal proposito, ho alcuni dubbi "burocratici" per i quali chiedo la vostra assistenza.
- Quali sono le condizioni necessarie per poter fare la richiesta di "unione" dei due immobili?
Fermo restando che l'appartamento dove abitiamo attualmente è già di proprietà al 100% della mia futura moglie (acquistato prima del fidanzamento), quello che andremmo ad acquistare fra un paio di mesi lo intesterei a me medesimo, ancore da "celibe". Pertanto si andrebbe a configurare una situazione per la quale ognuno è proprietario al 100% di un appartamento. Dal momento che ci sposeremo in comunione dei beni, la mia domanda è se sia possibile considerare l'unione matrimoniale come condizione sufficiente per poter presentare la domanda di fusione delle abitazioni, ovviamente successivamente alla celebrazione delle nozze.
Se così non dovesse essere, sarebbe allora opportuno rogitare dopo le nozze in modo da poter garantire la comunione del bene a mia moglie quantomeno sull'abitazione a me intestata (evitando almeno uno dei due atti notarili)? Ovviamente dovrei comunque provvedere tramite notaio ad un passaggio di quote (il 50%) dell'abitazione di mia moglie a me medesimo. A proposito: Quale atto notarile mi consigliate? (cessione, donazione, vendita, etc) ed a quali costi andrei incontro più o meno? Le 2 u.i. hanno rendite catastali di 60000 (quella dove abitiamo) e 70000 (quella che vorrei comprare)
Oppure, se nessuna delle condizioni sopra descritte fosse sufficiente, mi confermate che matrimonio o no, l'unica condizione accettabile è che la reciproca proprietà del 50% dei rispettivi appartamenti sia specificata su 2 atti notarili distinti?
Altro dubbio, forse banale: se in fase di acquisto intestassi direttamente metà del nuovo appartamento alla mia futura moglie potrei trarne dei vantaggi? Il mutuo potrei comunque intestarlo solo a me?
Per quanto riguarda le agevolazioni prima casa andremmo incontro a qualche problema?
La mia fidanzata ha acquistato 7 anni fa l'appartamento dove abitiamo come 1° casa ed io risulto proprietario al 50% insieme a a mia sorella di un immobile nel comune di Roma (dovrei liberarmi delle mie quote entro 12 mesi, giusto?)
Temo di essere stato prolisso...spero comunque di essere riuscito a farvi capire la mia situazione ma soprattutto che possiate aiutarmi a risolvere questi mille dubbi!
Grazie!!