SARINA

Membro Attivo
Buongiorno Elisabetta
fosse per me butterei via tutto! ma purtroppo il buonsenso supera la rabbia.
Ma, secondo voi, è normale avere tutto sto schifo sparso su uno spazio comune? xchè non vorrei essere io ad essere pignola...:^^:
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Due proposte , variamente provocatorie:
1) se è uno spazio comune provate a lasciare li qualcosa anche voi , magari anche la macchina qualche volta, o cose ingombranti che le impediscano di mettere la sua.
Se è comune non potrà dire "io si , voi no "; in questo modo le dimostrate che in condominio non si può fare ognuno quello che vuole, ma si deve rispetto reciproco.

2) avete bisogno di regole :convocate formalmente un'assemblea di condominio, e votate di mettere dei "panettoni " di cemento o degli ostacoli (fioriere o altri arredi da esterno ), che impediscano la sosta, senza impedire l'uso comune consentito.

E la mia auto davanti al mio garage?
Se vuoi impedire che altri lascino l'auto sulle parti comuni, devi astenerti dal fare lo stesso.
Il coinvolgimento di un avvocato mi pare esagerato, e forse inutilmente costoso.
 

SARINA

Membro Attivo
Buonasera Franci e grazie per il suo intervento

1) come si vede nella 2° foto risulta impossibile mettere qualcosa in quello spazio! l'ha interamente occupato lei e l'auto non la usa mai è stazionaria 24h su 24h.

2) non abbiamo un amministratore ma appena possibile convocherò una riunione (io e i miei genitori abbiamo la maggioranza dell'immobile,( il 1°- 2° piano e sottotetto ns proprietà) e stabilirò delle regole che verranno votate a maggioranza

3) l'avvocato mi ha detto che x mettere un ostacolo è necessaria l'unanimità e non la maggioranza

4) io è da 20 anni che parcheggio l'auto davanti al mio garage con il benestare della maggioranza e, pur occupando uno spazio comune, codesto spazio non potrebbe essere utilizzato da nessuno in quanto si trova di fronte ad una mia esclusiva proprietà e non ci sono passaggi.

5) Sono stata obbligata a rivolgermi ad un avvocato perchè, pur avendoglielo detto molte volte che non poteva occupare con la sua roba il cortile, ha sempre fatto orecchie da mercante
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Dalle foto che hai inviato sono propenso a pensare che sia una spazio a sua disposizione. Sarebbe necessario vedere l'elaborato planimetrico e l'elenco dei subalterni.
 

SARINA

Membro Attivo
Buonasera Sig. Gianco!
nelle planimetrie in ns possesso ( e non ci sono state successive modifiche) è ben evidenziato che è spazio in comune (preciso che tutta la parte in questione era tutta proprietà dei miei nonni poi, alla loro morte, l'appartamento di cui parliamo è stato ereditato da mia zia che successivamente l'ha venduto, infatti il primo proprietario non ha mai parcheggiato xchè sapeva che non era di sua proprietà).
Tant'è che ilsoggetto non ha mai detto "dalle carte risulta che è a mia disposizione o è mio" se ne è semplicemente impossessata!!!!
 

SARINA

Membro Attivo
Buonasera
ho saputo (per vie traverse) che il soggetto in questione non ha nessuno intenzione di spostare nulla! si è lamentata della diffida ma non gliene importa niente...di bene in meglio!!!!!! ho capito che dovrò sborsare un sacco di soldi per rendere civile questa troglodita!
 

SARINA

Membro Attivo
Buongiorno a tutti
Ho scoperto tramite tutti gli atti notarili riferiti all'immobile in questione che nel 1990 i miei zii avevano concesso l'uso esclusivo del porticato ad una mia zia con l'accordo che se avesse venduto non avrebbe ceduto l'uso, e cosi è stato.
Lei ha venduto nel 1998 al sig. X senza l'uso esclusivo, il sig. X ha venduto nel 2006 al sig. Y sempre senza uso esclusivo e ora il sig. Y ha venduto nel 2016 a Z come PIENA PROPRIETA'.

Cosa posso fare x rendere nulla la vendita di quella parte comune che NESSUNO ha venduto?

Grazie
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La soluzione più logica e veloce sarebbe quella di richiedere una perizia ad un geometra che fatte le opportune ricerche relazioni sul fatto da te descritto. Quindi dovresti farne pervenire una copia alla persona interessate la quale, constatato l'errore nell'atto dovrebbe richiedere al suo venditore una rettifica e risolvere il problema. Mentre, se non accettasse questa proposta, sarai costretta a rivolgerti ad un legale perché, dapprima lo diffidi e se necessario attivi una procedimento giudiziario per il reintegro.
 

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