dragone

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Proprietario Casa
Sign. Gianco dovrei fare la voltura cartacea per favore mi puo indicare come scrivere le spiego mio padre aveva la piena propieta senza usufrutto siamo tre eredi tra cui uno di questi chiede ag prima casa posso solo inserire 1/3 per ogni erede la ringrazio
 

basty

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Proprietario Casa
Di farla 1/3 cadauno senza diritto abit
Non esattamente. Avevo premesso che "stranamente" i tecnici (geometri vari), tendono a non dichiarare a catasto questo diritto di abitazione: Gianco conferma.
Nessuno spiega il reale motivo.
Sta di fatto che sia perfettamente lecito, possibile, e coerente dichiararlo con le modalità che ho illustrato poco sopra. Io ad esempio l'ho fatto ... (perchè sono più bravo del geometra che mi aveva fatto incavolare...:^^::^^: ;);))

p.s.: nella pratica ricordo che chi mantiene il diritto di abitazione è l'unico soggetto passivo di imposta. In caso la AgEntrate a fronte controlli fiscali cercasse riscontri in catasto, se il diritto è inserito non sorgerebbero necessità di spiegazioni.

Vero anche che il diritto di abitazione è personale, non cedibile e si può perdere se non esercitato: forse per questa ultima ragione i geometri preferiscono non dichiararlo, essendo un diritto minore rispetto all'usufrutto.

In buona sostanza comunque tu faccia, il catasto te lo accetterà e 999 volte su mille, nessuno solleverà il problema .. catastale.
Se però in famiglia qualcuno intendesse contestare questo diritto al genitore, allora specificarlo nella voltura costituirebbe un permanente promemoria per chi ha fretta di subentrare.
 

basty

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Proprietario Casa
E' la prima volta che sento di dover dichiarare nella successione e volturare il diritto d'abitazione.
La frase mi sembra semanticamente infelice.

In successione si dichiara l'immobile, per la sola quota di proprietà del de cuius, non i diritti conseguenti.
E non è il diritto di abitazione a dover essere volturato: bensì si specificano nella titolarità dei beni, i diritti conseguenti alla successione: quindi sarebbe bene anche indicare il diritto di abitazione che in sostanza limita la piena proprietà delle quote degli altri eredi/comproprietari
 

Gianco

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Professionista
Non ho detto che dichiarare il diritto d'abitazione nella successione sia errato, non mi è mai capitato di esaminare il problema e conseguentemente è un'operazione che non ho mai svolto.
 

Luigi Criscuolo

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L’art. 540, secondo comma del Codice Civile riserva a favore del coniuge superstite il diritto di abitazione della casa adibita a residenza familiare e di utilizzare i beni che la arredano, sia la casa fosse di proprietà esclusiva del coniuge deceduto, sia che fosse in comunione con il coniuge medesimo.
Quindi il diritto di abitazione è 1/1.
La regola non si applica nel caso di coniugi separati o non conviventi, stante in questo caso l’impossibilità di individuare una casa adibita a residenza familiare.
Poi leggete qui : Sezioni Unite: il diritto di abitazione spettante al coniuge superstite nel caso di successione legittima

Il diritto del coniuge superstite sulla casa familiare di proprietà anche di terzi
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
La regola non si applica nel caso di coniugi separati o non conviventi, stante in questo caso l’impossibilità di individuare una casa adibita a residenza familiare.
Avrebbe una sua logica, ma non sono tanto sicuro di questa affermazione.

Se il (la) coniuge separata vivesse con i figli nella casa, anche di proprietà del marito o dei suoceri, in caso di decesso del marito mi pare conservi il diritto di abitazione.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Se il (la) coniuge separata vivesse con i figli nella casa, anche di proprietà del marito (o dei suoceri) , in caso di decesso del marito mi pare conservi il diritto di abitazione.
questo è un caso limite nel caso il marito abbia lasciato alla moglie la casa coniugale. Se muoiono entrambi i suoceri la signora non essendo tra gli eredi ha un diritto d'uso della casa che è differente dal diritto di abitazione.
I diritti reali limitati si caratterizzano per il loro rapporto diretto, non mediato, con la cosa (dal latino res, di qui l'appellativo di reali) che ne forma oggetto. I diritti reali limitati si caratterizzano sempre anche e soprattutto per la loro coesistenza con il diritto di proprietà, che vanno a limitare, a comprimere più o meno ampiamente. I diritti di usufrutto, uso e abitazione sono diritti reali che attribuiscono al loro titolare, a seconda del contenuto del diritto, la facoltà di usare e, salvo per il diritto di abitazione, di far propri i frutti della cosa medesima.
Nella prima parte della discussione avete fatto un pò di confusione perché una cosa è cedere l'usufrutto e mantenere la nuda proprietà, ma nel caso in questione i figli non hanno ceduto l'usufrutto sono pieni proprietari.
 
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