Gianco

Membro Storico
Professionista
Certamente, però se io faccio un progetto o una misurazione, garantendo la bontà del lavoro, il cliente poi la pretende altrimenti mi fa ..... gli occhi neri. E giustamente!
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Il giudice applica, dovrebbe applicare le leggi, sulla base dei fatti che gli avvocati gli prospettano. Evidentemente se l'avvocato capisce una cosa diversa da quella che percepisce il giudice o è il suo cliente che ha omesso e gliel'ha spiegata male ed allora la colpa è sua e paga o è stato più bravo l'altro avvocato che ha interpretato giustamente la vicenda e qui ritengo che l'avvocato deve cospargersi il capo di cenere.
 

condominozzato

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
quel che dite non riflette la realtà. io il legale lo ho già pagato anche se la causa amcora inizia egli pretende già 1/3 del totale preventivato.non ho mai detto che non lo pago. per la vendita dico che se devo vendere prima contatto il notaio e chiarisco la situazione. ho da aggiungere che il notaio sarebbe proprio lo stesso che mi ha fatto la successione e che ben conosce la situazione. chiarificherò con lui se è fattibile la vendita .grazie
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
per la vendita dico che se devo vendere prima contatto il notaio e chiarisco la situazione. ho da aggiungere che il notaio sarebbe proprio lo stesso che mi ha fatto la successione e che ben conosce la situazione. chiarificherò con lui se è fattibile la vendita .grazie
Il notaio ti dirà che non è possibile ne saggio vendere .
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
io il legale lo ho già pagato anche se la causa amcora inizia egli pretende già 1/3 del totale preventivato
se l'hai già pagato lui ha preteso: "consecutio temporum" . L'anticipo di 1/3 del totale preventivato è un classico, in genere si giustifica come anticipo delle spese che il professionista dovrà sostenere per presentare l'istanza o la costituzione a difesa. Se ti chiede ed ottiene il saldo prima della sentenza è uno che sa fare i propri interessi.
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Prendo la parola per qualche opportuno rilievo sul caso esposto (male, come al solito).
Dunque: morto lo zio, senza lasciar moglie, figli o altro riservatario, destina tutto il patrimonio al nipote sig. 'Condominozzato' che quindi è l'unico suo erede; un cugino di costui agisce tramite il papà avvocato per declaratoria del falso testamentario (tanto per fargli un dispetto);
tuttavia l'erede designato dice di sentirsi tranquillissimo, perché il suo perito grafologo gli dà già ragione sull'autenticità dell'olografo, e poi lui è "già proprietario" sia per aver fatto la dichiarazione di successione, sia per esser stato cointestatario nei conti correnti del defunto.
Asserito ciò egli si duole della lungaggine della causa per aver subito in Tribunale ben 3 rinvii: a) per la rilevata assenza d'un litisconsorte attivo (la sorella del cugino), b) perché il giudice mancava della toga (ha,ha,ha...) e, c) il terzo dovuto a rimessione della causa al Presidente per "incompetenza"(?). Su tali rinvii di causa si può dire che il primo (dovuto al lapsus del legale avversario) è stato legittimo ed il secondo risibile per come riportato. Sul terzo, se di vera "incompetenza" si può dire, dovrebbe trattarsi di quella "territoriale" cioè non del tribunale del luogo dov'è morto lo zio. Per logica propendo a credere che invece il giudice abbia differito la causa perché non preceduta dal tentativo di mediazione che nella materia è obbligatorio. Il che comporta quindi non un 'rinvio' ma la sospensiva della causa.
Detto questo osservo: 1) 'Condominozzato', solo con una sentenza passata in giudicato, dopo quindi anni di causa, tu potrai essere riconosciuto proprietario dei beni ereditati e quindi alienarli, prima no poiché la citazione del cugino sarà belnstata stata trascritta, sicché fino ad allora non troveresti disponibile né barba di notaio né d'acquirente. 2) Il tuo avvocato (di cui devi aver fiducia, altrimenti...licenzialo) in tutto quel lasso di tempo avrà il suo non poco e bel daffare per cui è logico che pretenda l'acconto di 1/3 delle preventivate sue spese e competenze della pratica. Aggiungo sul punto una estrema precisazione: non è vero che gli avvocati ricevono un tot in base al numero delle "udienze" tal ché più sono più si guadagna. Ciò in quanto i vigenti criteri tariffari non ne distinguono più l'attività per singole prestazioni del genere ma solo globalmente in base alle 'fasi' in cui si è sviluppato il giudizio.
Sono consapevole di non aver illustrato cose allegre, per cui il suggerimento che potrebbe seguirne sarebbe, come quello scritto dagli altri che mi hanno preceduto, di tentare con il caro cuginetto un accomodamento della vertenza sacrificando qualcosa del patrimonio caduto dal cielo. Potrebbe rivelarsi alla fin dei conti meno costoso del duello all'ultimo sangue. Al tuo posto ne parlerei francamente col mio avvocato.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Le parcelle che mi è capitato di vedere, indicavano anche il numero di udienze alla stessa stregua dei nostri (geometri professionisti) sopralluoghi, conteggiati in termine di vacazioni (ore) e di oneri di viaggio, tempo e spese.
A riguardo del tentativo d'accordo con il cugino, attore, sarei contrario alla cessione di parte di quanto stabilito dal de cuius, nel rispetto della sua volontà. Magari lo zio non riteneva degno ne il fratello ne suo figlio della sua riconoscenza.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto