Antonio Abiuso

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Ho scritto "al tuo posto parlerei col mio avvocato" e non "col tuo avvocato" solo per evitare una inelegante paronomasia. Così come avrei scritto "al tuo posto correrei subito dal mio dentista o...dal mio parroco". Senza malizia quindi.
D'altronde, come sarà emerso dal mio "riassunto", il mestiere dell'avvocato è quello che faccio da sessant'anni, ragion per cui è l'unico professionista di cui (a differenza dell'idraulico, l'elettricista, il pizzaiolo ecc.) di certo non abbisogno. 'Cicero pro domo sua'!
Per il resto ringrazio dell'apprezzamento e...senza rancore.
 

Antonio Abiuso

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Credo, Gianco, che tu abbia ricordo di parcellazioni molto datate. La conferma di quanto ho scritto in proposito, la trovi su internet sotto la voce "parcelle avvocati - parametri 2014" (che attualmente sono aggiornati per effetto dal 14.4.2018) . Potrai così notarvi che per i giudizi civili le competenze non sono più tariffate per singola prestazione bensì ripartite, o meglio, inglobate in sole quattro "fasi" come dicevo, e precisamente: quella di "studio" (comprensiva dei colloqui, acquisizione documenti, esame delle carte, pareri orali e/o scritti, et similia); quella "introduttiva" (in pratica il primo atto difensivo); quella di "istruttoria/ trattazione" che riguarda tutto il resto delle attività preordinate alla sentenza (trasferte, accessi ai p.uffici, visure, congressi col giudice, comparizione delle parti, assistenza alle prove testimoniali, interrogatori e giuramenti ecc.) e infine quella "decisionale" (in concreto: "precisazione delle conclusioni", la redazione e deposito della "comparsa conclusionale" e delle "memorie di replica").
Gli importi risultano scaglionati in base al valore intrinseco (tra un minimo e massimo) della vertenza e ciascuna fase a sua volta tra un valore minimo, medio o massimo.
A tale criterio tabellare si attengono, sia il giudice nel liquidare le spese a carico della soccombenza, sia l'avvocato nel parcellare le proprie spettanze all'assistito.
Se poi a costui, nel secondo caso, la parcella non 'sconfinfera' allora la vertenza si converte tra il medesimo e il suo avvocato (necessariamente davanti ad un altro giudice perché la cosiddetta "taratura" da parte del Consiglio dell'Ordine è ormai un retaggio del passato).
Dammi Gianco un 6+ e me ne vado a cena contento.
 

chiacchia

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Considerando anche che la domanda con la quale si contesta il fondamento di un acquisto a causa di morte sarà stata trascritta, ex art. 2652, n. 7) c.c.
Come del resto si devono trascrivere anche le domande di riduzione delle donazioni e delle disposizioni testamentarie per lesione di legittima, ex art. 2652, n. 8) c.c.
Nemesis colgo questa tua puntualizzazione per chiedere: se si è a conoscenza dello stato di fatto, come nel caso presente, e io voglio comprare ugualmente lo posso fare?
 

Luigi Criscuolo

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io voglio comprare ugualmente lo posso fare
hai evidenziato che le domande di riduzione delle donazioni sono trascritte presso la conservatoria dei registri immobiliari. Qualcuno ha scritto che, alla luce di questa trascrizione, non ci sarà un notaio che rogiterà il passaggio di proprietà.
Ti piace fare buruffa in tribunale per poi lamentarti delle sentenze che ti danno torto?
 

Gianco

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Dammi Gianco un 6+ e me ne vado a cena contento.
Stante la tua preparazione professionale e l'età sia anagrafica che passata a percorrere i corridoi dei nostri Palazzacci, meriti anche un 6 e 1/2. Scherzo, con questi numeri non si può che stare ad ascoltarti. Io con i miei 70 ne ho trascorsi 44 di libera professione e tanti da ragazzo aiutante di mio padre anch'egli geometra, il n. 9 del Collegio dei Geometri di Cagliari, uno dei fondatori. L'unico intervallo nella professione i 15 mesi fra il 1970 e 71 trascorsi da militare, bersagliere dove ho avuto il grado di sottotenente, quando la naja era naja.
 

condominozzato

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dunque è logico che sono passati più di 1anno e non c'è stato un processo. ho capito che c'è un errore della controparte forse anche voluta. così da creare lungaggine.
ma se immagino si finirà davanti il giudice di pace c'è speranza che a breve termini il tutto. è giusto che mi sento in dovere di essere risarcito di quanto accaduto? la legge pinto potrebbe essere a mio favore in questa storia? grazie
 

Franci63

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Proprietario Casa
Ho scritto "al tuo posto parlerei col mio avvocato" e non "col tuo avvocato" solo per evitare una inelegante paronomasia. Così come avrei scritto "al tuo posto correrei subito dal mio dentista o...dal mio parroco". Senza malizia quindi.
A parte i riferimenti a improbabili figure retoriche , sarebbe bastato scrivere “con un avvocato”, o “con l’avvocato di fiducia”.
Non mi convincerai che “al tuo posto correrei dal mio dentista” non sia un invito ad andare dal tuo specialista...
 

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