Sistemazione quote immobiliari

Dimaraz · 21 Giugno 2018

basty ha scritto:
Capra. Ti sei perso un particolare importante. La domanda ipotetica la avevo posta a valle della ipotesi di divisione "sfavorevole" nei confronti del cosiddetto "forte", che pur di dividere proponeva al giudice una ripartizione a lui sfavorevole.

Caprone (...ohibò...inversione dei ruoli ....così rischiamo la crisi di identità...e mettiamo nel panico i presenti)....sai leggere e far di conto ?
(domanda "metafisica" per la prima parte visto che riesci ad interagire con la tastiera)

Non fare l'inversione dei "fattori"...la tua "domanda ipotetica" temporalmente e obbiettivamente nulla rileva con la tua considerazione sul modus operandi di Giudici e Avvocati.

Ps.
Quale sproporzione dovrebbe esserci fra il valore casa dove risiede la sorella e quella di "villeggiatura" perchè il fratello (proprietario di entrambe per i 2/3) abbia svantaggio?
Prendi per ipotesi che la prima (come facile supporre) valga più della seconda.

Dimaraz · 21 Giugno 2018

Luigi Criscuolo ha scritto:
vengono messe di principio a carico della parte istante;...
e quindi i costi si riversano solo sulla parte attrice.

Ammesso e non concesso ...sarebbe ancora peggio perchè a carico di @Nor82 .

Ps.
Statistica vuole che in mediazione si verifichi in netta maggioranza la compensazione fra le parti.

Dimaraz · 21 Giugno 2018

Gianco ha scritto:
può pretendere che la sorella sgomberi alcuni ambienti

Ovvio...ma non potrà farlo di suo "libero arbitrio" (alias iniziativa)...ma solo su disposizione di un Giudice.

Dimaraz · 21 Giugno 2018

basty ha scritto:
Per essere più chiari: mettiamo che chi possiede i 2/3 si accontenti di 1/2 e nonostante ciò la sorella si opponga: questa era la mia domanda

La risposta non muta: un Giudice imparziale manderebbe tutto all'asta.

basty · 21 Giugno 2018

Quale sproporzione?

Nor82 ha scritto:
Vivendo già in quella zona, preferirei la casa di villeggiatura più un compenso pecuniario. Ma come da proposte precedentemente fatte a lei mi va bene qualsiasi cosa, basta risolvere equamente la situazione.

Se rinunciasse al compenso pecuniario ad esempio.
Cioè: credo che in mediazione tutti rinunciano a qualcosa, ma ci vuole accordo di intrambi. E va bene
Ma in giudizio se uno dei due rinuncia a qualcosa e l'altro persevera nel non accettare, il giudice non può decidere secondo la ragionevole posizione di chi si dimostra più ragionevole?

Luigi Criscuolo · 21 Giugno 2018

Dimaraz ha scritto:
Statistica vuole che in mediazione si verifichi in netta maggioranza la compensazione fra le parti.

non lo metto in dubbio. Però se il Mediatore ha messo a carico della parte istante il costo della CTM e poi decide per la compensazione delle spese (il che vuol dire che ognuno paga i suoi costi) , considerando un costo medio della CTM di 700 €, tu vedi la parte che ha anticipato l'intero importo rivolgersi alla parte convenuta per chiedergli la metà dell'importo, sopratutto se alla base delle Mediazione ci sono delle posizione di principio (come questa).

Gianco · 21 Giugno 2018

Dimaraz ha scritto:
Ovvio...ma non potrà farlo di suo "libero arbitrio" (alias iniziativa)...ma solo su disposizione di un Giudice.

Certamente, se la sorella si opponesse, non ci sarebbero alternative. Allora si potrebbe arrivare alla divisione giudiziaria e alla richiesta dei fitti non goduti.

Dimaraz · 21 Giugno 2018

basty ha scritto:
Ma in giudizio se uno dei due rinuncia a qualcosa e l'altro persevera nel non accettare, il giudice non può decidere secondo la ragionevole posizione di chi si dimostra più ragionevole?

No...per i motivi citati prima.
Non si possono creare "precedenti".

Ps.
Ti suggerisco di non dare troppo peso alle affermazioni ondivaghe del postante:
esordisce che vuole sistemare la cosa ad ogni costo ma non vuole essere lapidato per aver messo la sorella fuori di casa o far piangere la madre, non vuole spendere, non vuole rimetterci ma è disposto a sottovalutare la sua quota ma senza rischiare la "svendita"....pare un po' come chi vuole "l'erba voglio" di antica memoria.

Altro non ho da aggiungere....salutoni.

basty · 21 Giugno 2018

Gli interventi si sono accavallati.

Ovvio che prendo la tua come una semplice opinione.
E considererei irragionevoli sia la "sorella" sia il giudice.
Se non ci sono altri intervenuti, per me la questione è chiusa.

Quanto alla soluzione "Giaco" vedrei un difetto.
Quando si è in comunione nessuno può vantare diritti esclusivi su una parte. Non può quindi chiudere a chiave una parte.
Certamente può pretendere di disporne agevolmente. Ma il problema è come, di fronte alla incomunicabilità tra i due

basty · 21 Giugno 2018

Dimaraz ha scritto:
Ti suggerisco di non dare tropo peso alle affermazioni ondivaghe del postante:

Questo lo faccio sempre con tutti: è uno dei motivi che mi inducono a generalizzare e non a soffermarmi sul caso specifico. In cui sentiamo solo una campana.
Tra le incongruenze hai dimenticato il mantenimento della residenza pur essendo uscito di casa 6 anni fa.
È ovvio che li nessuno vuole rimetterci nemmeno uno spillo
Di lì anche la ipotesi provocatoria....

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