Antonio Abiuso

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Chiacchia, se un coerede vuole cedere la sua (non "parte" ma) quota ereditaria ad altro coerede è libero di farlo e gli altri non possono metterci becco. Il motivo sta nel fatto che in tal caso l'intero patrimonio indiviso della successione resta inalterato nel valore, sicché nel momento poi della divisione il coerede 'cedente' ne resterà fuori mentre al 'cessionario' spetterà ricevere i beni della massa per un valore doppio. Chiaro?
 

chiacchia

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:)Antonio avevo usato (parte ) per non usare la stessa parola due volte:fico: pardon sbagliando si impara:ok: comunque a volte non riesco a esprimermi in modo corretto, la mia domanda era: quattro fratelli quattro quote uguali, uno dei fratelli vuole avvantaggiare un'altro consanguineo regalandogli la sua quota, chiaramente Dimaraz dice si sipuò fare ma si avranno problemi per vendere e avere prestiti, ok pertanto conviene fare una vendita, ma il valore? può essere più basso per non incorrere nei problemi su detti o si incappa in altri problemi? tipo il fisco dice no è una vendita fasulla per non pagare le tasse e meno ancora il notaio? non so una ragione qualsiasi, oltre alla richiesta di mutuo ecc.
 

Antonio Abiuso

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Ho scritto "cedere" in quanto espressione comprensiva tanto del vendere che del donare la quota ereditaria. Sul piano tributario la cosa è indifferente: vieni tassato in base al valore dichiarato (e poi in ipotesi accertato dall'ufficio, se non se ne sta di quello catastale).
Non vedo cosa c'entri l'accostamento all'eventualità di dare o chiedere prestiti.
 

chiacchia

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Io avevo chiesto se poteva regalare e Dimaraz a sottolineato si ma puoi avere problemi nel chiedere prestiti o vendere essendo una donazione, è questo è fondato ora la domanda se la quota vale € 30.000,00 e invece i fratelli con la compravendita tra loro dichiarano € 5000 cosa succede? Frenci dice pagherai in seguito le imposte in base a un controllo e si pagherà la differenza ok e anche qui andrebbe bene e per il notaio? in genere si paga un base al valore più una quota fissa? ma quello che mi preme si fa un illecito? in pratica il fratello vuole effettivamente donare ma per un fattore fiscale si indicherebbe una cifra pertanto tra i due mali quale nuoce di meno?
 

Antonio Abiuso

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Problemi nel "chiedere prestiti o vendere" quale effetto della donazione di quota ereditaria fra coeredi? E poi nei confronti di chi, di quello che la dona o di quello che la riceve?
Dove stanno tali eventuali problemi in derivazione? Ma andiamo! Oltretutto sarebbe più serio che chi li cita nebulosamente si degnasse almeno di offrirne la specifica configurabilità.
Lo stesso vale per gli aspetti fiscali: se nell'atto di donazione è indicato l'esatto valore catastale problemi di norma non ne sorgono; diversamente può arrivare alle parti solo un avviso d'accertamento in rettifica per il conguaglio dovuto a ripiano della tassazione.
Tutto qui, senza particolari catastrofismi. Analogo il discorso per i costi della rogazione.
Esiste un tariffario dei compensi notarili rapportati al valore risultante nell'atto e al cui ammontare s'aggiungono le relative spese anch'esse analiticamente parcellate.
Non esiste quindi il pericolo (riguardante peraltro solo il ricevente la donazione) di venire impunemente salassato. Comunque è buona regola, alla quale il notaio non può sottrarsi, di chiedergli un preciso preventivo dei vari costi del rogito. Se non convincono, l'interessato può così rivolgersi ad altro notaio ravvisato più economico.
"E' primaveraa...svegliatevi bambinee..." recitava una canzonetta dei miei tempi.
Con il che passo e chiudo.

e
 

Franci63

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in pratica il fratello vuole effettivamente donare ma per un fattore fiscale si indicherebbe una cifra pertanto tra i due mali quale nuoce di meno?
Se doni, il donatario (cioè chi riceve) potrà aver problemi nel rivendere, poiché le banche non erogano facilmente mutui per l’acquisto di immobili donati, anche solo per quote.
Se vendi a 5000 una quota che “vale” 30.000, hai fatto una vendita “normale”, poiché nessuno può obbligarti a pagare di più rispetto a quanto stabilito libero accordo delle parti.
Però è buona norma stabilire un prezzo che sia almeno pari o poco sopra il valore catastale, per non incorrere in accertamenti.
Per evitare che sia una “donazione mascherata da vendita”, la somma pattuita deve essere materialmente versata.
Frenci dice pagherai in seguito le imposte in base a un controllo e si pagherà la differenza ok e anche qui andrebbe bene
Se “Frenci” sono io, non ho mai detto quanto mi attribuisci: se fai una vendita a valore catastale , pagando realmente, non vedo quali controlli potresti avere.
 

chiacchia

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:preghiera: Frenci devo aver confuso, metti comunque in primis che nelle mie espressioni non c'è e mai ci sarà una nota di offesa verso chi che sia, solamente qualche nota di scherno per farci quattro semplici risate.
La mia domanda era portata a un evento da creare spero di non essere troppo noioso, tra una donazioni tra 2 fratelli , in tutto 4, e una vendita fittizia sempre tra 2 fratelli cosa conviene fare? ma senza pensare ai mutui e a una vendita futura solo esclusivamente essere in regola con il fisco, conviene donazione o vendita "sottoscosto"? purtroppo anche io quando do qualche consiglio in alcuni casi allargo il pensiero e non rispondo alla domanda direttamente, Antonio perdonami ancora, come ha fatto Antonio:)
 

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