Luigi Criscuolo

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Figlio A il piano 1 (corrispondente al 50% dell'intero immobile) + 1/4 del piano 2
@chiacchia non ha scritto così, ma ha scritto
erede su quattro ha avuto la disponibile e la legittima pertanto quasi il 50% del valore
quindi, secondo l'italiano corrente, questo erede è a posto.
Se invece, il medesimo @chiacca, voleva sostenere quello che dici tu doveva scrivere: un erede ha ricevuto per testamento la piena proprietà di un appartamento corrispondente al 50% del valore della massa ereditaria ed equivalente al sua parte di legittima + quota disponibile di proprietà indivisa della massa ereditaria. Inoltre per un errore (del testante, suppongo) ha ricevuto insieme agli altri 3 fratelli 1/4 di proprietà indivisa di un altro appartamento il cui valore corrisponde all'altro 50% della massa ereditaria.
Un conto è scrivere che un tizio riceve in eredità la sua quota legittima più la quota disponibile del valore.....di che cosa? Io penso della massa ereditaria; e non sono stato il solo. Un altro conto è scrivere che un tizio riceve in eredità un appartamento corrispondente alla sua quota legittima più la quota disponibile.
Riceve in eredità un appartamento significa ricevere un bene ben definito; ricevere in eredità la propria quota legittima + la quota disponibile significa, se i conti non li ha fatti il testante dando delle disposizioni precise, che si riceve una parte indivisa di tutta la massa ereditaria.
il mio pensiero era proprio cosa sarebbe successo se si verificava quanto da me ventilalo
forse è meglio che ti dedichi a scrivere romanzi gialli.
la persona interessata ah dei fratelli che non si riesce a capire se hanno una linea di ragionamento oppure no, giusto per dirne una, quando la proprietà valeva il doppio, per la testa di legno di quello che ha avuto di più non si è venduto, perché? l'acquirente non era simpatico
perché questo significa avere una linea di ragionamento?
attualmente loro sono in tribunale in attesa di sentenza per la separazione ecc.
thanks to keep us informed.
 

chiacchia

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Accidenti non volevo creare un casotto a me interessava solo sapere cosa sarebbe successo se uno degli eredi non avrebbe venduto, e la risposta mi è arrivata.
Ma giustamente Criscuolo mi tira le orecchie dicendo non puoi accendere il fuoco e poi fregartene, OK. peggio per voi ecco la telenovella.
Se prima era fantasia tratta dalla realtà adesso vi espongo i fatti, in altre occasione ne ho già parlato per episodi pertanto qualcuno ricorderà qualcosa, sperando di non commettere errori di dicitura tra quote/ eredi/ percentuali/ecc. Vi espongo.
Il Papà muore prima ma non aveva niente di suo, la mamma muore dopo ed era tutto suo perché avuto per eredità, la casa dove viveva era ed è composta da due appartamenti uniti tra loro ma accatastati separatamente perché il bisnonno aveva pensato... avrò dei figli pertanto fanno uno ciascuno, invece ebbe uno solo figlio il quale a sua volta ebbe due figlie ma una mori e rimase solo la mamma su detta pertanto ha ereditato tutto lei e alla sua dipartita ha lasciato tutto ai quattro figli, ma, e qui casca l'asino, e inizia la tarantella perché la madre prima di morire fa testamento con il quale lasciava tutto a un figlio, ma il notaio gli diete il consiglio di lasciare solo, quale anticipo per la quota spettante della disponibile e di legittima, l'appartamento al piano di sopra con il terrazzo di copertura e un abbaino + metà giardino e metà box. senza dire il restante a chi andasse o di chi fosse o come dividerlo, senza l'obbligo di collazione. (ho detto bene?)
Ora che succede? un figlio si ritrova con un appartamento che è uguale a quello di sotto ma vale di più perché è al primo piano con una balconata che gli gira attorno e panoramico + c'è il terrazzo + l'abbaino + il 50% del box e del giardino ed ecco il famoso 50% pertanto quello che ha ricevuto in donazione anche se è il 50% ha un valore maggiore rispetto all'altro appartamento del piano di sotto = piano terra che pur essendo della stessa quadratura tutte le aggiunte non ci sono, pertanto di valore inferiore, tranne per il restante 50% del box e giardino. Ora alla morte della mamma si apre la successione e i tre fratelli scoprono la donazione, ci rimangono male e decidono di vendere quello che gli spetta ma il fratello che ha avuto la donazione ecc. non vuole vendere, (tra l'altro è entrato in successione di quello che è rimasto dalla donazione pertanto ha avuto più di quello che la legge gli consente) e tira a stancare gli altri; nel frattempo la casa viene abbandonata il tempo passa e incominciano i problemi di infiltrazioni e piccoli crolli. Oggi, (diciamo per eufemismo) che per trovare il bandolo della matassa uno dei fratelli è ricorso in tribunale per lesione di legittima e si è in attesa della decisione del giudice il quale ha fatto intervenire già un CTU che ha dato una valutazione, purtroppo è stata contestata dagli avvocati del fratello 50% il giudice si è scocciato e ha chiesto di saldare almeno per il momento il CTU in parti uguali gli avvocati del fratello 50% hanno detto NO non non paghiamo niente non spetta a noi e poi il giudice non è stato chiaro nella richiesta, il giudice si è incavolato e ha specificato: dovete pagare il CTU in quota parte. Altro NO da parte degli avvocati del figlio 50% pertanto il CTU per farsi pagare è ricorso in TRIBUNALE ed ora è tutto in attesa, MA, nel frattempo il fratello 50% dice. mi sono scocciato io mi vendo la mia proprietà e la mia quota del restante...
Di questo ho già chiesto a voi esperti e mi avete detto che l'ho può fare ok.
Ora due fratelli sembra che venderanno trattando sul prezzo ma il quarto ha la causa in corso e certamente dopo anni di sofferenze e caramelle amare, non vuole rimanere con un pugno di mosche in mano. Ho dimenticato qualcosa spero di no e di essere stato chiaro.
 
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Gianco

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@chiacchia, l'hai creato, l'hai creato! Mi ci vuole un altro fine settimana da dedicare a sviscerare tutta la vicenda. Lascio lo spazio ai tanti pensionati che possono dedicare più tempo. Comunque, cercherò di seguirvi.
 

Luigi Criscuolo

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la madre prima di morire fa testamento con il quale lasciava tutto a un figlio, ma il notaio gli diete il consiglio di lasciare solo, quale anticipo per la quota spettante della disponibile e di legittima, l'appartamento al piano di sopra con il terrazzo di copertura e un abbaino + metà giardino e metà box. senza dire il restante a chi andasse o di chi fosse o come dividerlo, senza l'obbligo di collazione. (ho detto bene?)
in pratica stai dicendo che la madre ha fatto un testamento parziale delle sue sostanze oppure una donazione? Questo le ha consigliato il notaio? Nnamo bbbene!!! C'è qualcosa di incongruente in quello che scrivi: se la signora ha fatto testamento è una cosa se ha fatto una donazione esentando il donatario dalla collazione è un altra cosa. C'è differenza tra donazione (il passaggio di proprietà avviene con l'accettazione e contestualmente all'atto) ed eredità ( il passaggio di proprietà avviene dopo la morte del testante e con l'accettazione del chiamato): penso che questo il notaio lo dovrebbe sapere. La dispensa dalla collazione di una donazione agisce nei limiti della quota disponibile. Se la madre ha donato tutto quello che hai scritto ha senz'altro superato la quota disponibile. Infatti in un intervento precedente avevi scritto che il figlio "preferito" aveva avuto (per testamento) la quota disponibile + la quota legittima.
Tra l'altro, ammetto la mia ignoranza in materia, ma non ho mai sentito parlare di disposizioni testamentarie con esenzione dalla collazione.
Oggi, (diciamo per eufemismo) che per trovare il bandolo della matassa uno dei fratelli è ricorso in tribunale per lesione di legittima e si è in attesa della decisione del giudice il quale ha fatto intervenire già un CTU che ha dato una valutazione, purtroppo è stata contestata dagli avvocati del fratello 50%
scusa in che tribunale siete si svolge la causa? Gli avvocati possono contestare quanto vogliono (sulla base delle conclusioni del loro CTP) ma il Giudice degno di essere così chiamato va a sentenza ugualmente.
il giudice si è scocciato e ha chiesto di saldare almeno per il momento il CTU in parti uguali gli avvocati del fratello 50% hanno detto NO non non paghiamo niente non spetta a noi e poi il giudice non è stato chiaro nella richiesta, il giudice si è incavolato e ha specificato: dovete pagare il CTU in quota parte
incredibbbbile!!!!
nel frattempo il fratello 50% dice. mi sono scocciato io mi vendo la mia proprietà e la mia quota del restante...
con il rischio di vedersi annullata la vendita di quello che un Giudice con le palle dirà che non è suo.
 

chiacchia

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Ho chiesto e si tratta di un atto di donazione e alla morte della madre hanno scoperto che la donazione era stata fatta da appena due mesi, questo è quando è risultato dal catasto con la trascrizione a suo favore dell'immobile senza dire niente a nessuno, che UOMO il 50%
Criscuolo la lesione è palese il CTU l'ha evidenziata ma gli avvocati opponendosi stanno facendo il loro mestiere in modo schifoso ma l'ho stanno facendo, perché dico schifoso, considera che loro hanno ammesso che c'è la lesione ma secondo loro si tratta di poche migliaia di €uro pertanto io non sono esperto come voi ma se c'è la lesione sarebbe stato più onesto patteggiare un'intesa che tra l'altro prime e durante la causa gli è stata proposta dando la possibilità di scelta dei confini ecc. ma non è stata mai accettata, pertanto l'unica cosa che gli avvocati del 50% penso stiano sperando è in un errore del giudice che sbagli il giudizio... e mica è la prima volta.
 

Dimaraz

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C'è qualcosa di incongruente in quello che scrivi

Non è incongruente ...e solo che devi leggere tra le righe, usare la "metrica" di @chiacchia, essere dotato di intuito...e avere una nitevole dose di cuxx.

Di certo non assumerei mai @chiacchia per fargli scrivere una fiaba per bambini... perché ne uscirebbe un giallo che Agata Christie è una dilettante.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
secondo loro si tratta di poche migliaia di €uro

Parli di una casa bifamigliare al Sud...descritta come ormai sotto incuria e soggetta persino a crolli...ovvio che i valori siano risibili.

Nell'incertezza dei valori in gioco, potrebbe essere che fra legittima e disponibile il "piano migliore" ora sia di ridotto diverso valore...al che di sicuramente "illecito" sarebbe quel 25% arrivatogli del piano sotto.

Tralasciando le furbate...resta il fatto che chi ha il 25% non ha sufficiente potere per contestare chi ha di più.
 

Luigi Criscuolo

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la lesione è palese il CTU l'ha evidenziata ma gli avvocati opponendosi stanno facendo il loro mestiere
cosa vuoi significare con questa affermazione? Certo, gli avvocati fanno gli interessi delle parti ma il Giudice va a sentenza se questo gli è stato chiesto. Da come scrivi sembra che il Giudice abbia paura di emettere una sua sentenza sgradita alla parte che ha ricevuto la donazione. cosa vuoi dire quando scrivi
stiano sperando è in un errore del giudice che sbagli il giudizio
le parti hanno diritto di appellare la sentenza fino alla cassazione. Ma se il cambiamento della sentenza spetta alla Corte d'Appello e poi alla Cassazione. Il fatto è che tutti i gradi di giudizio hanno un costo, c'è gente che molla perché non ha materialmente i soldi per sostenere la lite giudiziale e non rientra nei casi che possa avvalersi del "patrocinio gratuito". forse è questo che vuoi dire?
Tieni presente che "L'azione di riduzione è soggetta alla prescrizione ordinaria decennale. Secondo giurisprudenza costante, se la lesione del legittimario deriva da donazione il termine di prescrizione decorre dalla data di accettazione dell'eredità del chiamato in base alle disposizioni testamentarie che ledono la sua quota di legittima (da ultimo, Cass. 20644/2004)." Forse a questo stanno mirando gli avvocati del 50%.
Leggi qua e cerca di capire:
L’individuazione della quota di legittima costituisce l’operazione fondamentale attraverso la quale la norma civilistica (art. 556 c.c.) tutela la posizione del legittimario.
Ciò avviene non solo con riguardo all’asse ereditario, ovvero all’insieme dei beni e dei diritti di cui il de cuius è titolare al momento dell’apertura della successione (c.d. relictum), bensì anche al c.d. donatum, ovvero al valore complessivo dei beni e dei diritti di cui il de cuius abbia disposto in vita a titolo di donazione.
Sommando relictum a donatum si ottiene il valore della “massa fittizia”, cioè l’importo sul quale si calcolano la quota disponibile e la quota di legittima; quest’ultima rappresenta la quota del patrimonio ereditario necessariamente riservata ai legittimari. Al fine di assicurare che la quota di legittima sia effettivamente acquisita dai legittimari, il codice civile (artt. 553-564 c.c.) prevede delle azioni, tra loro connesse e consequenziali (azione di riduzione e restituzione), dirette alla reintegrazione della quota riservata ai legittimari, se intaccata da disposizioni testamentarie o da donazioni lesive effettuate in vita dal de cuius (sia di beni mobili, sia di immobili).
A) AZIONE DI RIDUZIONE: azione personale che rende inefficaci le donazioni (o le disposizioni testamentarie) compiute dal de cuius in pregiudizio delle ragioni del legittimario;
B) AZIONE DI RESTITUZIONE: se e solo se il legittimario, vittorioso nell’azione di riduzione, non trova capienza nel patrimonio di chi per donazione (o testamento) ha ricevuto beni per valore superiore alla quota disponibile, egli può rivolgersi all’attuale proprietario dei beni donati e pretenderne la restituzione.

 

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