santinoc

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Buonasera,
il mio inquilino a breve fruirà di un contributo per la locazione stanziato dai servizi sociali del Comune.
In pratica, mi è stato comunicato che Comune verserà sul mio conto una quota del canone di locazione, mentre il resto sarà a carico dell'inquilino.
Come mi devo comportare per il rilascio della ricevuta?
Posso fare una ricevuta unica a saldo, oppure è più corretto fare una quietanza "in conto" e una "a saldo"?
 

uva

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Quando i pagamenti vengono fatti con strumenti tracciabili, come il bonifico che riceverai dal Comune, non è obbligatorio rilasciare una ricevuta.
Se l'inquilino ti paga la sua quota in contanti, rilascia la ricevuta in conto della mensilità.
 

santinoc

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Quando i pagamenti vengono fatti con strumenti tracciabili, come il bonifico che riceverai dal Comune, non è obbligatorio rilasciare una ricevuta.
Se l'inquilino ti paga la sua quota in contanti, rilascia la ricevuta in conto della mensilità.
La ricevuta del bonifico non sostituisce la quietanza, in quanto essa prova l'estinzione dell'obbligazione e va obbligatoriamente rilasciata, quando richiesta.
A me è stata richiesta perché proprio il Comune, per concedere il contributo, chiede al mio inquilino di dimostrare di essere in regola col pagamento delle varie mensilità.
Quindi la devo rilasciare.
Quello che vorrei capire è se posso rilasciare un'unica quietanza o se, essendoci due versamenti distinti, debbo anche fare due ricevute.
 

uva

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va obbligatoriamente rilasciata, quando richiesta.
Sì, è giusto: quando il conduttore chiede la ricevuta il locatore ha l'obbligo di rilasciarla.
Dal tuo primo post non era chiaro che ti è stato chiesto di emetterla.

Se il Comune chiede la prova che il conduttore sia in regola con i pagamenti, a me pare ovvio che la ricevuta rilasciata all'inquilino si riferisca solo alla somma da lui pagata e venga rilasciata nella data in cui ricevi il suo pagamento. Quindi si tratta di un acconto sulla mensilità.
La seconda ricevuta per il saldo verrà rilasciata, sempre se richiesta, nella data in cui riceverai il bonifico dal Comune.

Se l'importo di ogni ricevuta è superiore a € 77,47 bisogna applicare la marca da bollo da 2 euro, da addebitare all'inquilino.
 

santinoc

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Ecco, il mio problema è proprio questo.
Cosa si intende, a norma di legge, per "quietanza"?
Perché la mia paura è che una "firma per quietanza" possa essere intesa come una dichiarazione di non avere più nulla a pretendere relativamente al pagamento del canone della mensilità in questione.
Insomma, si può "firmare per quietanza" una ricevuta in cui si riceve un acconto, senza con questo darsi la zappa sui piedi?
 

Nemesis

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Proprietario Casa
si può "firmare per quietanza" una
Tu firmi una dichiarazione di aver ricevuto un determinato ìmporto, indicato nella ricevuta stessa. Nessuno ti obbliga a mettere la scritta "Per quietanza", che potrebbe essere interpretata come aver ricevuto il pagamento di ogni spettanza e di non aver più nulla da pretendere.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
una ricevuta in cui si riceve un acconto,
Due miei inquilini (società e libero professionista che affittano uffici) pagano con bonifico e vogliono anche la ricevuta, perché richiesta dal loro commercialista.
Io la rilascio usando gli appositi moduli di ricevute affitti che si acquistano in cartoleria.

Si barra la casella "ricevuta" (l'altra reca "fattura") d'affitto, e si mette la data.
Poi c'è scritto Dal Sig. …….. €.....
poi ci sono due diciture: "a saldo" e "in conto"
affitto di…….....(appartamento, ufficio, box, ecc)
infine c'è lo spazio per il dettaglio degli importi (affitto, spese, bollo); per il periodo in questione; e gli estremi del contratto di locazione.

In fondo si mette la marca da bollo (se dovuta) e si firma nella riga "firma per quietanza".

Tutto ciò per dire che mi pare evidente che la "firma per quietanza" riguarda solo la somma incassata. Depennando la dicitura "a saldo" è palese che si tratta di un acconto.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Nessuno ti obbliga a mettere la scritta "Per quietanza", che potrebbe essere interpretata come aver ricevuto il pagamento di ogni spettanza e di non aver più nulla da pretendere.
Poiché "Per quietanza" lo può aggiungere chiunque sulla ricevuta, io, se l'importo non è a saldo, scrivo "a titolo d'acconto".
 

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