sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
Salve, spiego la situazione.
Un erede riconosciuto dopo anni e che non è in possesso dei beni, fa la successione e la voltura quindi compare al catasto come proprietario.
Successivamente fa inviare al suo legale una a.r. con la richiesta di quanto secondo lui gli spetta e chiede " un offerta per la chiusura" dichiarando che fara' l accettazione tacita innanzi al notaio contestualmente alla liquidazione.
Vi chiedo, ma se la voltura equivale ad accettazione tacita, sarebbe corretto citarlo in mediazione affinche' si assuma onori e oneri relativi all eredita'?
Se trascorrono i 10 anni senza l accettazione scritta, decade il suo titolo nonostante ci sia stata la sua manifestazione di accettazione tacita attraverso la voltura e la a.r.?
Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Un erede riconosciuto dopo anni e che non è in possesso dei beni, fa la successione e la voltura quindi compare al catasto come proprietario.

Mi sorge qualche dubbio sulla liceità di una simile operazione...ma mancano dei particolari nel tuo resoconto che potrebbero essere determinanti.

Intanto:
-da quanti anni è riconosciuto il figlio?
-quando è morto il genitore?
-se e quando era stata fatta la successione e di che tipo era?
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
2012 riconoscimento
1988 morte del padre
1988 successione con beneficio d inventario in quanto vi erano 2 minori e ingenti debiti conosciuti e successivi emersi.

Altro dubbio, se il nuovo erede a cui e' stato comunicato per tempo che l eredita' presenta debiti ingenti, fa la successione normale, quindi senza beneficio, risponde anche con il suo patrimonio o si applica la regola della prima successione fatta?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
24 anni trascorsi sono un sacco di tempo ... e mi lascia ancora più perplesso l'azione di presentare una nuova successione dal "riconosciuto postumo".

Se poi avesse fatto una "accettazione" senza riserva (che vale solo per se stesso) si sarebbe esposto al rischio dei "debiti" ereditari ma in se non sarebbe un problema finché il controvalore dell'attivo supera il passivo.
E in 24 anni non vi possono più essere nuovi debiti che emergono (sarebbero prescritti).

È decisamente un caso complesso per il quale devi consultare un Notaio che, documenti alla mano, potrà meglio valutare e rispondere.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
mi sembra che il caso sia già stato esposto tempo addietro.
Un erede riconosciuto dopo anni e che non è in possesso dei beni, fa la successione e la voltura quindi compare al catasto come proprietario.
da quando ha ottenuto il riconoscimento di legittimario ha tempo 10 anni per accettare l'eredità;: il fatto è che il genitore era già morto da 24 anni. Gli eredi di allora hanno fatto la successione ed accettato la eredità con beneficio di inventario.
Tu scrivi che ha fatto una nuova successione, ma l'ha presentata alla Agenzia delle Entrate e di conseguenza alla ex Conservatoria dei RR.II. ? Perché mi sembra ovvio che lui non abbia solo diritto alla parte positiva dell'eredità; se c'erano dei debiti si dovrà accollare anche la sua parte di quelli.
Successivamente fa inviare al suo legale una a.r. con la richiesta di quanto secondo lui gli spetta e chiede " un offerta per la chiusura" dichiarando che fara' l accettazione tacita innanzi al notaio contestualmente alla liquidazione.
La accettazione tacita si verifica quando la persona chiamata all’eredità compie un atto che implica necessariamente la volontà di accettare l’eredità, e che tale soggetto non potrebbe compiere se non nella sua qualità di erede. Ora il presentare la successione non è considerato un atto di accettazione della eredità, perché considerata una formalità burocratica, ma far aggiornare e correggere le proprietà immobiliari al Catasto si. Quindi lui ha compiuto un atto che esprime la sua volontà di accettare l'eredità. Inoltre vengono considerate forme di accettazione tacita di eredità la proposizione da parte del chiamato dell’azione di rivendicazione oppure l’esperire l’azione di riduzione, quella azione volta a far valere la qualità di legittimario leso o comunque pretermesso dalla sua quota.
Quindi lui risulta erede perché inserito nella dichiarazione di successione e che abbia accettato l'eredità lo si desume prima di tutto perché ha chiesto la sua parte di eredità e poi anche dall' aver fatto registrazione del cambiamento dell'assetto proprietario dei beni caduti in successione.
Ora che lui si voglia far liquidare altri soldi, palesando la promessa di far trascrivere l'accettazione tacita del''eredità ad un notaio, la cosa non vi deve emozionare più di tanto, perché tale documento serve al venditore solo in caso di vendita dell'immobile che gli è giunto in successione; altrimenti non serve. In caso di vendita sarà il notaio, che dietro pagamento, preparerà tale trascrizione, ma lo farà per tutti i co-eredi venditori, quindi lui compreso, se tutti non avete fatto l'accettazione formale, altrimenti la spesa sarà a carico di solo coloro che ne sono sprovvisti.
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
E gia', 24 anni sono tanti soprattutto se devi recuperare ricevute e fatture che confermano il passivo, le cartelle esattoriali arrivano anche post mortem, confortante è avere in mano la "a.r. verde" che stabilisce la chiusura del procedimento ma sconfortante è che non compaia la somma che abbiamo versato per la chiusura.
Comunque nella sostanza, stralciato il diritto d abitazione e sottratta parte dei passivi documentati, la quota per il nuovo erede e' negativa, senza beneficio poi, ci dovrebbe rimborsare forse anche con gli interessi legali?..ma non si capisce se sia un erede dichiarato al quale poter nostro malgrado chieder conto visto che resta il fatto che al catasto compare il suo nome come proprietario di quote che limita l azione di gestione e compravendite degli altri.

Insomma, questa sua manifestazione di accettazione tacita e' valida oppure assume valore solo se fatta per iscritto ? Trascorsi i 10 anni senza mediazione e trascrizione, la quota catastale torna in automatico agli altri eredi?
Premetto che non c e' la volonta' di creargli un danno ma la necessita' di rimettere a posto la situazione catastale.
Grazie
mi sembra che il caso sia già stato esposto tempo addietro.

da quando ha ottenuto il riconoscimento di legittimario ha tempo 10 anni per accettare l'eredità;: il fatto è che il genitore era già morto da 24 anni. Gli eredi di allora hanno fatto la successione ed accettato la eredità con beneficio di inventario.
Tu scrivi che ha fatto una nuova successione, ma l'ha presentata alla Agenzia delle Entrate e di conseguenza alla ex Conservatoria dei RR.II. ? Perché mi sembra ovvio che lui non abbia solo diritto alla parte positiva dell'eredità; se c'erano dei debiti si dovrà accollare anche la sua parte di quelli.

La accettazione tacita si verifica quando la persona chiamata all’eredità compie un atto che implica necessariamente la volontà di accettare l’eredità, e che tale soggetto non potrebbe compiere se non nella sua qualità di erede. Ora il presentare la successione non è considerato un atto di accettazione della eredità, perché considerata una formalità burocratica, ma far aggiornare e correggere le proprietà immobiliari al Catasto si. Quindi lui ha compiuto un atto che esprime la sua volontà di accettare l'eredità. Inoltre vengono considerate forme di accettazione tacita di eredità la proposizione da parte del chiamato dell’azione di rivendicazione oppure l’esperire l’azione di riduzione, quella azione volta a far valere la qualità di legittimario leso o comunque pretermesso dalla sua quota.
Quindi lui risulta erede perché inserito nella dichiarazione di successione e che abbia accettato l'eredità lo si desume prima di tutto perché ha chiesto la sua parte di eredità e poi anche dall' aver fatto registrazione del cambiamento dell'assetto proprietario dei beni caduti in successione.
Ora che lui si voglia far liquidare altri soldi, palesando la promessa di far trascrivere l'accettazione tacita del''eredità ad un notaio, la cosa non vi deve emozionare più di tanto, perché tale documento serve al venditore solo in caso di vendita dell'immobile che gli è giunto in successione; altrimenti non serve. In caso di vendita sarà il notaio, che dietro pagamento, preparerà tale trascrizione, ma lo farà per tutti i co-eredi venditori, quindi lui compreso.
mi sembra che il caso sia già stato esposto tempo addietro.

da quando ha ottenuto il riconoscimento di legittimario ha tempo 10 anni per accettare l'eredità;: il fatto è che il genitore era già morto da 24 anni. Gli eredi di allora hanno fatto la successione ed accettato la eredità con beneficio di inventario.
Tu scrivi che ha fatto una nuova successione, ma l'ha presentata alla Agenzia delle Entrate e di conseguenza alla ex Conservatoria dei RR.II. ? Perché mi sembra ovvio che lui non abbia solo diritto alla parte positiva dell'eredità; se c'erano dei debiti si dovrà accollare anche la sua parte di quelli.

La accettazione tacita si verifica quando la persona chiamata all’eredità compie un atto che implica necessariamente la volontà di accettare l’eredità, e che tale soggetto non potrebbe compiere se non nella sua qualità di erede. Ora il presentare la successione non è considerato un atto di accettazione della eredità, perché considerata una formalità burocratica, ma far aggiornare e correggere le proprietà immobiliari al Catasto si. Quindi lui ha compiuto un atto che esprime la sua volontà di accettare l'eredità. Inoltre vengono considerate forme di accettazione tacita di eredità la proposizione da parte del chiamato dell’azione di rivendicazione oppure l’esperire l’azione di riduzione, quella azione volta a far valere la qualità di legittimario leso o comunque pretermesso dalla sua quota.
Quindi lui risulta erede perché inserito nella dichiarazione di successione e che abbia accettato l'eredità lo si desume prima di tutto perché ha chiesto la sua parte di eredità e poi anche dall' aver fatto registrazione del cambiamento dell'assetto proprietario dei beni caduti in successione.
Ora che lui si voglia far liquidare altri soldi, palesando la promessa di far trascrivere l'accettazione tacita del''eredità ad un notaio, la cosa non vi deve emozionare più di tanto, perché tale documento serve al venditore solo in caso di vendita dell'immobile che gli è giunto in successione; altrimenti non serve. In caso di vendita sarà il notaio, che dietro pagamento, preparerà tale trascrizione, ma lo farà per tutti i co-eredi venditori, quindi lui compreso, se tutti non avete fatto l'accettazione formale, altrimenti la spesa sarà a carico di solo coloro che ne sono sprovvisti.
Esatto, questione che si protrae in quanto non capiamo a cosa mira visto che risulta passivo oltre che in dovere di risarcirci vista la sua successione fatta nel 2012 con relativa vtura...cosi ci spinge a citarlo in mediazione con aggravio di spese, che senso ha?
 

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