contro_idealista

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Proprietario Casa
Mi domandavo quanto puo' valere una scrittura privata fatta tra eredi, da far valere all'atto della vendita di una proprieta' immobiliare di loro proprieta' come con quote, a catasto, tutte diverse?

Mi spiego meglio: siamo 5 fratelli, di cui 2 figli della prima moglie di mio padre, e 3, di cui faccio parte anch'io della seconda moglie. Per farla breve, ma sperando di essere ugualmente chiaro, dopo la morte di nostro padre, i primi due hanno sulla carta diritto a 7/20 ciascuno dell'unica casa in asse ereditario di mio padre, noi, altri 3, a 2/20 ciascuno.

Per volere verbale di nostro padre, qualunque cosa alla sua morte sarebbe dovuto essere diviso in parti uguali. Per cui, alla sua morte, abbiamo sottoscritto una scrittura privata davanti al Geometra che si occupava della successione, in cui si dichiarava che i proventi della vendita e le eventuali spese di manutenzione o altro, sarebbero state divise in parti eguali. Letto e sottoscritto da tutti, in primis, i primi due fratellastri.

Quanto puo' valere un accordo del genere davanti al notaio che dividera' gli assegni spettanti per ognuno di noi ? Si potra' tenere all'accordo sottoscritto senza alcun problema?
 

Gianco

Membro Storico
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Se non esiste un testamento i figli ereditano in parti uguali. Gli accordi differenti faranno parte di un atto di divisione con compensazione o con altri immobili o monetaria.
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se non esiste un testamento i figli ereditano in parti uguali. Gli accordi differenti faranno parte di un atto di divisione con compensazione o con altri immobili o monetaria.
Se non esiste un testamento esistono le Leggi e quello che dicono sul frazionamento di una proprieta'.
Ma la mia domanda e' : puo' una scrittura privata per la spartizione in parti uguali, valere sopra quanto dice la legge ( le quote che si evidenziano in una visura catastale per essere concreti) le cui quote sono tutte diverse ?
 

Gianco

Membro Storico
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Ripeto: se l'eredità viene devoluta per legge i 5 fratelli, in assenza della moglie, ereditano in parti uguali.
Pertanto ti chiedo: da dove derivano quelle quote?
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ripeto: se l'eredità viene devoluta per legge i 5 fratelli, in assenza della moglie, ereditano in parti uguali.
Pertanto ti chiedo: da dove derivano quelle quote?
Mi spiego: le quote differenti nascono dal fatto che si e' costruito su un terreno comprato quando era viva la prima moglie di mio padre. Quando poi si e' sposato con mia madre abbiamo costruito la casa. Ma per legge tutto cio' che si edifica su proprieta' altrui non appartiene a chi costruisce ma al proprietario del terreno. E siccome, alla morte della prima moglie, secondo il nuovo regolamento, la proprieta' e' divisa in due parti, una parte spetta al marito e una parte spetta ai figli, questi due fratellastri avevano gia' virtualmente 1/2 proprieta', poi alla morte di mio padre, ancora 1/5 ciascuno, quindi, diventano 7/20 x 2 fratellastri e 2/20 x 3 fratelli.
 

contro_idealista

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Proprietario Casa
Spero di essermi spiegato. Ma la domanda e' sempre la stessa, a cui non ho ancora ricevuto risposta: quanto puo' valere una scrittura privata in cui si dichiara liberamente che i proventi dalla vendita della casa saranno ripartiti in parti uguali , cosi come gli oneri di mantenimento ?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Se non esiste un testamento i figli ereditano in parti uguali. Gli accordi differenti faranno parte di un atto di divisione con compensazione o con altri immobili o monetaria.

Non necessariamente.

All'Agenzia delle Entrate non interessa se chi "dichiara" di aver ereditato lede la quita di altri.

Ma la mia domanda e' : puo' una scrittura privata per la spartizione in parti uguali, valere sopra quanto dice la legge (

Sono nulli tutti gli accordi (di spartizione) fatti prima dell'apertura della successione (morte del de cuius).
Resta valido qualsiasi accordo successivo.
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non necessariamente.

All'Agenzia delle Entrate non interessa se chi "dichiara" di aver ereditato lede la quita di altri.



Sono nulli tutti gli accordi (di spartizione) fatti prima dell'apertura della successione (morte del de cuius).
Resta valido qualsiasi accordo successivo.
l'accordo e' successivo e fatto in presenza di terzi, quali il Geometra che ha in gestione i documenti della casa e si occupo' della successione.
Al momento della vendita, davanti al notaio, possono dire di aver cambiato idea in merito e di volere quanto gli spetta per legge e basta?
Se si, posso io a quel punto mettere il veto alla vendita?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Tutti possono"cambiare idea"... ma con "contratti" (accordi) firmati devono poi fare i conti.

Lo stesso vale perun tuo "rifiuto" alla vendita:
-se hai già firmato un impegno (preliminare) paghi le "penali" che non sono le sole caparre.
-se non c'è alcun "preliminare"... potresti subire una richiesta di "divisione".
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Tutti possono"cambiare idea"... ma con "contratti" (accordi) firmati devono poi fare i conti.

Lo stesso vale perun tuo "rifiuto" alla vendita:
-se hai già firmato un impegno (preliminare) paghi le "penali" che non sono le sole caparre.
-se non c'è alcun "preliminare"... potresti subire una richiesta di "divisione".
Quindi, per ricapitolare, bisogna che i patti siano chiari prima della firma del compromesso. Mi pare di capire che la scrittura privata dovrebbe essere valida e nessuno puo' cambiare idea altrimenti ne paga le conseguenze. Cioe', se il presupposto e' vendere a condizione di rispettare i patti, se poi questi non venissero rispettati, per colpa di qualcuno, e giustamente non si concludesse la vendita perché l'altra parte vuole che invece si rispettino, chi pagherebbe le penali?
Insomma, come si puo' fare per essere certi che dopo tanta fatica e aver trovato chi si compra la nostra casa, e pagata l'agenzia, non si arrivi a litigare davanti al notaio?
Vorrei solo avere un consiglio su quale potrebbe essere il miglior modo di procedere?
Sarebbe forse il caso, prima del compromesso, di farsi avere dai due fratellastri una conferma scritta di quanto stabilito nella scrittura privata?
 

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