farfallina

Membro Attivo
Proprietario Casa
buon giorno a tutti. Ho la possibilità di acquistare verso fine anno,il proprietario mi ha detto che l'inquilino se ne va, l'appartamento sullo stesso piano attiguo al mio. Ho letto nei vari post che se unisco i due appartamenti, purchè il totale non sia superiore a 240mq sennò diventa di lusso, posso usufruire delle agevolazioni prima casa anche se già usufruite circa 20 anni fa quando comprai il mio appartamento. Il mio dubbio riguarda le varie tasse/costi/burocrazie non essendo in grado di effettuare conteggi, è se mi conviene unire i 2 appartamenti con tutta la burocrazia e le spese del caso rimanendo quindi tutto intestato a me, oppure intestare quello nuovo a mio fratello convivente che non ha casa ed è pensionato minimo. Qualcuno di Voi ha avuto esperienze del genere, magari genitore/figlio. Un sentito grazie a chi mi saprà rispondere.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Domande a cui è impossibile rispondere in modo preciso.
Intanto devi chiarire se hai effettiva necessità di maggiori spazi rispetto a quelli che già detieni perché in qualsiasi caso avrai un "raddoppio" delle spese.
Intestare a tuo fratello, che pare non abbia le disponibilità, significa che prima devi fargli una donazione...e poi avere fiducia e buoni rapporti con lo stesso.
Unire le unità significa certamente spendere anche svariate migliaia di Euro in funzione di quanti e quali interventi...soldi che non recuperi dal lato apprezzamento...ma potresti detrarre fiscalmente.
Unità separate ti permettono un più facile smobilizzo in caso di necessità.
Se
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
La cosa migliore è che te lo intesti tu, senza futura fusione con quello che già hai. Per le locazioni e le compravendite avresti maggiori chances. Il prezzo è che dovrai pagare più tributi (imposte e tasse).
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
buon giorno a tutti. Ho la possibilità di acquistare verso fine anno,il proprietario mi ha detto che l'inquilino se ne va, l'appartamento sullo stesso piano attiguo al mio. Ho letto nei vari post che se unisco i due appartamenti, purchè il totale non sia superiore a 240mq sennò diventa di lusso, posso usufruire delle agevolazioni prima casa anche se già usufruite circa 20 anni fa quando comprai il mio appartamento. Il mio dubbio riguarda le varie tasse/costi/burocrazie non essendo in grado di effettuare conteggi, è se mi conviene unire i 2 appartamenti con tutta la burocrazia e le spese del caso rimanendo quindi tutto intestato a me, oppure intestare quello nuovo a mio fratello convivente che non ha casa ed è pensionato minimo. Qualcuno di Voi ha avuto esperienze del genere, magari genitore/figlio. Un sentito grazie a chi mi saprà rispondere.
Ho vissuto concretamente questa esperienza per la mia seconda figlia a Torino.
- In origine alloggio di 75.mq al V piano senza ascensore più mezza soffitta...
- Compriamo l'altra metà della soffitta
- Poi compriamo l'alloggio mq.55 attiguo,
- Poi unifichiamo i due alloggi al 5° piano e con una scala interna
trasformiamo tutta la soffitta per un totale di crica 80-90 mq.
in un altro alloggio col risultato di avere tre bagni e due cucine.
- L'architetto riaccasta da classe 2 a classe 3....Il catasto brutalmente la sposta a cinque e dopo furibondi litigate riottengo
la classe tre. Un alloggio così non lo comprerà mai nessuno...
Inutile dirti che ce ne siamo pentiti...in verità le scelte furono di
mia figlia...Sulla base di tale disavventura ti consiglio di non
accorpare i due alloggi...in secundis di rogitare con l'usufrutto
a tuo fratello ( a te la nuda proprietà) che potrà usarla come prima casa...Il notaio saprà come destreggiarsi per evitare la donazione...
dovrà risultare per entrambi l'onerosità dei due valori...Il passaggio
di denaro occorrente da te a tuo fratello non sarà un problema insormontabile e d'altra parte anche a mezzo bonifico con causale
"Restituzione prestito"... chi mai te lo verrà a contestare???
Comunque accorpare gli alloggi se necessario lo potrai fare in qualunque tempo. Quanto sopra vale solo se tuo fratello andrà a
viverci...altrimenti occorronop altre valutazioni che esulano dal mio vissuto. Quiproquo.
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
separati separati anche se non succede ma tra 100 anni quando lo vuoi vendere è più semplice mentre per usarlo contemporaneamente sicuramente troverai un tramezzo che confina tra i due e li aprirai una semplice porta.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se li unisce può godere delle agevolazioni della prima casa. E qualora domani volesse dividerle può farlo inoltrando la pratica all'ufficio tecnico comunale la variazione all'Agenzia delle Entrate.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Se li unisce può godere delle agevolazioni della prima casa. E qualora domani volesse dividerle può farlo inoltrando la pratica all'ufficio tecnico comunale la variazione all'Agenzia delle Entrate.
Questo era chiaro a tutti. Si tratta di pesare e confrontare le due
ipotesi di accorpamento o divisione. Se la casa sarà destinata come abitazione del fratello, come sembra indicato, intestando l'usufrutto
al fratello l'alloggio sarà considerato ai fini IMU come prima casa.
L'accorpamento potrebbe comportare variazioni catastali di rilievo
come è accaduto al sottoscritto. Ma sarà tutto da valutare. qpq.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La postante inizialmente pensa di unire i due immobili, anche perché il fratello vive con lei, poi ipotizzando un risparmio prende in esame la possibilità di lasciare gli immobili separati. Ma non per destinare l'ultimo ad abitazione del fratello, magari pensando di unirli tramite una porta senza dover regolarizzare la cosa, sia dal lato amministrativo, che di quello fiscale.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
La postante inizialmente pensa di unire i due immobili, anche perché il fratello vive con lei, poi ipotizzando un risparmio prende in esame la possibilità di lasciare gli immobili separati. Ma non per destinare l'ultimo ad abitazione del fratello, magari pensando di unirli tramite una porta senza dover regolarizzare la cosa, sia dal lato amministrativo, che di quello fiscale.
Anche così è una buona scelta. Si tratta di confrontare i due costi
presenti e quelli futuri.
Il che non è da quiproquo.
 

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