Peppe80

Nuovo Iscritto
Diversi mesi fa ho fatto ad una agenzia una proposta irrevocabile di acquisto di una casa con la concessione in sanatoria. Ho lasciato regolare caparra con assegno. Il venditore ha accettato la proposta ed ha già incassato la caparra. La questione è che le cose si stanno mettendo per le lunghe in quanto il notaio ha accertato che il venditore deve mettere a posto le carte col catasto. Cose risolvibili che però stanno portando inesorabilmente alla scadenza delle concessione. In pratica, e se sono rispettati i tempi della burocrazia, tra stipula dell'atto e la scadenza della concessione ci sarebbero appena 15 giorni. Troppo pochi per la realizzazione dei lavori prescritti nella concessione. Cosa mi consigliate di fare? Sono obbligato a stipulare l'atto?
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Diversi mesi fa ho fatto tramite una agenzia una proposta irrevocabile di acquisto (accettata)indicando quale condizione essenziale il perfezionamento della pratica di concessione in sanatoria. I tempi vanno per le lunghe e l' adempimento richiesto non è stato perfezionato. Cosa consigliate ? Sono obbligato a stipulare l'atto?

consiglio:
Riassumere con raccomandata rr la vicenda, formulare la richiesta, concludere con una diffida ad adempiere con una formula di questo genere:
"Se non adempirete entro e non 15 giorni ( o piu' a Suo piacimento )dal ricevimento della presente, il contratto si intendera' senz'altro risolto ai sensi dell'art. 1454 cc.".
 

raflomb

Membro Assiduo
Occorre innanzitutto comprendere il suo vero interesse ad acquistare l'immobile, ne consegue che se ha avuto un ripensamento può benissimo mettere in mora il venditore a mezzo diffida ad adempiere, in quanto lei non sarebbe obbligato ad acquistare un immobile che non sia in regola catastalmente, e ove ci fossero dei termini perentori per eseguire il rogito potrebbe anche richiedere oltre alla restituzione della caparra confirmatoria, la ripetizione dello stesso quantum a titolo di risarcimento del danno per inadempienza del venditore. Ove invece il bene le interessa potrà agire seguendo 2 percorsi, fermo restando il fatto che non ci siano più i termini per effettuare i lavori in concessione: a) fare stimare ad un tecnico di sua fiducia tutte le spese necessarie ad eseguire tutte le opere necessarie, sia tecniche che edili, che affronterà lei post contratto, compensando così l'importo necessario a ciò; b) in alternativa, sposti la data del rogito affinchè il venditore si adoperi a rinnovare la concessione ed effettuare i lavori che ne conseguono.
 

marcella

Membro Attivo
a) fare stimare ad un tecnico di sua fiducia tutte le spese necessarie ad eseguire tutte le opere necessarie, sia tecniche che edili, che affronterà lei post contratto, compensando così l'importo necessario a ciò;

E' sicuramente la soluzione che vorrebbe il venditore, ma io opterei per la b), anche perchè solitamente le spese sono sempre diverse n(più alte) rispetto a quelle preventivate e dovreste a quel punto fare una scrittura privata in aggiunta al compromesso in base alle nuove cifre di compravendita, ecc.. Se questa fosse la soluzione scelta, aggiungerei per iscritto, a maggior tutela, una condizione sospensiva del contratto relativamente al buon esito della sanatoria.
Con la soluzione b), la responsabilità ricade, come giusto, sul venditore, sia nei tempi che nei modi, e anche lì aggiungeerei per iscritto un termine massimo per i lavori, decorso il quale il contratto viene risolto per causa imputabile al venditore con relativo danno economico.
 

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