Michele 14
Nuovo Iscritto
Ciao a tutti, vorrei un aiuto su un problema sorto dopo che mi sono aggiudicato ad una asta immobiliare(fallimento) un'immobile categoria catastale C/3 (attività artigianale) che io da privato non me ne faccio niente, il mio programma è quello di cambiare la destinazione d'uso in abitazione il primo piano e il piano terra in deposito ( per andarci ad abitare e anche lo studio).
Il problema sorto è che l'immobile proveniente da una ditta (esattamente una S.N.C.) attivita artigianale, sia nella perizia del C.T.U. del 2007, riguadando un'esecuzione immobiliare del 2005, preschriveva che l'immobile pignorato non è soggetto al pagamento dell' IVA in quanto non si tratta di cessione di bene effettuata nell'esercizio d'impresa (art.li 1 e 4 del D.P.R. n. 663 del 26/10/1972 e successive modifiche), lo stesso ribadiva il delegato alla vendita all'apertura dell'asta senza incanto del 04/05/2012 in riferimento all'avviso, alla fine io sono stato il "fortunato" ad aggiudicarmi l'immobile, fino a qui ci siamo...
Il problema che è venuto fuori è stato che dopo una settimana dall'aggiudicazione mi arriva una telefonata da delegato alla vendita, dove mi dice che dovevamo vederci in quanto era sorto un problemono, cioè che aveva avuto notizia e conferma che l'immobile che io mi avevo aggiudicato è soggetto ad IVA, cosa che nell' avviso all'asta non era stato mensionato e nella perizia era stato prescritto non soggetto ad IVA.
Questo in poche parole è il casino un cui mi trovo, non per colpa mia):
L'aggiudicazione di euro 125.000,00
IVA e imposte ipotecarie e di registro pari al 21% più il 4%, morale della favola una bastonata di euro 31.250,00 + onorario, non prevista.
Quindi mi chiedo se tutto questo sia lecito, e cosa potrei fare per uscirne fuori da questo incubo.
Io essendo un geometra libero professionista ho pensato questa cosa:
Visto che devo cambiare la destinazione d'uso dell'immobile in abitazione, perchè sara questo il mio utilizzo primario, perchè non farlo prima, e avere il decreto di trasferimento dal Giudice come abitazione e non come attività artigianale?
Così facedo risolverò il problemono?
Spero di essere stato chiaro, vi prego di rispondermi presto... e avere buone notizie in merito, grazie
Il problema sorto è che l'immobile proveniente da una ditta (esattamente una S.N.C.) attivita artigianale, sia nella perizia del C.T.U. del 2007, riguadando un'esecuzione immobiliare del 2005, preschriveva che l'immobile pignorato non è soggetto al pagamento dell' IVA in quanto non si tratta di cessione di bene effettuata nell'esercizio d'impresa (art.li 1 e 4 del D.P.R. n. 663 del 26/10/1972 e successive modifiche), lo stesso ribadiva il delegato alla vendita all'apertura dell'asta senza incanto del 04/05/2012 in riferimento all'avviso, alla fine io sono stato il "fortunato" ad aggiudicarmi l'immobile, fino a qui ci siamo...
Il problema che è venuto fuori è stato che dopo una settimana dall'aggiudicazione mi arriva una telefonata da delegato alla vendita, dove mi dice che dovevamo vederci in quanto era sorto un problemono, cioè che aveva avuto notizia e conferma che l'immobile che io mi avevo aggiudicato è soggetto ad IVA, cosa che nell' avviso all'asta non era stato mensionato e nella perizia era stato prescritto non soggetto ad IVA.
Questo in poche parole è il casino un cui mi trovo, non per colpa mia):
L'aggiudicazione di euro 125.000,00
IVA e imposte ipotecarie e di registro pari al 21% più il 4%, morale della favola una bastonata di euro 31.250,00 + onorario, non prevista.
Quindi mi chiedo se tutto questo sia lecito, e cosa potrei fare per uscirne fuori da questo incubo.
Io essendo un geometra libero professionista ho pensato questa cosa:
Visto che devo cambiare la destinazione d'uso dell'immobile in abitazione, perchè sara questo il mio utilizzo primario, perchè non farlo prima, e avere il decreto di trasferimento dal Giudice come abitazione e non come attività artigianale?
Così facedo risolverò il problemono?
Spero di essere stato chiaro, vi prego di rispondermi presto... e avere buone notizie in merito, grazie