Si era accennato a questo argomento, ma mai affrontato a fondo. E' capitato a un mio conoscente che ha affittato un appartamento bicamere con due distinti contratti di locazione per porzione immobiliare, in tempi diversi, a due giovani lavoratrici. Le due dormono in stanze separate (molto ampie e confortevoli) e usufruiscono in comune di servizio, cucina e soggiorno. Nessuna delle due ha la residenza nell'abitazione. Una delle due risulta positiva a un tampone. L'esito viene comunicato alla ASL che la pone in quarantena, ma non cita nulla riguardo ai conviventi. L'altra ragazza, che vuole continuare a lavorare e non intende isolarsi, va a stare da una sua conoscente un paio di giorni e poi pretende che il locatore le fornisca a sue spese una sistemazione alternativa per i rimanenti giorni di quarantena (albergo, b&b...) ventilando di non pagare il canone di locazione per i giorni in cui non ha potuto usufruire della sua stanza e di richiedere anche i danni per i disagi subiti, in quanto la sistemazione dalla sua amica era lontano dal luogo di lavoro. Il mio conoscente rimane sconvolto, ma io gli ho consigliato di non far nulla. Infatti credo che il locatore non possa essere ritenuto responsabile per un fatto del genere. Come non bastasse, la lavoratrice guarita dal Covid chiede al locatore di far effettuare una disinfezione dell'appartamento a sua cura e spese. Anche qui ho consigliato al mio conoscente di non far nulla. Al limite, se vogliono la disinfezione, se la paghino loro. Voi che ne pensate ?