Elisabetta48

Membro Senior
Il riassunto: avevamo in gronda impianto elettrificato di dissuasione piccioni deliberato e montato tra 2005 e 2006. Nel 2014 viene rifatto il tetto. I piccioni tornano e si riproducono con entusiasmo. Sul terrazzo di mia proprietà (appartamento affittato) fuori della cucina lo sporco fa schifo. Comincia la mia lotta con l'amministratrice=muro di gomma per il ripristino dell'impianto che non funziona più. L'impresa che ha rifatto il tetto nega di essere responsabile, ma a me a questo punto la cosa interessa relativamente. Voglio che venga ripristinato l'impianto, forte anche del regolamento comunale che impone di impedire l'accesso al tetto ai volatili (misura a carico dei proprietari). Dal momento che l'amministratrice non provvedeva, nemmeno a dare la corretta informazione ai condomini, il mio avvocato le ha mandato due diffide (una sola non è bastata) e siamo finalmente arrivati all'indizione di una assemblea straordinaria. Non so come finirà: probabilmente verrà scelta la soluzione più economica di mettere punte invece dell'impianto elettrificato.
La mia domanda è questa: che maggioranza serve per ripristinare l'impianto originario? Cambia la maggioranza se l'impianto originario viene sostituito con altro impianto (le punte)? Grazie.
 

Andrea Occhiodoro

Membro Attivo
Professionista
Buonasera Elisabetta48, una delibera assembleare assunta nel 2005 rimane perfettamente valida fino a delibera contraria. L'amministratore ex art. 1130 c.c. deve dare esecuzione alle delibere e quindi avrebbe dovuto ripristinare immediatamente l'impianto di dissuasione indipendentemente da eventuali responsabilità della ditta appaltatrice (su cui il condominio poteva deliberare azioni giudiziali o meno). Non vedo la necessità di indire assemblee straordinarie per deliberare nuovamente su decisioni già prese nel 2005.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Non vedo la necessità di indire assemblee straordinarie per deliberare nuovamente su decisioni già prese nel 2005.
Grazie per la risposta. Io la penso esattamente così. Invece l'amministratrice si è trincerata (per mesi ormai - tante covate hanno fatto in tempo a nascere) dietro al fatto che si tratta di spesa straordinaria per la quale lei non può decidere. Ha fatto due finte raccolte di adesioni su un paio di preventivi (e a detta sua non si è raggiunta la maggioranza per fare il lavoro). Ho dovuto ricorrere all'avvocato perché si desse una mossa e almeno convocasse l'assemblea.
Forse la perplessità sul ritenere sempre valida la delibera del 2005 sta nel fatto che da allora molti condomini sono cambiati (tanti di allora erano anziani e sono defunti) ed è cambiato pure l'amministratore. Ma, anche secondo me, una delibera è una delibera. Erano stati spesi soldi per mettere l'impianto e credo che vada conservato e tenuto efficiente.
Vaglielo a spiegare alla amministratrice. Lo ripeto: è un muro di gomma. Tutto le rimbalza via.
Comunque, cercherò di non arrivare a una votazione ma se si arrivasse a votare, quale maggioranza serve?
 

Andrea Occhiodoro

Membro Attivo
Professionista
Installare un impianto ex novo è considerata innovazione volta a migliorare sicurezza e salubrità degli edifici e quindi necessita della maggioranza intervenuti in assemblea che rappresentino almeno 500 millesimi dell'edificio.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Buonasera Elisabetta48, una delibera assembleare assunta nel 2005 rimane perfettamente valida fino a delibera contraria. L'amministratore ex art. 1130 c.c. deve dare esecuzione alle delibere e quindi avrebbe dovuto ripristinare immediatamente l'impianto di dissuasione indipendentemente da eventuali responsabilità della ditta appaltatrice (su cui il condominio poteva deliberare azioni giudiziali o meno). Non vedo la necessità di indire assemblee straordinarie per deliberare nuovamente su decisioni già prese nel 2005.
Credo che l'amministratore abbia dato esecuzione alla delibera, quando nel 2004 ha fatto installare l'impianto.

Oggi non è chiaro se si debba solo manutenere/riparare l'impianto o si prospetti una sostituzione.
Il caso mi sembra abbia affinità con una mia domanda simile, relativa al ripristino della possibilità di ricevere canali televisivi prima disponibili e deliberati, che oggi hanno mutato frequenza di ricezione.

La risposta che ho avuto in sostanza dava ragione alla opinione dell'amministratore: oggi si tratterebbe di affrontare una spesa, per un servizio di cui nessuno ne sta godendo, quindi deve essere ri-approvato a maggioranza: mi chiederei quale maggioranza, visto che non si tratterebbe di innovazione, ma comunque di una spesa da ri-deliberare.

Condivido il disappunto di Elisabetta48, ma temo sarà difficile che la spunti, se la maggioranza è di diverso orientamento: dovrà credo svolgere una efficace azione di convincimento.
 

Elisabetta48

Membro Senior
se la maggioranza è di diverso orientamento: dovrà credo svolgere una efficace azione di convincimento.
Intanto conto sul fatto che in assemblea ci confrontiamo, spero in tanti, direttamente.
1. L'amministratrice non ha mai spiegato esattamente, per esempio ai condomini che non abitano lì o a chi sta su altri lati del palazzo, la situazione e la gravità del problema.
2. Siamo in violazione del regolamento comunale, quindi in caso di delibera contraria, faccio un esposto alla Asl e al Comune, a quel punto arriverà una sanzione e l'intimazione a risolvere il problema.
3. Se gli inquilini vanno via perchè il problema non viene risolto, essendo io dalla parte della ragione per via del regolamento comunale, chiedo i danni al condominio.
4. Il confronto coi canali televisivi non mi sembra molto convincente. Qui siamo di fronte a un problema igienico-sanitario. L'inquilino ha due bambini piccoli e non può tenerli sul balcone. Una mattina oltre allo sporco è piovuto pure un piccione morto.

Spero che tutto questo basti a convincerli. Secondo me, se l'amministratrice avesse spiegato le cose in questi termini sin dall'inizio, non saremmo nemmeno arrivati all'assemblea: quando ha raccolto le adesioni sui preventivi non ha spiegato la natura del problema e nemmeno ha poi informato i condomini che erano arrivate due diffide da parte dell'avvocato. Ora le diffide le ho consegnate io direttamente ai condomini perchè ne avessero conoscenza. E' logico tutto ciò?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Certamente TV e dissuasori sono due problemi molto diversi: mi riferivo solo alla regola della maggioranza.
2. Siamo in violazione del regolamento comunale, quindi in caso di delibera contraria, faccio un esposto alla Asl e al Comune,
Ma se deliberassero la posa dei dissuasori a punte? la soluzione non è teoricamente obbligata ....

Comunque il problema dei piccioni interessa pure a me: la elettrificazione funziona? Penso di si, per evitare si accomodino sulla gronda: ma sulla colma e sulla falda dei tetti cosa cosa si potrebbe fare?
 

Elisabetta48

Membro Senior
la elettrificazione funziona?
A me pareva che funzionasse egregiamente. Certo che ora ci hanno fatto un preventivo molto alto per rifare l'impianto elettrificato quindi penso si andrà verso le punte che comunque sono orrende da vedere.
ma sulla colma e sulla falda dei tetti cosa cosa si potrebbe fare?
Guarda, al momento a me interessa la sosta sulle gronde perchè, tempo fa avevo allegato una foto o due, le care bestiole sostano lì e al momento del bisogno si girano con la coda in fuori e fanno i loro bisogni in modo che cadano esattamente sulla terrazza posta a 6 piani più giù. Certo l'elettrificazione sicuramente è migliore, anche perché avevo letto in un sito della LIPU che addirittura a volte i piccioni usano le punte come sponde per reggere i nidi. Ma, se dovesse veramente succedere, spero che si muoverebbero finalmente quelli dell'ultimo piano per far rimuovere i nidi.
Chi ci ha fatto il preventivo delle punte ha individuato sul tetto alcuni punti che si prestano alla nidificazione e li proteggerebbe con una rete, quindi anche per il tuo caso penso vada prima esaminato il tetto per individuare i punti critici.
 
O

Ollj

Ospite
Non mi preoccuperei troppo.
Stante il regolamento comunale, in assenza di provvedimenti ad hoc del Condominio, vi sarà sanzione a carico dello stesso ed imposizione coattiva dei lavori sí da ottemperare alle norme locali. Lei avrà altresì titolo per pretendere il risarcimento dei danni arrecateli (da dimostrare). Ove dimostrabile che il danno dell'impianto sia stato arrecato alla Ditta, ricorrerebbe altresì responsabilità professionale dell'amministratore per non aver provveduto alla tutela del bene comune, facendo quanto in suo potere.
 

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