ciao1982

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Buongionro a tutti,

sto valutando di comprare un immobile commerciale all'asta (vengono vendute le mura per capirci) e mi sto documentando sulle differenze rispetto all'acquisto all'asta di un normale appartamento (conosco abbastanza le varie procedure e gli inevitabili imprevisti e numerose spese accessorie, avendone comprato uno un paio di anni fa), e eventuali problematiche che posso incontrare.

E' un locale dove attualmente c'e' una pizzeria-ristorante. La procedura e' una esecuzione immobiliare e gli esecutati (gli attuali proprietari) sono una coppia di sposi che gestisce la pizzeria.

I miei dubbi maggiori sono:

1) Essendo un immobile con dentro un'attivita' commerciale, avro' problemi con lo sfratto? Dalla perizia risulta che non ci sono contratti di affitto, e gli esecutati sono gli stessi che gestistono la pizzeria.

2) Gli arredi fissi, come il forno della pizzeria in muratura o la cappa che sale fino al tetto del condominio, etc., di chi diventa la proprieta'? Una volta che procedo con lo sfratto fino a che punto gli esecutati si possono portare via gli accessori interni?

Grazie anticipatamente.
 

mike greenwings

Nuovo Iscritto
aste giudiziarie

Buongiorno,

le risposte alle tue domande sono contenute nell'ordinanza di esecuzione.
Se l'esecutato vive nell'immobile lo stesso è giuridicamente libero. L'esecuzione ha lo scopo di risarcire i creditori, nella maggior parte dei casi sono pignorati anche i mobili o gli strumenti della attività. Tutto questo deve essere comunque sancito dall'ordinanza del giudice.
Distinti saluti.
Mike
 

Marco Costa

Membro dello Staff
buongiorno,
le info alle tue domande oltre che nell'ordinanza sono reparibili nella perizia del CTU in cui vengono elencate le attrezzature fisse che rimarranno parte dell'immobile (come ad es. l'impianto elettrico, la caldaia, eventualmente i condizionatori e presumo il forno in muratura...) inoltre dovrebbero essere citate le autorizzazioni edili (dia) per la loro realizzazione, forse anche le autorizzazioni sanitarie.
La mia piccola esperienza nell'acquisto di un negozio di un arrotino, mi fa' scrivere che invece di avere pensieri su cosa mi avrebbe lasciato come attrezzatura, io ho avuto problemi di smantellamento e smaltimento impianti e arredi.
In prima battuta dopo il decreto di trasferimento con formula di sfratto esecutivo in calce, ho scritto una raccomandata offrendo l'alternativa allo sfratto con un'eventuale possibilita' di locazione, previo incontro chiarificatore.
L'incontro e' avvenuto e l'interesse non c'era non per il canone richiesto che era relativamente basso, ma per il motivo che richiedevo una fidejussione di 12 mesi di canone senza possibilita' di trattative
Ho contattato il custode (nel mio caso IFIR Piemonte) per avere conferme sul fatto che il locale dovesse essere consegnato libero da attrezzature e arredi, e puntualizzare sulla necessita' che i locali fossero LIBERI
Durante il primo accesso tramite ufficiale giudiziario ho fatto verbalizzare che i locali andavano consegnati VUOTI e che nel caso vi fossero ancora effetti dell'occupante li avrei ammassati in un magazzino e custoditi per un massimo di 15gg dopo i quali avrei provveduto a farli smaltire inviando addebito al proprietario precedente
Fortunatamente all'accesso definitivo con fabbro, il locale era semi vuoto e l'occupante dichiaro' che quello che c'era dentro non interessava piu' e che potevo buttarlo... cosa che senza discutere ulteriormente ho fatto a mie spese.... ;)
Cmq ogni sfratto e' un caso a se' in base all'occupante che incontri .... anche perche' e' secondo me controproducente intentare ulteriori vertenze con l'occupante per ottenere il rimborso di spese di smantellamento .... vanno gia' preventivate prima dell'acquisto nel prezzo che uno vuole offrire per l'acquisizione del locale (come anche ad esempio i tempi presunti di liberazione dopo il decreto di trasferimento)

Cordiali saluti Marco
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
segui i dati del C.T.U in perizia e vedi cosa rientra nella valutazione e chi ne ha il possesso, se ci sono altre cosa da chiarire non menzionate nella perizia, non anno importanza, il valore stimato e quanto dichiarato in perizia, il resto vale il codice civile ed il regolamento condominiale ciao
 

ciao1982

Nuovo Iscritto
Grazie delle risposte.

La perizia l'ho letta attentamente ed e' abbastanza scarna e non menziona per nulla attrezzature, arredi fissi e non.

Per quanto rigurada lo sfratto il mio dubbio era come fosse registrata l'attivita' del ristorante, se una SNC o SRL etc., e in base a quello come fosse affidato l'immobile alla societa'. Nella perizia ce' solo scritto che l'immobile e' adibito a ristorante e che gli esecutati sono i gestori.
La procedura e' una esecuzione immobiliare contro le persone fisiche per un mutuo non pagato.

Per gli arredi fissi (quelli dove sono necessari opere in muratura), ho espresso il mio dubbio a un amico avvocato, e mi diceva che in questi casi una volta ricevuto il decreto di trasferimento al momento dello sfratto e' meglio offrire una buono-uscita all'esecutato. Per evitare che smonti e smantellli eccessivamente, considerando che voglia recuperare qualche soldo nella vendita di seconda-mano, ma che pero' faccia piu' danni che altro.
 

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