goatto

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Buongiorno a tutti,
provo a fare una domanda che ho già trovato in altri post di qualche anno fa, ma con risposte discordanti.

Benefici prima casa: per quanto tempo risiedere nel Comune?
Agevolazione prima casa e cambio residenza

In breve, con mia moglie abbiamo comprato casa nel 2014 con le agevolazioni prima casa, poi nel 2017 poi ho acquistato un appartamento in un'altra provincia. Avrei voluto spostare la residenza ma il commercialista mi ha detto che non si poteva perché dovevano passare almeno 5 anni.
In realtà leggendo su internet sembra che il discorso dei 5 anni valga solo per la vendita del primo immobile, ma non è questo il caso.
Sembra bastino tre anni o, al massimo, 3 anni più 18 mesi nel caso ci fosse da spostare la residenza nel comune di acquisto della prima casa al momento del rogito.

Questo è quello che ho capito leggendo in rete: qualcuno ha esperienze/conoscenze in merito?
 

Franci63

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Partiamo dal presupposto che una persona dovrebbe avere la residenza nel luogo dove effettivamente risiede, a prescindere dai vantaggi o svantaggi che ne discendono. Altrimenti è un falso.

Fatta la premessa, ci sono tre aspetti da considerare:
1) per godere delle agevolazioni prima casa in fase di acquisto ( stante gli altri requisiti), la residenza deve essere portata nel Comune dell'immobile entro 18 mesi
2) per poter detrarre gli interessi del mutuo, la residenza deve essere portata nell'immobile mutuato entro 12 mesi, e mantenuta nell'immobile stesso ( tranne casi di trasferimento per motivi di lavoro o ricovero , senza locare l'immobile)
3)per non pagare imposte sulle eventuali plusvalenze quando si vende prima dei 5 anni dall'acquisto, la residenza deve essere stata mantenuta per almeno metà del tempo tra acquisto e vendita.
 

alberto bianchi

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2) per poter detrarre gli interessi del mutuo, la residenza deve essere portata nell'immobile mutuato entro 12 mesi, e mantenuta nell'immobile stesso ( tranne casi di trasferimento per motivi di lavoro o ricovero , senza locare l'immobile)
Aggiungerei anche con trasferimento all'estero per motivi di lavoro, con iscrizione all'Aire, a condizione che l'alloggio, durante il periodo di assenza, non venga dato in locazione.
 

tumultuoso

Membro Attivo
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Fatta la premessa, ci sono tre aspetti da considerare:
1) per godere delle agevolazioni prima casa in fase di acquisto ( stante gli altri requisiti), la residenza deve essere portata nel Comune dell'immobile entro 18 mesi
2) per poter detrarre gli interessi del mutuo, la residenza deve essere portata nell'immobile mutuato entro 12 mesi, e mantenuta nell'immobile stesso ( tranne casi di trasferimento per motivi di lavoro o ricovero , senza locare l'immobile)
3)per non pagare imposte sulle eventuali plusvalenze quando si vende prima dei 5 anni dall'acquisto, la residenza deve essere stata mantenuta per almeno metà del tempo tra acquisto e vendita.

Giuste considerazioni, ma non hai risposto alla domanda del postante.
Goatto non vuole vendere, ha comprato una casa nel 2014 dichiarando che quella sarà la sua abitazione principale o prima casa, ha quindi goduto delle agevolazioni fiscali inerenti il caso. Poi nel 2017 ha comprato un'altra casa altrove, ossia in altro comune e vorrebbe rendere quest'ultima abitazione principale, ma non sa dopo quanto tempo dall'acquisto della casa in cui ora lui risiede, può fare ciò.
La legge, se le cose non sono cambiate da quando mi sono imbattuto io, in questo aspetto è fumosa e adirittura non ne fa menzione. E' chiara sul fatto che se vendi l'abitazione principale prima che trascorrano 5 anni, tu debba risarcire le agevolazioni godute, ma non specifica quanto tu debba rimanere in quella casa, e quindi mantenerla abitazione principale, nel caso tu ti trasferisca altrove, mantenendo comunque la proprietà di tale casa, ma non averla più come abitazione principale.
A mio parere, la cosa è opinabile da chi poi ti farà un eventuale accertamento sulla questione, ma è anche vero che tu dovrai cercare di essere credibile nella cosa. Quindi se tu hai comprato e te ne sei andato dopo un mese, è certo che sei un "furbetto", ma se te ne vai dopo almeno la metà del tempo, ossia 2 anni e mezzo e giustifichi credibilmente questo spostamento, credo che nessuno abbia motivo di constestarti alcunchè.
Ora non so se sia stata fatta chiarezza su questo punto della legge, forse gli esperti del forum potranno essere più precisi.
Saluti
 

Franci63

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Proprietario Casa
Giuste considerazioni, ma non hai risposto alla domanda del postante.
O tu non hai colto la risposta.
Che ripeto; per non perdere le agevolazioni per l'acquisto come prima casa devi portare la residenza nel Comune entro 18 mesi.
Se questa è l'unica prescrizione, ne discende che dopo averla spostata entro 18 mesi sei a posto, e il giorno dopo la puoi portare altrove.
 

tumultuoso

Membro Attivo
Proprietario Casa
per non perdere le agevolazioni per l'acquisto come prima casa devi portare la residenza nel Comune entro 18 mesi.
Se questa è l'unica prescrizione, ne discende che dopo averla spostata entro 18 mesi sei a posto, e il giorno dopo la puoi portare altrove.

Ciò che ne discende è una tua interpretazione e la riporti solo ora, non nella risposta precedente, che, secondo me, non soddisfava i dubbi del postante.
A parte questo, io non sono convinto che passi inosservato il fatto di acquistare un immobile godendo dei benefici fiscali per utilizzarlo come abitazione "necessaria" e il giorno dopo andarsene perchè "necessaria" non lo è più. Poi che l'interessato sia fortunato e gli vada bene, questo è possibile, ma io starei attento.
Comunque è da questa mancanza di chiarezza su tale aspetto che parte la fumosità della normativa.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Ciò che ne discende è una tua interpretazione e la riporti solo ora, non nella risposta precedente, che, secondo me, non soddisfava i dubbi del postante.
Non è una “mia interpretazione”, è la legge che chiede solo di avere o di portare la residenza nel Comune dell’immobile (quindi neanche nell’immobile stesso).
io non sono convinto che passi inosservato il fatto di acquistare un immobile godendo dei benefici fiscali per utilizzarlo come abitazione "necessaria" e il giorno dopo andarsene perchè "necessaria" non lo è più.
Questa è un’interpretazione personale, assolutamente non suffragata da alcun elemento; la radio delle norme sulle agevolazioni non è quella di permettere l’acquisto di una “abitazione necessaria”, tanto è vero che non serve nemmeno trasferire la residenza nell’immobile, che può anche esssere acquistato per essere messo in affitto.
Leggi anche:
“Dall’attuale formulazione normativa puo`, dunque, ricavarsi che la reale finalita` dell’agevolazione non e` (tanto e) solo quella di soddisfare le esigenze abitative dell’acquirente ma, piu` in generale, quella di favorire l’accesso alla proprieta` come modalita` di utilizzo del risparmio. Impostazione dalla quale, ad esempio, deriverebbe la mancanza di una previsione circa la necessita` che, nella casa oggetto dell’acquisto agevolato, siano stabilite la residenza dell’acquirente o quella dei suoi familiari; oppure (con riguardo all’acquirente che in effetti sta- bilisca in detta casa la sua residenza) circa il mantenimento, per un periodo minimo, da parte dell’acquirente, della sua residenza nella casa acquistata.
Tratta da : http://www.notaio-busani.it/download/prima_casa/capitoloi.pdf

Quindi nessun obbligo di mantenere la residenza nell’immobile per un periodo minimo.
 

goatto

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Proprietario Casa
Grazie a tutti per le risposte. Ho anche sentito un notaio il quale mi ha spiegato che c'è un vuoto legislativo: per cui non viene indicato "un tempo minimo" in cui lasciare la residenza sulla prima casa.
 

Giannicasa

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Salve, mi ricollego a quanto discusso sopra, ho un problema simile ma forse vittima dello stesso vuoto legislativo:
Ho acquistato a mio nome una prima casa 2 anni fa (nuda proprietà con inquilino ancora in vita, ma credo non cambi nulla), ora dovrei acquistare una prima casa a mia figlia, in altro Comune. Non voglio farle cambiare residenza per motivi di studio e altro (non negoziabile) quindi l'intenzione è di fare un doppio passaggio...intesto la "mia" prima casa/nuda proprietà a lei come prima casa e mi intesto io la nuova in altro Comune sempre come prima casa. Da quanto comprendo potrei "tranquillamente" vendere la mia prima casa, prima dei 5 anni, senza dover pagare nessuna "differenza" in termini di tasse ?
Grazie mille
Gianni
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
l'intenzione è di fare un doppio passaggio...intesto la "mia" prima casa/nuda proprietà a lei come prima casa e mi intesto io la nuova in altro Comune sempre come prima casa.
Secondo me il rimedio è peggiore del male.
Per intestare la “tua” prima casa a lei, devi fare un atto notarile, vendita o donazione.
Se vendita, deve esserci passaggio di soldi da lei a te: se donazione, avrà difficoltà a vendere , quando sarà il momento .
E comunque l’atto scelto implica imposte, e spese di notaio.
Poi devi comprare per te , una casa che però dici che sarà per tua figlia.
Quindi poi lei vivrà in casa tua, pur avendo una casa intestata a lei (nuda proprietà per ora).
Se invece è per investimento, quando vorrà comprarsi una casa per viverci, magari con la sua famiglia, non potrà avere i benefici, perché usati per l’acquisto deciso da te.
Mi pare inutilmente complicato, e nemmeno gratis.
 

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