Piera Manzini Grassi

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Desidero un parere per quanto riguarda il mio problema:
Possiedo una casa in proprietà indivisa con un fratello e gli eredi (vedova e due figli) di un fratello deceduto da qualche anno . La proprietà al catasto risulta divisa in 3 parti uguali o meglio due fratelli risultano proprietari di un terzo ciascuno e gli eredi di 1 terzo diviso per tre ciascuno.
La proprietà consiste di 4 unità immobiliari :3 adibite ad abitazione ed 1 adibita a negozio.
Trattandosi di una vecchia casa, difficilmente divisibile per tre, di comune accordo, abbiamo stabilito una ripartizione che rispondesse alle nostre esigenze e senza tenere conto di valori catastali.
Mio fratello ed io siamo residenti nella casa e le nostre unità abitative rispettivamente superano di qualche misura i valori catastali di proprietà effettiva: per mio fratello circa 120 e per quel che mi riguarda 20 mentre gli eredi non sono residenti quindi tutta la loro proprietà viene considerata seconda casa.
Questa la situazione, ora il problema : lo scorso anno l’IMU è stata pagata sulla proprietà effettivamente abitata come prima casa o nel caso degli eredi come seconda ma in questi giorni abbiamo chiesto un parere al tecnico del comune per avere delle certezze sull’IMU da pagare. Il calcolo che ci hanno sottoposto prevede che si paghi per ogni unità abitativa un terzo come prima casa e che i due terzi della stessa vengano considerati come seconda casa per gli altri proprietari. Quindi per ogni unità abitativa si dovrebbe pagare un terzo come prima casa per la propria abitazione, più come seconda casa un terzo per ognuna delle due altre unità abitative e per il negozio . Mi sembra troppo ma soprattutto non equo.
Potete illuminarmi? Grazie
 
J

JERRY48

Ospite
A mio parere, il tecnico del Comune dovrebbe dedicarsi...magari al giardinaggio comunale.
Le agevolazioni come prima casa spettano al proprietario 1/1 o quota di immobile dove ha la dimora abituale e residenza anagrafica.
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Scusa salves, spiegami bene la situazione se non ti dispiace.

Non mi dispiace affatto.

Appartamento 1, Appartamento 2, appartamento 3, immobile negozio 4 tutti intestati indivisamente ad A, B,C.

A = piera manzini Grassi
B= fratello
C= Eredi d'ell'altro fratello

A abita nella'appartamento 1
B abita nell'appartamento 2
C abita altrove in nessuno degli appartamenti

CASI PRATICI
Se padre e figlio possiedono ognuno il 50% di un immobile in cui vi dimora abitualmente e vi risiede anagraficamente il figlio, il padre può usufruire delle agevolazioni per abitazione principale?
Le agevolazioni per abitazione principale possono essere usufruite soltanto dal soggetto proprietario che vi dimora abitualmente e vi risiede anagraficamente. Nel caso di specie solo il figlio potrà usufruire dell’aliquota ridotta e della intera detrazione di € 200. Il padre, invece, non può usufruire di alcuna agevolazione e, pertanto, sarà tenuto per lo stesso immobile al pagamento del tributo come “altro fabbricato” utilizzando l’aliquota relativa ad immobili diversi dall’abitazione principale. Per l’IMU, infatti, non è prevista la possibilità da parte dei comuni di assimilare ad abitazione principale l’immobile dato in uso gratuito a parenti.
Vedi come sopra riportato http://www.finanze.it/export/download/Fiscalita-locale/IMU_semplice_18_maggio_x3x.pdf .
 

Piera Manzini Grassi

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Ringrazio per la risposta velocissima, ma mi rendo conto di non essere stata precisa nell'esposizione dei fatti e quindi credo ci sia un malinteso: ho omesso il fatto che gli eredi godono i benefici della loro quota occupando saltuariamente il terzo appartamento e affittando il negozio traendone quindi profitto; inoltre per la parte da loro occupata hanno sempre pagato l'ICI ed ora l'IMU come altro fabbricato.
Grazie ancora
 
J

JERRY48

Ospite
@ salves la mia interpretazione invece:

sul caso pratico da te citato tutto giusto, non ci piove.

piera e fratello abitano invece ciascuno in un immobile ed hanno diritto entrambi, secondo la loro quota di proprietà (33,3%), all'agevolazione del 100% ciascuno essendo la lora abituale dimora e residenza, mentre invece gli atri comproprietari pagano l'IMU come seconda casa ciascuno per la propria quota (11,1%).
il terzo appartamento invece, saltuariamente abitato dagli altri eredi e quindi non dimora abituale e residenza in concomitanza, è seconda casa per tutti: piera, fratello, vedova e figli.
il negozio (C/1) è proprietà comune e indipendentemente da chi trae profitti, tutti gli eredi pagano l'IMU secondo la propria quota.
 

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