elenadellimmobile

Nuovo Iscritto
buonasera, ho appena sottoscritto un contratto di locazione per un capannone di circa 450 mq. Una parte è adibita ad uffici ed una a magazzino. Dopo aver visionato l'immobile con l'elettricista di mia fiducia ( ciò è stato possibile solo dopo che il precedente inquilino ha riconsegnato le chiavi al locatore, portandosi via tutto e lasciando fili scoperti) mi ha detto che non è assolutamente a norma, non ha messa a terra nè salvavita. Ora, il locatore si era impegnato (verbalmente, di fronte ad altre persone) a fornirmi la confomità .pare la spesa da affrontare per fare il progetto dell'impianto e tutto il necessario x metterlo a norma si aggiri sui 3000 euro. Il proprietario si è presentato oggi con vecchi fili e scatolette da inserire nell'impianto!!! non vuole spendere un soldo!! come posso muovermi? preciso che nel contratto è riportata la frase "7. Il locatore dichiara che l’immobile è in regola con le norme edilizie e urbanistiche avendo ottenuto concessione di edificazione " ma anche "9. Il conduttore dichiara di aver esaminato i locali affittati e di averli trovati adatti al proprio uso, in buono stato di manutenzione ed esenti da difetti che possano influire sulla salute di chi vi svolge attività e si obbliga a riconsegnarli alla scadenza del contratto nello stesso stato." COSA POSSO FARE? GRAZIE !!
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Un capannone è un contenitore vuoto nel quale solitamente si va ad insediare un'attività (industriale, artigianale, commerciale ecc...) che richiede macchinari, arredi, impianti e quant'altro necessita per lo svolgimento dell'attività stessa. Fermo restando che il locatore è tenuto a fornire i locali "a norma" per quanto riguarda gli impianti elettrico e idrico esistenti, qualsiasi modifica agli impianti venisse attuata poi dal conduttore per adeguare gli impianti alla disposizione di quanto contenuto nel capannone renderebbe automaticamente detti impianti "non più a norma", ovvero anche l'aggiunta o lo spostamento di una semplice presa di corrente o di un interruttore, così come la posa di una plafoniera, richiedono, per essere a norma, l'intervento di un tecnico abilitato che poi deve rilasciare di suo pugno una certificazione.
Questo è ancora più tassativo in locali dove operano lavoratori dipendenti soggetti ad assicurazioni obbligatorie per gli infortuni, pena severe sanzioni anche penali.
Pertanto, per i locali di questo tipo, è chiaro che l'ideatore e committente degli impianti da realizzare a seconda delle esigenze tecnico-produttive diventa chi usufruisce dei locali per la sua attività, ovvero il conduttore.
Tanto vale che questi si prenda l'onere di farli realizzare come crede da un tecnico di sua fiducia e farsi poi rilasciare la certificazione, non potendo certo attribuire l'onere di quanto sopra al proprietario che si è limitato a fornire un "contenitore" per l'attività.
Infatti, se il proprietario fornisse gli impianti completi di prese, interruttori, plafoniere, lampade, rubinetti, radiatori ecc... sistemati secondo i suoi criteri, potrebbe pretendere che nessuna modifica fosse apportata all'impianto senza il suo consenso e senza il rilascio, a spese di chi opera le modifiche, di una nuova certificazione.
 

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